Mini patrimoniale sugli intestatari di depositi e conti correnti - QdS

Mini patrimoniale sugli intestatari di depositi e conti correnti

Michele Giuliano

Mini patrimoniale sugli intestatari di depositi e conti correnti

giovedì 10 Gennaio 2013

Abolito il tetto massimo delle 1.200 euro: l’aliquota sale dallo 0,10 allo 0,15 per cento

Se il 2012 è stato l’anno, traumatico per molti, della reintroduzione dell’Imu e dell’incremento generale della pressione fiscale, purtroppo non si può dire che il 2013 riserverà migliori scenari, almeno stando alla situazione attuale. Dal primo gennaio, infatti, si è aggiunta anche la nuova versione dell’imposta di bollo su conti correnti bancari e altri prodotti finanziari. Fino allo scorso dicembre, infatti, l’aliquota dell’imposta di bollo era pari allo 0,10 per cento del valore del prodotto finanziario (conto deposito, titoli o polizze assicurative), mentre adesso sale allo 0,15 per cento. Resta valido per tutti la soglia minima di 34,20 euro, mentre è abolito il tetto massimo di 1.200 euro. La cifra di cui si terrà conto per l’applicazione dell’imposta è quella pari alla somma di tutti i prodotti intestati a uno stesso cliente presso il medesimo istituto (banca o compagnia assicurativa).
 
Sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo i conti correnti con giacenza media annuale inferiore ai 5 mila euro e i conti base per pensionati. Se, invece, l’intestatario del conto non fosse una persona fisica bensì una società, l’importo da versare ammonta a 100 euro, quota fissa per la quale non sono previste esenzioni. A meno che non si rientri nei limiti appena citati, quindi, l’imposta non potrà essere evasa. Il risparmio sulle spese di gestione del proprio conto corrente può comunque essere raggiunto, privilegiando i conti online e, in generale, quelli amministrabili tramite internet. Effettuare le proprie operazioni e monitorare entrate e uscite per via telematica consente infatti di abbattere drasticamente i costi del conto.
 
Per quanto riguarda i depositi, sono ormai rarissimi gli istituti che si accollano il pagamento dell’imposta di bollo al posto del cliente. Tuttavia è possibile spuntare ancora buoni rendimenti: basta soppesare bene l’incidenza dell’imposta e il tasso di interesse netto, e orientarsi su depositi vincolati.
 
Questi ultimi, infatti, sono sempre più remunerativi: oggi sul mercato esistono prodotti che garantiscono tassi netti anche superiori al 3,5 per cento. Come annunciato già mesi fa, a partire da quest’anno i titolari di un conto corrente dovranno far fronte a un nuova mini-patrimoniale. SosTariffe.it spiega nello specifico gli aumenti su cosa graveranno: su conti deposito, polizze e conti titoli si pagherà lo 0,15 per cento della somma depositata; su conti correnti bancari, postali e su libretti postali si pagherà imposta fissa di 34,20 euro per le giacenze medie annue superiori a 5.000 euro; su buoni postali dematerializzati si pagherà lo 0,15 per cento dei buoni con la stessa intestazione, purché superiori ai 5.000 euro e, in ogni caso, l’imposta minima sarà di 34,20 euro; su buoni postali cartacei si pagherà lo 0,15 per cento, con imposta minima di 1,81 euro per buono e senza esenzione per gli importi minori di 5.000 euro; inoltre, una nuova Tobin Tax coprirà le operazioni di compravendita di titoli azionari sui mercati regolamentati, le quali saranno tassate allo 0,12 per cento, mentre quelle Otc (over-the-counter) allo 0,22 per cento. Michele Giuliano

A CHI SPETTA L’ESENZIONE DI IMPOSTA DI BOLLO SUI C/C

In ogni caso, resta valida l’esenzione dall’imposta di bollo a favore delle persone fisiche, nei casi in cui il conto corrente abbia saldo negativo o il valore medio di giacenza risultante dagli estratti e dai libretti non superi complessivamente 5.000 euro. Per il calcolo della giacenza però, sono unitariamente considerati tutti i rapporti di conto corrente e i libretti di risparmio intestati allo stesso titolare, intrattenuti con la medesima banca, con le Poste Italiane o emessi da Cassa depositi e prestiti. Per fruire dell’esenzione dal bollo sui conti correnti in effetti, bisogna valutare, al termine del periodo rendicontato, la giacenza complessiva di tutti i conti correnti e libretti intestati alla stessa persona fisica. Va ricordato che per giacenza media si intende la media dei saldi contabili giornalieri di ogni conto corrente in un determinato periodo. Inoltre, sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo i titolari di un conto di base, il conto corrente senza spese esclusivo per i correntisti con Isse inferiore a 7.500 euro. Infine, alcune banche propongono dei conti correnti senza imposta di bollo. E’ il caso del Conto Corrente Arancio o il Conto YouBanking, in cui l’imposta di bollo è a carico della banca.

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