Le amministrazioni avranno 1 anno per adeguarsi al contenimento della spesa imposto dal Governo nazionale. Viceversa tante restrizioni tra cui il blocco di alcune spese fino al 31/12/2014. Per essere "virtuosi" sarà necessaria la convergenza tra spesa e costi, il rispetto del Patto di stabilità interno, incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente in relazione ai dipendenti
PALERMO – Anche i Comuni siciliani, come tutti quelli d’Italia, dovranno adeguarsi in tutto e per tutto al contenimento della spesa imposto dal Governo nazionale nell’ambito della legge di stabilità 2013, approvata nel dicembre scorso (legge 228/12). Tra i vincoli, il blocco delle spese fino al 31 dicembre 2014 per l’acquisto di autovetture, mobili e arredi nonché – parzialmente – di immobili. E poi naturalmente il rispetto della spesa soprattutto corrente, il tasso di copertura dei servizi a domanda individuale e l’autonomia finanziaria. Ma soprattutto, per quest’anno si deve ridurre il tetto di indebitamento della pubblica amministrazione almeno del 6 per cento. In caso di inadempienza si dispone la irrogazione delle sanzioni del divieto di assumere impegni in misura maggiore dell’anno precedente e di assumere personale a qualunque titolo. (
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