Rifiuti, la crisi è finanziaria e i correttivi non la risolvono - QdS

Rifiuti, la crisi è finanziaria e i correttivi non la risolvono

Rosario Battiato

Rifiuti, la crisi è finanziaria e i correttivi non la risolvono

giovedì 14 Febbraio 2013

La Regione lavora ad un nuovo piano dei rifiuti, ma intanto diversi Comuni sono al collasso. Servizi sospesi da Catania a Trapani: l’emergenza è ormai quotidiana

PALERMO – La situazione rifiuti siciliana è in crisi perenne da così tanto tempo che ormai ha persino perso il carattere emergenziale. Si tratta, infatti, di una sistema portato al collasso dal disastro finanziario del sistema Ato su cui pesa l’alto conferimento in discarica (circa il 90% dei rifiuti), il tariffario regionale impazzito con cifre che vanno da 60 a 130 euro a tonnellata conferita e un’evasione alle stelle che consente ai Comuni di ottenere la metà dei 650 milioni di cartelle esattoriali emesse per un servizio che comunque costerebbe intorno a 850 milioni di euro.
Nei giorni scorsi è scattata l’emergenza in 18 comuni del catanese gestiti dall’Ato Ct3 Simeto Ambiente dove l’ambito non è riuscito a versare nemmeno gli arretrati al consorzio di imprese che si occupa del servizio. Il Consorzio Simco, che comprende le aziende Dusty, Mosema, Oikos (che comunque continua a svolgere il servizio a Misterbianco e Motta Sant’Anastasia) e Genesu, ha deciso di abbandonare il servizio e avrebbe già annunciato il licenziamento del personale a partire dal prossimo 25 febbraio. Neanche la Regione potrà intervenire per sanare una situazione che rischia di diventare ingestibile nel giro di pochi giorni, anche perché – si legge in una della Direzione generale dell’assessorato regionale all’Energia inviata all’Ato Ct3, ai Comuni soci e alla prefettura di Catania – non può inviare alcuna anticipazione di fondi all’Ato catanese per un vizio di forma.
Il liquidatore della società, secondo quanto si legge nella missiva, “continua pervicacemente a trasmettere documentazione che non si attiene minimamente ai requisiti indispensabili”.
La Regione, generalmente munifica nel coprire gli ammanchi delle società d’ambito, ha specificato, tramite la direzione generale dell’assessorato all’Energia, che “tutti gli altri liquidatori di società d’ambito hanno prontamente trasmesso idonea documentazione” ma che per l’Ato Ct3 Simeto Ambiente “la stessa non trovi applicazione”. Non conformi sono risultate anche le delibere del consiglio che invece devono “attenersi ai contenuti della circolare, che tra l’altro non prevede che il piano decennale di rientro proposto dalle amministrazioni comunali possa in alcun modo trovare copertura sulla previsione di trasferimenti regionali a valere sul Fondo per le autonomie locali la cui determinazione è stabilita annualmente con Legge finanziaria, e ad oggi è indeterminata”. Indicativo dello stato di agitazione il messaggio lanciato da diversi sindaci dei comuni senza servizio di raccolta dei rifiuti: “non lasciare in questi giorni sacchetti di rifiuti differenziati in strada”.
Da una parte all’altra della Sicilia lo stato dell’arte non cambia. Nell’Ato Tp2 la società Belice ambiente Spa in liquidazione non potrà garantire il servizio per la raccolta dei rifiuti. Lo ha comunicato in una nota la stessa azienda dove ha specificato che ad aggravare la situazione sono stati gli ultimi atti di "pignoramento verso terzi promossi dai creditori”, “la riduzione drastica del ‘fido’ della Bnl (tesoreria della Belice ambiente)” e il “blocco della distribuzione carburante e dei servizi essenziali dei fornitori”. Nell’ultima assemblea dei soci dell’11 febbraio è emersa la volontà dei sindaci di effettuare dei versamenti per proseguire il regolare svolgimento della raccolta, ma “vi sono problematiche da affrontare e risolvere in merito ai pignoramenti nelle tesorerie comunali che impedirebbero l’invio delle somme alla società”. Il liquidatore Nicola Lisma ha auspicato un intervento delle istituzioni.
 

 
Marino: dal 2008 ad oggi anticipati 100 mln all’Ato Ct 3
 
PALERMO – "Con riferimento alle gravissime disfunzioni relative al servizio della raccolta rifiuti dei Comuni dell’Ato Catania 3 Simeto Ambiente è bene precisare che niente può giustificare il gravissimo ritardo nella predisposizione delle richieste di anticipazione nei termini e nei modi previsti da atti amministrativi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana e comunque trasmessi a tutti i pubblici amministratori". Lo sottolinea, in una dichiarazione, l’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino. "Tanto è vero – aggiunge Marino – che numerose istanze di anticipazione avanzate secondo la circolare del novembre 2012 al Dipartimento Acque e rifiuti sono state valutate positivamente e si sta per dare corso alle erogazioni, previa valutazione dell’assessore al Bilancio. Stento a credere che alcuni pubblici amministratori mantengano un’atteggiamento di incomprensibile ostinata chiusura nei confronti della Regione quando dovrebbero dolersi di essere causa, quanto meno per negligenza, di gravissimi disservizi. Attendiamo quindi – osserva l’assessore – con estrema fiducia la corretta trasmissione delle istanze di anticipazione che verranno esitate con la celerità che l’interesse pubblico richiede". Marino ricorda che dal 2008 ad oggi sono stati anticipati all’Ato Catania 3 circa 100 mln di euro.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017