Minacce a Crocetta denuncia alla Procura - QdS

Minacce a Crocetta denuncia alla Procura

Raffaella Pessina

Minacce a Crocetta denuncia alla Procura

giovedì 17 Gennaio 2013

Ardizzone, presidente Ars: “Le istituzioni non si lasciano intimidire”. Il deputato Riccardo Savona passa al gruppo misto

Minacce di morte al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e a un imprenditore. Sono contenute in una lettera che è stata recapitata alla sede di Confindustria Sicilia. Nella lettera sono scritte minacce all’imprenditore intimandogli di farsi gli affari suoi "altrimenti farai la stessa fine di Crocetta che sarà scannato come un maiale". Il governatore, come confermano fonti della Presidenza della Regione, insieme al numero uno di Sicindustria Antonello Montante, ha presentato ieri pomeriggio una denuncia alla Procura di Palermo. Solidarietà al Presidente della Regione è giunta da tutto il Parlamento siciliano a partire dal Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.
 
"Alla vigilia di un voto politico fondamentale per l’Italia e la Sicilia – ha detto Ardizzone – le istituzioni democratiche non si fanno intimidire e non abbassano la guardia. Respingiamo le gravissime minacce – ha aggiunto – e a Rosario Crocetta rivolgo l’invito a proseguire il suo impegno a favore della Sicilia con rinnovata determinazione”. Si è tenuta ieri pomeriggio la seduta d’Aula a Palazzo dei Normanni con lo stesso ordine del giorno: la dismissione dell’Arsea, l’agenzia di erogazione delle risorse agricole. Martedì sono emerse due fazioni: una che vuole la chiusura dell’ente, e quella trasversale, che va dal Pd al Pdl fino al Pds-Mpa, che ne chiede il rilancio. L’assessore alle Risorse agricole Dario Cartabellotta aveva chiesto di sospendere la mozione per consentire un’interlocuzione con il governo nazionale sulla sorte dell’Arsea. Un congelamento da ora fino all’approvazione della finanziaria. Ma i presentatori del testo hanno detto di no. Ieri si sono tenute le dichiarazioni di voto.
 
Alla Camera dei Deputati rischia di saltare la approvazione di tre leggi costituzionali per il taglio dei consiglieri regionali della Sicilia. Il voto finale sulle modifiche costituzionali, previsto a partire da martedì prossimo, potrebbe restare ‘vittima’ della presentazione delle liste elettorali. C’e’, infatti, la coincidenza con la scadenza, lunedì, della presentazione dei candidati nelle corti d’Appello e gli esclusi, potrebbero decidere di disertare l’Aula. E poiché si tratta di leggi costituzionali, per cui è necessaria la maggioranza dei 2/3, il via libera non è affatto scontato. Per questa legge comunque il tempo a disposizione è molto visto che andrebbe in vigore, una volta approvata, solamente nella prossima legislatura, prevista fra cinque anni. Una mozione per l’istituzione di una commissione parlamentare di indagine sullo stato della gestione delle istanze di autorizzazioni di soggetti privati presso gli uffici regionali è stata presentata da Salvino Caputo( FdI).
 
L’indagine dovrà assumere tutti gli elementi utili atti a valutare eventuali responsabilità oggettive e inefficienze del sistema delle procedure amministrative; verificare l’entità delle risorse economiche impiegate dalla Regione in favore di soggetti e le spese dalla Regione in merito ai settori della formazione, dell’energia e dell’edilizia privata. Infine si modificherà la composizione dei gruppi parlamentari, almeno per quanto riguarda Grande Sud. Il passaggio di Riccardo Savona al gruppo Misto ha fattosi che non ci sia più il numero sufficiente di 5 parlamentari per tenere in vita una gruppo. Quale destino avrà il partito di Miccichè all’Ars, lo deciderà, il consiglio id presidenza nella prima riunione utile.

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