In Regione 89 “formatori” interni - QdS

In Regione 89 “formatori” interni

Mauro Lo Tennero

In Regione 89 “formatori” interni

mercoledì 13 Febbraio 2013

Da ottobre 2012 a gennaio 2013, in 4 mesi organizzati 9 corsi con un risparmio di 50 mila euro. Cangemi (Funzione pubblica): “Già coinvolti 350 discenti e 22 docenti”

PALERMO – Con il decreto del dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale n. 306433 del 20.9.2011 è stato istituito l’Albo dei formatori interni della Regione Siciliana. Con il successivo D.D.G. n. 4500 del 26.6.2012 sono poi state istituite le aree tematiche dell’Albo medesimo all’interno delle quali sono stati inseriti i richiedenti, fra parentesi il numero:
1) giuridico-amministrativa (26 nominativi);
2) organizzazione, informatica, comunicazione (21);
3) economico-finanziaria e programmazione risorse comunitarie (10);
4) tecniche/specialistiche (32).
Scopo dichiarato dell’iniziativa, il cui fondamento giuridico risiede nell’art. 23 del vigente, seppur datato (è scaduto addirittura nel 2005), contratto collettivo di lavoro dei dirigenti della Regione, è quello di “favorire i processi di autoformazione e valorizzare la professionalità e le competenze dei dirigenti”. Un’apposita commissione, composta dal dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica, dal dirigente del Servizio 7 – Formazione del personale regionale del medesimo dipartimento e da 3 referenti formativi con qualifica dirigenziale di altrettanti dipartimenti regionali ha valutato i requisiti attestati nelle istanze prodotte dagli interessati e si sono così stilate le 4 aree tematiche di cui sopra.
Prima di iniziare la propria attività all’interno dell’Amministrazione regionale, i soggetti inseriti nell’Albo hanno peraltro frequentato un percorso formativo finalizzato a migliorare le proprie metodologie didattiche, le tecniche di formazione e le capacità comunicative e relazionali.
La qualità della qualificazione professionale dei formatori interni, oltre che verificata in sede di iscrizione all’Albo, viene altresì successivamente monitorata attraverso il questionario di gradimento la cui compilazione viene richiesta ai singoli partecipanti ai vari corsi e la cui valutazione negativa può essere una delle cause di decadenza dall’Albo medesimo.
I formatori interni svolgono due tipi di attività: docenza e/o testimonianza. Con la prima viene loro affidata un’aula da gestire autonomamente. Nel secondo caso, invece, l’attività consiste nell’essere una sorta di trait d’union fra un docente esterno e i corsisti al fine di garantire il taglio pratico-operativo della lezione.
Entrambe le attività, di docenza e di testimonianza, sono rese a titolo gratuito.
Antonino Cangemi è il dirigente del Servizio 7 “Formazione e qualificazione professionale del personale regionale” all’interno dell’Assessorato regionale della funzione pubblica e del personale.
Dottor Cangemi, perché l’Albo?
“Premesso che l’Albo era previsto dal CCRL della dirigenza regionale, due erano le motivazioni. In primis la stessa Amministrazione è sempre stata conscia del fatto che al proprio interno esistevano professionalità sulle quali fare affidamento nella materia della formazione del personale. In secondo luogo erano gli stessi colleghi/docenti a pressare affinchè tale attività fosse finalmente svolta".
E come mai?
“A parte la naturale predisposizione all’insegnamento, nel caso di alcuni di loro, in particolare dirigenti, l’interesse era, per così dire, egoistico…”
In che senso?
“Se un dirigente coordina altri uffici dell’Amministrazione ha tutto l’interesse che tali strutture operino al meglio. E dunque quale migliore occasione di professionalizzare i colleghi all’interno di corsi specifici organizzati in proprio? Si sta meno al telefono a spiegare individualmente e si perde meno tempo a scrivere circolari esplicative. E tutta l’organizzazione trae benefici".
 
Come sta andando l’iniziativa?
“Dopo l’inclusione dei colleghi nelle 4 aree tematiche istituite con il DDG 4500 del giugno 2012, i primi corsi sono iniziati nello scorso mese di ottobre, quindi è il bilancio del primo quadrimestre. Fino a tutto il mese di gennaio 2013 abbiamo organizzato 9 corsi, alcuni anche presso sedi di Catania e Messina. Hanno partecipato circa 350 discenti, mentre i docenti sono stati 22. I corsi hanno riguardato argomenti quali il bilancio, la contabilità, il controllo di gestione, la statistica; la cultura dell’accoglienza (beni culturali), i sistemi informativi territoriali, progettazione ed esecuzione di lavori".
E qual è l’opinone dei docenti e dei discenti?
“Dalle notizie che abbiamo sin qui raccolto il gradimento è notevole in tutte e due le categorie".
Come vengono decisi i corsi con formatori interni?
“Il formatore interno partecipa insieme al Servizio del quale ho la responsabilità alla fase ideativa del corso che poi terrà. Partecipa poi, ovviamente, anche alla fase della valutazione ex post del corso medesimo. L’esperienza fatta servirà a ripetere quelle lezioni oppure ad aggiustare il tiro".
Ultima domanda: la Regione che ci guadagna?
“In primo ritengo utilissimo il positivo stimolo che i dipendenti/docenti e dipendenti/discenti si trasmettono l’un l’altro, innescando tutti insieme un circolo virtuoso di interesse in primo luogo verso il ruolo della formazione al fine ultimo della migliore erogazione dei servizi agli utenti della Regione. C’è poi l’aspetto meramente economico. Come è noto le docenze “interne” sono svolte a titolo gratuito. Secondo i nostri calcoli, pertanto, la sessantina di giornate di formazione che abbiamo sin qui organizzato hanno consentito un risparmio di circa 50.000 euro. In periodi spending review come quelli che viviamo penso non sia andata male".

Il dirigente o funzionario direttivo fa formazione a titolo gratuito

Ecco i requisiti essenziali per poter entrare a far parte dell’Albo dei formatori interni della Regione (DDG n. 306433 del 20.9.2011 del Dipartimento della Funzione Pubblica):
– qualifica: dirigente o funzionario direttivo;
– posizione lavorativa omogenea all’area tematica prescelta;
– laurea magistrale o superiore;
– servizio almeno triennale attinente alla materia che si desidera insegnare;
– esperienze professionali, abilitazioni e pubblicazioni attinenti
Non è stata stabilita alcuna scadenza entro cui presentare le domande che possono dunque essere prodotte in qualunque periodo dell’anno. L’Albo verrà aggiornato conseguentemente.

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