Tallone d’Achille di tutto il settore è sempre stata la viabilità e dopo il crollo del viadotto Verdura, nei pressi di Ribera, le ultime novità negative sono purtroppo legate alla bianca scogliera, luogo simbolo per tutta la provincia e vero e proprio punto di riferimento dal punto di vista turistico.
“Il prefetto Francesca Ferrandino – ha aggiunto Puccio – da me incontrata alcuni giorni fa, non era d’accordo sulla possibilità di avallare la procedura di somma urgenza, trattandosi di una somma cospicua come 350 mila euro. A questi tempi si dovranno quindi aggiungere quelli dell’espletamento della gara per l’aggiudicazione e quelli per la stipula del contratto con la ditta aggiudicatrice”.
“Si ha quasi la certezza – ha concluso il sindaco di Realmonte – il ripristino dell’importante via di comunicazione non avverrà entro la prossima estate”.
L’amministrazione comunale di Realmonte sta cercando delle soluzioni alternative, in collaborazione con la Legambiente, per evitare il temuto crollo degli affari legati ai visitatori – magari organizzando un campeggio per ambientalisti proprio in prossimità della Scala dei turchi – ma il problema della sicurezza deve essere sempre messa in primo piano.
A pagare il presso di tale situazione, purtroppo, sarà l’immagine turistica dell’intera provincia, proprio nell’estate successiva al boom di presenze turistiche fatto registrare nel 2012.
AGRIGENTO – In tutta la provincia si teme adesso una pesante contrazione dei flussi turistici. A sostenere questa tesi è l’assessore provinciale al Turismo, Angelo Biondi, assai preoccupato per il fatto che i lavori per il ripristino della Strada provinciale 68 difficilmente saranno ultimati prima della stagione estiva.
“In questi anni – ha spiegato Biondi – la Scala dei Turchi ha registrato presenze sempre maggiori, basti pensare che molte campagne pubblicitarie nazionali ed estere sono state realizzate tra le sue bianche pareti rocciose, divenute tra le location più apprezzate dal mercato. Il fatto che i tour operator possano apprendere la notizia della difficoltà di fruire della località potrebbe far scoraggiare i viaggiatori, i quali rinvierebbero la vacanza nella nostra zona”.
“Per dirla in breve – ha aggiunto – la vicenda del costone franato potrebbe far perdere punti alla nostra offerta turistica e per tale ragione ridurre i flussi turistici. Per tale ragione è da ipotizzare la realizzazione di un percorso trekking alternativo nella parte salda del costone non franato: soltanto così si potrà salvare in qualche modo la situazione”.
“In tal senso – ha concluso – la Provincia non potrà che collaborare con il Comune di Realmonte, mentre per quel che riguarda la Strada provinciale, si sta facendo il possibile nel rispetto delle norme di legge esistenti”.
È dunque corsa contro il tempo, a pochi mesi dall’inizio della bella stagione, per permettere al turismo di usufruire di una delle maggiori bellezze paesaggistiche che la Sicilia è in grado di offrire ai suoi visitatori.