Una Contea sommersa dalla spazzatura - QdS

Una Contea sommersa dalla spazzatura

Marcello Medica

Una Contea sommersa dalla spazzatura

venerdì 25 Gennaio 2013

Se il buon giorno si vede dal mattino: il 2013 è iniziato con cassonetti strapieni e sacchi accatastati

MODICA (RG) – La gestione dei rifiuti nella Città della Contea permane nel caos, tra spazzatura, spesso ammucchiata ovunque, dipendenti della ditta incaricata pagati con forti ritardi, percentuali ridicole di raccolta differenziata, servizi sospesi o inesistenti ma ugualmente pagati dai cittadini e la Tarsu che si attesta a uno dei livelli più alti dell’intera provincia. Proprio all’inizio del nuovo anno i cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, per diversi giorni, non sono stati svuotati. Questa volta non si è trattato di alcuna forma di protesta degli operatori ecologici, ma c’è stato il blocco del trasferimento della spazzatura da Scicli presso la discarica di Motta Sant’Anastasia.
Il sindaco di Scicli, Franco Susino, scaduto il termine del contratto del 31 dicembre 2012 col quale si consentiva il conferimento dei rifiuti all’interno degli appositi Tir che poi trasportano tutto presso l’impianto della cittadina catanese, ha posto il veto. E così adesso la situazione si è bloccata. Gli autocompattatori dell’impresa ecologica “Giorgio Puccia”, che gestisce il servizio di igiene ambientale in città, sono rimasti pieni e non più in condizione di caricare altra spazzatura. Solo i contenitori di corso Umberto e delle zone più centrali sono stati svuotati, per il resto si è assistito, per diversi giorni, a cassonetti strapieni e traboccanti con sacchi accatastati ovunque.
Nel settore dei rifiuti, Modica sconta, purtroppo, una gestione approssimativa e di emergenza, che negli anni l’ha fatta retrocedere tra gli ultimi posti delle città siciliane. Il ritiro dei rifiuti ingombranti, per esempio, continua a rappresentare un problema ancora irrisolto. Le diverse gare per l’assegnazione dell’appalto, indette dall’amministrazione comunale, sono andate in gran parte deserte e anche la stessa ditta ecologica, Giorgio Puccia, che a oggi si occupa della raccolta della nettezza urbana, non ha voluto parteciparvi, poiché attende ancora dal Comune il pagamento del saldo di diversi anni di servizio effettuato in città. Cosicché tale servizio, ad oggi, risulta ancora sospeso e i cittadini sono costretti a tenersi in casa gli ingombranti.
 
Inoltre, continuano a perdurare i problemi sui pagamenti della stessa raccolta dei rifiuti solidi urbani; problemi che, indirettamente, provocano dei forti ritardi nei pagamenti degli stipendi ai netturbini dipendenti della ditta Puccia. Intanto, in città, nonostante la recente riduzione del cinque per cento per l’anno 2012, i cittadini sono costretti a pagare una Tarsu elevatissima che ha subito, negli ultimi sei anni, un aumento medio di oltre il trenta per cento. Per non parlare delle ridicole percentuali di raccolta differenziata oggi, più che mai, strumento essenziale in un efficace ciclo integrato dei rifiuti. In città, la raccolta differenziata viene effettuata ancora col vecchio sistema dei tre tipi di cassonetti per la carta, la plastica e il vetro, dislocati in alcuni punti dei vari quartieri e che spesso rimangono pieni e senza alcuna possibilità per i cittadini di conferire i rifiuti che pazientemente e di propria spontanea volontà differenziano nelle loro abitazioni.
A tal proposito, nei giorni scorsi, si è registrato l’intervento del rappresentante locale dell’associazione Fare Ambiente, Meno Rosa, il quale ha evidenziato che “fino a quando gli amministratori non realizzeranno i centri comunali di raccolta, il problema rifiuti andrà sempre più a incancrenirsi con grande soddisfazione di imprese e gestori di discariche che si fanno pagare a peso, mentre la Tarsu andrà sempre ad aumentare”.
Ad intervenire sulla vicenda anche il Comitato per i Diritti del Cittadino, che ha evidenziato alcune criticità che da anni continuano a permanere nel settore. “I cittadini – dicono dal comitato – sono stanchi e stufi, chiedono di essere messi in condizione di poter fare una seria ed efficace raccolta differenziata come nei paesi civili, chiedono l’attuazione di serie politiche di prevenzione e repressione nello stesso tempo, chiedono l’erogazione di reali servizi, come quello del ritiro a domicilio gratuito degli ingombranti, sospeso ormai da mesi. Ancora una volta – aggiungono – ci tocca assistere inermi alle immagini di una città sommersa di rifiuti come se il tempo si fosse fermato a cinque anni fa. Oggi, a distanza di cinque anni, si può affermare che nel settore dei rifiuti non c’è stato nessun miglioramento con tutte le pesanti conseguenze che ciò comporta per l’Ente e la cittadinanza. Le percentuali di raccolta differenziata sono, infatti, ancora a livelli bassissimi e ciò principalmente a causa di un sistema di raccolta antiquato. Tutto ciò si riflette, naturalmente, in modo negativo sulle casse dell’Ente, costretto a conferire in discarica tonnellate e tonnellate di rifiuti che vengono fatti pagare a peso d’oro ai cittadini i quali, di contro, non vengono messi nelle normali condizioni per poter differenziare i rifiuti prodotti”.

Via al bando per gestire i rifiuti. Ma ad oggi ancora nulla di fatto

MODICA (RG) – Sulla vicenda dei giorni scorsi, l’assessore alle Politiche ambientali, Giovanni Spadaro, ha precisato che il dirigente di settore ha lavorato alacremente per il nuovo contratto e per risolvere in breve tempo la situazione. Sulla gestione dei rifiuti in città, nelle scorse settimane, in occasione dell’approvazione, da parte del Consiglio comunale, del nuovo bando per la gestione dei rifiuti, il sindaco, Antonello Buscema e l’assessore Spadaro, si erano così espressi: “Abbiamo preso la decisione di portare il bando all’attenzione del Consiglio, nonostante l’assoluta mancanza di chiarezza circa il ruolo che resta ai Comuni in questa fase di passaggio dagli Ato alle Ssr, proprio perchè è una fase che si sta protraendo oltre il limite tollerabile non come una semplice transizione, ma come un vero e proprio, confuso vuoto di responsabilità. Abbiamo con determinazione stabilito di andare avanti perchè, nella complessità di questo contesto, è nostra intenzione ribadire la particolarità della situazione di Modica, dove il servizio non è stato affidato tramite bando, ma tramite un’ordinanza che allora fu giustificata da ragioni straordinarie ed urgenti che non è certo possibile prorogare oltre. Il Comune di Modica non può attendere oltre per dare alla città una nuova gestione integrata dei rifiuti, sia perchè avviare la raccolta differenziata ‘porta a porta’ era un nostro prioritario obiettivo programmatico che intendiamo fare di tutto per mantenere, sia perché dobbiamo uscire da questo stato anomalo di affidamento e riportare linearità e trasparenza”. Ad oggi, però, la città è ancora nell’attesa che la situazione nell’intero settore dei rifiuti si normalizzi.

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