Muos, in ballo l'autonomia della Regione e una buona fetta di sovranità nazionale - QdS

Muos, in ballo l’autonomia della Regione e una buona fetta di sovranità nazionale

Liliana Blanco

Muos, in ballo l’autonomia della Regione e una buona fetta di sovranità nazionale

mercoledì 23 Gennaio 2013

Dopo le proteste, a Niscemi si riunisce la Commissione Ambiente dell’Ars. Lo Bello: “Legali in azione”

CALTANISSETTA – Sarà braccio di ferro fra Regione e Governo, o è tutto stabilito e la presa di posizione del presidente della Regione non porta frutto? Il quesito resta in piedi. Di fatto la vicenda che si è sviluppata sul tema del Muos ha tutta l’aria di trasformarsi in un “corpo a corpo” e i prodromi si sono avuti la notte del 10 gennaio e nei giorni a seguire. La vicenda ha avuto un epilogo quando il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, in una nota inviata al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha spiegato il perché del via libera del Governo alla realizzazione del sistema satellitare.
“A seguito della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa del 1° giugno 2011 tra il ministero della Difesa e Regione siciliana – scrive la Cancellieri – è stata avviata la realizzazione di uno dei quattro terminali terrestri Muos nell’area del demanio militare di Niscemi, utilizzata dalla Marina militare degli Stati Uniti dal marzo 1987, per l’ammodernamento tecnologico della stazione radio ‘Naval radio transmitter facility (Nrtf)’, attivo da vent’anni che usa le forze navali statunitensi, le forze alleate della Nato e quelle italiane”.
La documentazione tecnica del Governo e del Parlamento rivela che le tecnologie e i sistemi di telecomunicazione hanno funzioni ed obiettivi strategici diversi da quelli di Niscemi. La stazione di telecomunicazioni Nrtf è attiva dal 1991. È una delle infrastrutture militari più grandi del territorio italiano: 1.660.000 metri quadri di terreni boschivi e agricoli, entrati nel Demanio pubblico dello Stato nell’88. La stazione radar è un’infrastruttura usata esclusivamente delle forze armate statunitensi, su cui l’autorità italiana non può esercitare alcun controllo.
 
Si legge nell’Accordo tecnico tra il Ministero della difesa e il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America riguardante le installazioni in uso alle forze USA di Sigonella, firmato a Roma il 6 aprile del 2006 dall’ammiraglio N. G. Preston, comandante US Navy per la regione europea e dal generale Mario Marioli dell’esercito italiano. Il sistema Muos sarà costituito da tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda Uhf (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-antenne trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due trasmettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i 315 Mhz.
 
Il terminale terrestre di Niscemi, assicurerà il funzionamento della rete satellitare più avanzata in Uhf per collegare i Centri di comando e controllo delle forze armate USA, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise, i velivoli senza pilota. Quando il Ministero della Difesa approvò la richiesta del Comando US Navy per il Muos, fu richiesto che il progetto del sistema satellitare fosse in linea con le normative ambientali e che le emissioni elettromagnetiche rientrassero nei parametri delle leggi italiane. Dato che l’installazione avrebbe interessato un’area di 2.509 metri della riserva naturale “Sughereta” di Niscemi, sito di importanza comunitaria (Sic), che ricade – per il manuale delle linee guida per la gestione dei “siti natura 2000” del Ministero dell’Ambiente – nella tipologia “a dominanza di querceti mediterranei”, è stato richiesto il rilascio dell’autorizzazione ai lavori da parte alla Regione siciliana.
Il presidente Crocetta vuole revocare questa autorizzazione, per l’assenza di studi sul rischio elettromagnetico e per l’accertata violazione da parte della Procura di Caltagirone delle normative paesaggistiche ed ambientali. Le proteste di migliaia di cittadini niscemesi sembrano non avere portato ad alcun risultato. Da tre anni contrada Ulmo è meta di tanti cortei presieduti dai sindaci di Gela, Niscemi, Mazzarino, Licata, Caltagirone, e altri Comuni siciliani che si sono uniti alla protesta in segno di solidarietà e per manifestare l’impegno di una Sicilia che alza la testa, ma adesso tutto sembra essere caduto nel nulla. Giuseppe Maida e Rosario Ristagno hanno manifestato davanti alla Regione la notte di Natale dormendo in bara, un segnale di morte come lo è il Muos.

