Determinante la pressione del M5S su Crocetta. Da maggio nelle Province in carica dovrebbero arrivare i commissari, poi l’ultima parola spetterà all’Ars. Sono circa seimila i lavoratori delle Istituzioni in via di eliminazione, per un costo di 244 mln € annui: dovrebbero essere ripartiti tra i nuovi Liberi consorzi e i Comuni
PALERMO – Forse è la volta buona per dire finalmente addio alle Province regionali, delizia dei politici ma croce per le casse pubbliche. Questi nove enti costano infatti in Sicilia oltre un miliardo di euro l’anno, di cui 500 mln € in spese correnti (improduttive), ovvero costi di funzionamento e personale, circa 6.000 unità. Ora, per volontà del governatore Crocetta e dei grilletti puntati sulla sua poltrona, il vento sembra cambiare e martedi sarà discusso all’Assemblea regionale siciliana un disegno di legge che prevede la conversione delle Province regionali in liberi Consorzi di Comuni, come prevede l’art. 15 dello Statuto siciliano. Gli effetti della riforma si concretizzeranno in un risparmio immediato di 10 mln € annui atttraverso l’azzeramento degli organi politici. Una provvedimento che il?QdS ha sempre caldeggiato. (
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