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Catania – Metro: da risorsa a pericolo se non si riattivano i cantieri

Melania Tanteri

Catania – Metro: da risorsa a pericolo se non si riattivano i cantieri

mercoledì 23 Gennaio 2013

Si attende il pronunciamento sul concordato preventivo che eviterebbe il fallimento della Sigenco. Viabilità compromessa e disagi per i residenti. Impresa ferma, parola al Tribunale

CATANIA – Cantieri fermi, viabilità compromessa ma, soprattutto, rischio che le tratte in costruzione della metropolitana urbana non vengano completate e che quella già in esercizio possa subire contraccolpi. Questa la denuncia dei presidenti della sesta e della settima municipalità, Sebi Anastasi e Gianni Fodale, che ieri mattina, accompagnati da alcuni sindacalisti della Fce, tra cui Francesco Caudo dei Cobas, hanno effettuato un sopralluogo nel parcheggio di via Amari, nelle immediate vicinanze del cantiere per la realizzazione della tratta Borgo – Nesima, proprio per segnalare i disagi patiti dai residenti due volte: una prima volta per la realizzazione dei lavori e, una seconda, per la loro interruzione.
“Gli abitanti di questa zona – hanno spiegato i presidenti di circoscrizione Gianni Fodale e Sebi Anastasi – hanno dovuto sopportare prima l’apertura del cantiere sotto le loro case e, ora, l’interruzione dei lavori a causa delle difficoltà economiche dell’azienda. L’opera ha un grandissimo valore sociale – hanno aggiunto – ma solo se completa; in caso contrario, costituisce solo un disagio, anche per la viabilità, e un pericolo per i pedoni e gli automobilisti”.
Viabilità compromessa, inquinamento acustico, assenza di standard di sicurezza: sono numerosi i problemi segnalati dalla popolazione e causati dai lavori e dalla persistenza del cantiere, nonostante l’opera avrebbe dovuto essere consegnata entro il mese di settembre di quest’anno.
Causa dello stop, il concordato preventivo sottoscritto a dicembre dall’amministratore delegato della Sigenco, la società che sta realizzando le tratte della metropolitana, per evitare il fallimento. In attesa di conoscere quale sarà la decisione del Tribunale, infatti, tutti i lavori in corso sono stati interrotti. Non solo, dunque, quelli relativi alla tratta Borgo – Nesima, ma anche quelli della tratta Stesicoro – Giovanni XXII, che avrebbe dovuto essere consegnata lo scorso 31 dicembre e quelli della tratta Giovanni XIII – Galatea, interrotti per anni a causa del cosiddetto “nodo Fastweb” e oggi, nuovamente bloccati.
Una situazione molto delicata, che mette a serio rischio l’intero sistema di trasporto pubblico cittadino come ha evidenziato Caudo, dipendente della Ferrovia Circumetnea.
“Il concordato preventivo – ha spiegato – rischia di mettere l’azienda in ginocchio perché le tratte in fase di realizzazione rischiano di rimanere chiuse a lungo”. Secondo Caudo, inoltre, le politiche portate avanti dall’azienda in termini di pianta organica e di manutenzione, potrebbero avere ricadute sulla tratta attualmente in esercizio, in termini di manutenzione e sicurezza.
In realtà, il concordato non prevede la chiusura dei cantieri, anzi sarebbe stato firmato proprio per garantire la continuazione dell’opera. La scelta di interrompere i lavori sarebbe stata, dunque, dell’azienda e del suo amministratore Santo Campione, che ha più volte evidenziato come “I ritardi nei pagamenti ci hanno messo in ginocchio”. Difficoltà alle quali si aggiunge il peso dell’inchiesta giudiziaria, in pieno corso, sulla qualità delle opere realizzate. I risvolti potrebbero ulteriormente inficiare la prosecuzione dei lavori rendendo ancora più difficile il completamento della Metro catanese.

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