Giorni caldissimi. I rivoltosi denunciano un’invasione armata da parte dello Stato

CALTANISSETTA – Alle 22,30 del 10 gennaio é stato avvistato il convoglio con 4 camion e 2 gru della ditta Comina scortati da numerosi reparti d’assalto di Polizia e Carabinieri lungo la Statale Catania-Gela. Il convoglio partito da Belpasso per evitare il transito attraverso la città ha proseguito lungo la SS115 per poi risalire da C.da Terrana a sud della base militare di Niscemi. Nelle stesse ore Niscemi veniva invasa da decine di truppe di Polizia e Carabinieri con numerosi posti di blocco nei punti nevralgici verso la base militare, non permettendo il passaggio delle persone, creando numerose difficoltà anche ai residenti che alle prime ore del giorno si recavano al lavoro. All’1.30 del mattino, in C.da Gallo (al bivio tra il borgo di S.Pietro e Caltagirone) si è tenuto un primo blocco da parte del Comitato “No Muos”. Gli scontri sono proseguiti fino alle 6 del mattino quando si è tenuto un comizio pubblico. Il presidio di C.da Ulmo ha denunciato un’ invasione armata da parte dello Stato.

 

Crocetta al Governo: “Sono un presidente autonomista”. Mancano studi sull’impatto delle onde elettromagnetiche

PALERMO – Immediata è stata la reazione del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che ha deciso di sospendere i lavori.
“L’accordo tra governo italiano e Stati Uniti per la realizzazione dell’impianto Muos subordinava la realizzazione dell’impianto ai nullaosta ambientali della Regione siciliana. Non c’è alcun incidente diplomatico ma soltanto l’adozione da parte del governo di atti dovuti, in materia ambientale e atti di difesa del diritto alla salute dei cittadini. I siciliani sappiano che il governo regionale non farà alcuno sconto sulla salute dei cittadini e, nel giro di qualche giorno, il provvedimento di sospensione dei lavori e della messa in mora dell’esercizio dell’impianto Muos a Niscemi sarà emanato, per cui a nulla servono forzature di stampo autoritario per imporre alla Sicilia strumenti che potrebbero essere collocati in aree più idonee, dove non ci siano rischi per la salute dei cittadini”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Non siamo contro gli americani e non siamo contro il Muos, ma vogliamo tutte le garanzie per la tutela della salute dei cittadini”.

“Io sono un presidente autonomista – dichiara il governatore siciliano – Non chiedo le autorizzazioni al governo Monti quando prendo le mie decisioni. Avevo invitato in modo bonario a non accelerare i lavori e a procedere con prudenza. Ho detto che non avremmo gradito forzature rispetto ai blocchi, finora non era successo ma purtroppo è accaduto”.
A motivare la sospensione delle autorizzazioni, secondo Crocetta, sarebbero dei “vizi” negli atti già emessi. Nello specifico, la mancanza di uno studio dell’impatto sulla salute pubblica delle onde elettromagnetiche rilasciate dalle antenne Muos. Un possibile problema anche per la navigazione degli aerei del vicino scalo aereo di Comiso, la cui apertura è prevista per la primavera. Motivazioni che, per il presidente regionale, sarebbero più forti della decisione del ministro Cancellieri di dichiarare il Muos “sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati”.
La decisione del presidente è stata accolta positivamente dai rappresentanti politici regionali e nazionali, come Alessandro Pagano (Pdl), Giuseppe Lumia e Miguel Donegani (Pd). Domenica 13 gennaio nell’aula consiliare del Comune di Niscemi si è svolto un incontro richiesto da Giovanni Burtone e Giovanna Samperi che hanno sollecitato una grande manifestazione del popolo siciliano con la partecipazione delle Istituzioni, dei movimenti “No Muos”, delle forze sociali e politiche, dei cittadini. L’obiettivo è lanciare un forte appello al Governo nazionale affinché sia chiaro che la Sicilia intende essere una terra di pace e non avamposto di guerra, per cui lo Stato deve attivarsi sia per annullare gli accordi con gli USA per la costruzione del Muos a Niscemi che per la dismissione delle 41 antenne.
“Un impianto di questa portata non può operare vicino a centri abitati – ha detto Franco Di Dio del Pd – per le conseguenze nocive sulla salute umana e sull’ambiente che comporterebbe”.

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