Truffe e frodi informatiche, “le minacce” per eccellenza della nuova era digitale - QdS

Truffe e frodi informatiche, “le minacce” per eccellenza della nuova era digitale

Patrizia Penna

Truffe e frodi informatiche, “le minacce” per eccellenza della nuova era digitale

venerdì 08 Febbraio 2013

Operazione antiphishing a Catania e Messina: denunciata a piede libero banda specializzata di 9 persone. L’Ue: “Presto una direttiva sulla sicurezza delle reti per la lotta al crimine on-line”

BRUXELLES – Le frodi informatiche costituiscono la “minaccia” per eccellenza nell’era digitale.
Il crimine on-line appare difficile da contrastare, ed i malintenzionati difficili da identificare ma l’Ue non ci sta e proprio in questi giorni si sta valutando la possibilità di rafforzare la sua strategia per la sicurezza informatica e la lotta al crimine on-line con una direttiva sulla sicurezza delle reti (Nis).
Proprio ieri, i carabinieri di Numana hanno condotto a termine un’operazione antiphishing, denunciando a piede libero nove persone: si tratta di una banda specializzata, composta da 8 rom, tra donne e uomini, e un italiano, accusati di truffa, frode informatica e indebito utilizzo di carte di credito in concorso continuato.
I denunciati hanno un’età compresa tra 24 e 63 anni e sono residenti in Lombardia e Roma, alcuni sono incensurati, altri pregiudicati. La banda aveva adescato circa 20 persone via internet con vari stratagemmi: falsi messaggi di posta elettronica, programmi informatici e malware, simulazioni di pagine web di banche o poste con cui avevano carpito i dati informatici delle carte di credito, facendo poi acquisti e ricariche telefoniche on line per un importo complessivo di 15mila euro.
Anche la Sicilia è finito nel mirino della banda. Infatti, le vittime identificate e contattate risultano residenti nelle province di Ancona, Milano, Bergamo, Roma, Piacenza, Pordenone, Cosenza, Pescara, Imperia, Torino, Firenze, Treviso, ma anche di Catania e Messina.
Ma siamo di fronte ad uno dei tantissimi episodi di cui i mass media danno notizia quasi quotidianamente. Di fronte a tecniche di raggiro sempre più affinate ed a strumenti informatici sempre più complessi, l’Ue ha deciso di sviluppare e finanziare una rete di Centri di lotta alla criminalità informatica di eccellenza negli stati membri.
L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’Alto rappresentante della diplomazia Ue Catherine Ashton, il vicepresidente e commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes, e il commissario per gli Affari interni Cecilia Malmstrom. Il progetto proposto da Bruxelles si fonda su cinque priorità, a partire dalla lotta ai crimini informatici e la drastica riduzione del loro numero; l’elaborazione di un modello comune legato sia alla politica della sicurezza che quella della difesa; lo sviluppo di risorse industriali e tecnologiche.
Questo anche attraverso la creazione di un meccanismo di cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione, per mettere a fattor comune le esperienze nel settore. In questa direzione l’Ue ha già mosso alcuni passi, con la creazione di un Centro europeo di lotta alla criminalità informatica, con una proposta legislativa sugli attacchi contro le piattaforme tecnologiche e col lancio di un’alleanza globale per la lotta contro la pedopornografia on-line. Secondo i dati in possesso della Commissione, sono circa 150.000 i virus informatici in circolazione ogni giorno e circa 148 mila i computer danneggiati quotidianamente nel mondo. Altri dati forniti da Symantec rivelano come le vittime di crimini via Internet perdano circa 290 miliardi di euro ogni anno, mentre uno studio di McAfee attesta i profitti dei crimini on-line sui 750 miliardi l’anno.

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