“La nostra speranza per i programmi di promozione sociale – ha continuato Landri – è quella che alla Regione, visto l’arrivo di un nuovo presidente si stiano valutando nuove strategie di programmazione. Al contrario, per noi soggetti che operiamo a favore dei meno fortunati, potrebbero venire a mancare gran parte di quelle risorse che ci hanno permesso fino a qualche tempo fa di poter intervenire. Attualmente siamo finanziati da una parte dei fondi dell’8 per mille provenienti dalle dichiarazione Irpef e da altre donazioni di privati”.
E se il quadro descritto dalla Caritas diocesana è tutt’altro che sereno, come già accennato in precedenza sul fronte lavorativo la situazione è tutt’altro che solida.
“Spesso – ha confermato Casà – abbiamo avuto il sentore che tra i politici ci sia chi gioca sulla povertà”.
Una guerra tra disperati per gli alloggi popolari
AGRIGENTO – Famiglie senza casa, famiglie sfrattate e senza tetto tra le strade, ecco un’altra emergenza che la Caritas ha voluto mettere in evidenza.
“Abbiamo contatti con l’assessorato ai Servizi sociali del Comune capoluogo – ha affermato Valerio Landri – ma le casse comunali sono vuote, mentre gli alloggi di edilizia popolare sono insufficienti alle richieste”.
Poi c’è il problema delle occupazioni abusive, con le residenze pronte per essere date ai legittimi beneficiari, secondo le graduatorie, che vengono abitate illegalmente da famiglie, certamente anch’esse bisognose, ma che non ne hanno il diritto.
“Con le nostre risorse – ha aggiunto Landri – stiamo intervenendo con un progetto di housing che prevede il restauro di un fabbricato del centro storico che potrà ospitare fino a 15 persone. In questo progetto avrà un ruolo la fondazione Agire insieme del presidente Totò Moncada, che realizzerà un intervento ancora non del tutto definito, ma noi speriamo che si impegnino alla realizzazione dei pannelli solari che garantiranno buona parte dell’energia necessaria per l’abitabilità della palazzina”.
L’opera dovrebbe essere iniziata in tempi rapidi, per essere conclusa il prossimo autunno e garantire una struttura utile ai senza tetto per l’inverno prossimo.
Nel frattempo, la Caritas è più volte intervenuta per pagare alcuni mesi di affitto a soggetti o intere famiglie che sono finiti col vivere nelle proprie automobili.
Fatti drammatici che si moltiplicano sempre più in una Sicilia quasi in ginocchio dal punto di vista economico. La speranza è che il sistema produttivo possa creare presto nuove chance in grado di produrre posti di lavoro e opportunità di reddito.
“La gente che si rivolge a noi – racconta suor Antonella, responsabile della mensa della solidarietà – è notevolmente aumentata. In particolare registriamo casi di italiani che non ce la fanno più a far fronte alle spese necessarie per poter vivere. Di fronte a questo dramma della povertà, in netto aumento, abbiamo però avuto una risposta di straordinaria generosità da parte della gente comune. Un caso su tutto ci ha positivamente meravigliati, con una coppia di fidanzati che ha devoluto alla mensa 9.000 euro che sarebbero dovuti servire per il loro banchetto nuziale. Ma episodi di questo genere si registrano quotidianamente con piccoli contributi economici o con la consegna di generi alimentari”.
“Dal mondo politico – aggiunge – non arrivano invece contributi, perché di soldi si dice che non ce ne siano nelle casse delle amministrazioni. Al contrario, i bisognosi che si rivolgono alle istituzioni vengono mandati da noi”.
La Mensa della solidarietà garantisce 150 pasti completi al giorno – tra colazioni e pranzi serviti a tavola e cene fornite tramite catering – cucinati da decine di volontari che si recano giornalmente a prestare la loro opera gratuitamente. Un gesto importante nei confronti di quegli ultimi che oggi, in tempi di crisi, si ritrovano in quella fascia di povertà ogni giorno sempre più ampia e da cui sembra sempre più difficile venir fuori.