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Agrigento – Torna forte l’allarme abusivismo a Licata

Luca Mangogna

Agrigento – Torna forte l’allarme abusivismo a Licata

mercoledì 06 Febbraio 2013

Soltanto nei primi trenta giorni del 2013 sono state già denunciate a piede libero 14 persone. Preoccupano i numeri rilevati negli ultimi tempi dalla Polizia municipale

LICATA (AG) – Nel corso degli anni Ottanta e per buona parte dei primi anni Novanta del secolo scorso, Licata è rimasta in testa alle classifiche dell’abusivismo edilizio. La cittadina dell’agrigentino era spesso additata come triste esempio di come l’assoluta mancanza di criterio nella costruzione possa recare danni al prospetto del paese e minare la salvaguardia degli abitanti, che in molti casi risiedevano in manufatti del tutto privi delle più elementari norme di sicurezza.
Nei decenni successivi, una dura lotta unita alla consapevolezza della cittadinanza ha portato a una ridefinizione dell’assetto urbanistico licatese su parametri finalmente adeguati, ma adesso la situazione sembra essere tornata quella di un tempo. A conferma di ciò, sono arrivate le ultime cifre sui sequestri dei manufatti abusivi in città, divulgati dal comandante della Polizia municipale Giovanna Incorvaia. Secondo quanto affermato dai vigili, a Licata nel corso dei primi trenta giorni del 2013, sono state denunciate, dalla Squadra edilizia, già 14 persone a piede libero per costruzione abusiva, mentre due ordinanze di demolizione sono state firmate dal Dipartimento Urbanistica e Gestione del territorio.
Numeri che promettono di superare quelli dell’anno precedente. Nel 2012 (solo da gennaio a luglio) infatti furono 39 le comunicazioni di notizie di reato di abusivismo edilizio trasmesse alla Procura della Repubblica, mentre 48 sono state le persone denunciate, 24 le sanzioni amministrative elevate per violazioni riguardanti le norme sull’abusivismo edilizio e cinque i cantieri sequestrati, in alcuni casi trovati in totale assenza di documentazione.
Per quel che riguarda le due ultime ordinanze di demolizione, i provvedimenti, destinati ai proprietari degli stabili, riguardano manufatti edilizi costruiti senza la minima concessione. Come prescrive la legge adesso i proprietari avranno 90 giorni di tempo a disposizione per eseguire la demolizione, altrimenti il Comune esproprierà il terreno e l’edificio sarà demolito ugualmente, con le spese addebitate agli stessi proprietari, eventualità che lo scorso anno si è verificata nella maggior parte di casi.
L’auspicio è che nel corso dei prossimi mesi, l’attività della Polizia municipale, funzioni finalmente da deterrente contro questa spiacevole consuetudine dell’abuso edilizio.

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