NISCEMI (CL) – Il consolato Usa a Napoli rompe il silenzio sul caso Muos, il sistema radar che la Marina americana sta realizzando a Niscemi (Cl) e che la Regione siciliana intende bloccare. I collaboratori del console generale Donald L. Moore hanno contattato telefonicamente la Presidenza della Regione per un colloquio.
Il contatto arriva dopo giorni di forti tensioni e di muro contro muro. Ieri il vice capo di gabinetto dell’assessore all’Ambiente, Mariella Lo Bello, si è recato nella base Usa di Sigonella, con l’obiettivo di consegnare un plico contenente il provvedimento (protocollato il giorno prima) di avvio della procedura di revoca delle autorizzazioni rilasciate dal precedente governo della Regione che poi aveva firmato il protocollo d’intesa con il ministero della Difesa, dando così il via libera al progetto.
Il funzionario della Regione è stato bloccato all’ingresso della base dai militari Usa in servizio di guardia. I militari sono stati irremovibili di fronte alle insistenze del funzionario, che ha pure minacciato di rivolgersi ai carabinieri ma che, alla fine è tornato a Palermo, portandosi dietro il plico. Intanto, dirigenti e funzionari della Regione hanno contattato il consolato di Napoli per avere il numero telefonico della base Navy di Sigonella, anche in questo caso senza successo.
È stata dunque contattata l’Ambasciata Usa, che ha fornito il numero della base Navy, ma il telefono ha squillato a vuoto. A metà pomeriggio, la svolta. Dal Consolato di Napoli, un diplomatico Usa ha contattato la Presidenza, chiedendo un colloquio con il governo della Regione. Intanto, la Regione ha appena riavuto indietro la raccomandata, con tanto di ricevuta di ritorno, che aveva spedito nelle scorse settimane con il provvedimento di sospensione dei lavori a Niscemi. Il destinatario, la base Navy di Sigonella, l’ha respinta. Il provvedimento di sospensione è stato poi superato da quello con cui la Regione avvia la procedura di revoca.