L’omertà delle siciliane violentate. Solo il 2,9% denuncia il crimine - QdS

L’omertà delle siciliane violentate. Solo il 2,9% denuncia il crimine

Margherita Montalto

L’omertà delle siciliane violentate. Solo il 2,9% denuncia il crimine

lunedì 04 Marzo 2013

Istat: nell’Isola sono 520mila le donne vittime di prevaricazione nel corso della loro vita. Mendorla: “è un fenomeno che appartiene a tutte le classi sociali”

CATANIA – Non bisogna dimenticare che le donne rappresentano la fascia “umana” con la quale si può “osare”: donne soggette ad abusi, violenze domestiche – quelle più subdole e gravi perché sommerse -,violenze psicologiche e sessuali segnano gli orientamenti della nostra epoca e non solo. I dati dell’Istat rilevano che in Sicilia sono state 520 mila le donne vittime di violenza nel corso della loro vita, il 23,3 per cento del totale delle residenti.
 
Solo il 2,9 % delle donne siciliane vittime di violenze denuncia il proprio aguzzino, quasi 97 donne su 100 preferiscono non rivolgersi alle Forze dell’ordine, nonostante siano frequenti casi di lesioni gravi e si riconosca la consapevolezza da parte della vittima della sua condizione. L’OMS, oltre a definire la violenza contro le donne come “l’uso intenzionale della forza fisica o del potere, o della minaccia di tale uso, rivolto … contro un’altra persona…che produca o sia molto probabile che possa produrre lesioni fisiche, morte, danni psicologici, danni allo sviluppo, privazioni”, si è anche soffermata sulle patologie mentali e depressione collegate alla violenza,fra le donne che hanno subito violenza si riscontra anche una maggiore frequenza di suicidio.
 
Inoltre studi epidemiologici internazionali hanno dimostrato che la violenza ha delle conseguenze fisiche, psicologiche e sociali e “oltre ad essere un grave evento traumatico ed un’esperienza intollerabile che annienta il senso di integrità personale, provoca danni di lungo periodo ed è anche fattore eziologico in una serie di patologie rilevanti per la popolazione femminile. Sono stati condotti studi sulle patologie ginecologiche, sui disturbi alimentari, d’ansia e attacchi di panico. Un tipo di violenza che sconforta è quella che esplode fra le mura domestiche.
 
Come sottolinea Giuseppina Mendorla, psicologa, nel capitolo del suo libro “Pelle d’asino” dedicato alla violenza domestica, “la violenza domestica è un fenomeno che appartiene a tutte le classi sociali. La raccolta delle informazioni è complicata da una serie di fattori alcuni dei quali: caratteristica stessa della famiglia che garantisce la privacy al proprio interno; le vittime mantengono il silenzio per paura e vergogna… . La violenza contro le donne da parte di uomini può scaturire da una reazione ad una sua più crescente indipendenza economica…. Particolarmente grave è la violenza esercitata dal partner contro le donne in gravidanza per gli effetti che essa può provocare sia nella madre che sul nascituro”.

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