Carta Bancomat clonata? Tutto quello che c’è da sapere - QdS

Carta Bancomat clonata? Tutto quello che c’è da sapere

Andrea Carlino

Carta Bancomat clonata? Tutto quello che c’è da sapere

venerdì 22 Febbraio 2013

L’ABF ricorda come tutelarsi in caso di uso fraudolento della carta

CATANIA – In materia di controversie bancarie e finanziarie, è operativo da qualche anno l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), al quale rivolgersi per risolvere le controversie che insorgono tra clienti ed intermediari.
L’ABF affronta molteplici questioni dei rapporti tra consumatori e banche, Poste italiane o altri intermediari, emettendo provvedimenti interessanti sul fronte della tutela del consumatore.
L’ultimo provvedimento è del 23 ottobre 2012 e riguarda l’utilizzo delle carte bancomat (la “carta di debito” che rientra negli strumenti elettronici di pagamento, diffusi come alternativa all’utilizzo del denaro contante).
L’ABF ricorda che l’uso della carta è disciplinato dal Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 11 che chiarisce i diritti e gli obblighi in materia.
Tra i principali obblighi, si ricordano i seguenti: obblighi per il cliente:
a) utilizzare la carta in maniera conforme;
b) adottare tutte le misure idonee a garantire la sicurezza dei dispositivi personalizzati che ne consentono;
c) comunicare senza indugio lo smarrimento, il furto, l’appropriazione indebita o l’uso non autorizzato dello strumento non appena se ne viene a conoscenza.
Obblighi per l’intermediario:
a) assicurare che i dispositivi personalizzati che consentono l’utilizzo di uno strumento di pagamento non siano accessibili a soggetti non autorizzati;
b) non inviare o attivare servizi di pagamento non richiesti; c) essere sempre raggiungibili in caso di frode, furto o altro uso autorizzato per permettere al cliente di bloccare la carta; d) impedire che dopo il blocco della carta questa possa essere ancora utilizzata.
Molte volte succede che la carta bancomat possa essere smarrita, rubata o clonata ed utilizzata in modo fraudolento. Con riguardo a dolo e colpa grave dell’utilizzatore, l’ABF ha stabilito che la banca deve darne prova diretta o comunque fornire “elementi gravi, precisi e concordanti” a carico dell’utilizzatore.
Nel caso in cui vi siano dei danni effettivi, derivati dalla clonazione della carta, è possibile chiederne il risarcimento alla propria banca di riferimento.
Ogni Istituto dovrebbe avere una propria assicurazione, che viene resa attiva per i clienti in caso di disagi come questo. Sarà comunque necessario dimostrare alla propria banca il corretto utilizzo della carta bancomat e l’effettivo danno: dimostrare che le spese sostenute non siano state fatte dal titolare della carta è un valido presupposto per evitare problemi derivati dal risarcimento. In caso di negazione di un risarcimento danni, il consiglio è quello di affidarsi ad un legale che se ne occupi.

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