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Messina – Tra birra, cantieristica e servizi una valanga di vertenze aperte

Francesco Torre

Messina – Tra birra, cantieristica e servizi una valanga di vertenze aperte

venerdì 15 Marzo 2013

Il caso più eclatante riguarda 324 ex operai impiegati nella produzione di yacht e licenziati a Giammoro. Aumenta ogni settimana il numero di lavoratori penalizzati dalla insistente crisi

Messina – Monopolizzando l’attenzione dei media nazionali e locali, le elezioni politiche e le prossime amministrative hanno finito per abbassare la voce di protesta delle tante vertenze di lavoro ancora sul tappeto. Il numero dei lavoratori penalizzati da questa fase di crisi che è del settore privato quanto del settore pubblico, però, aumenta di settimana in settimana in modo esponenziale, in linea con l’incremento del voto cosiddetto “anti-sistema”. Sembra pertanto assurdo come l’attuale classe dirigente e politica, non facendosi carico dei problemi riguardanti il lavoro, stia di fatto decidendo di firmare il proprio suicidio alla prossima tornata elettorale. Ma tant’è.
Triscele. 41 ex lavoratori di birrificio in presidio dal 22 ottobre 2012. Formalmente licenziati il 23 gennaio, hanno chiesto in questi mesi l’appoggio dell’Arcivescovo La Piana così come di “San Crocetta da Gela” e di uno dei suoi apostoli, l’assessore alle Attività Produttive Linda Vancheri. A parole tutti sembrano disposti ad aiutarli, e la proposta di vincolare lo stabilimento in quanto bene di archeologia industriale è stata anche formalmente adottata dalla Soprintendenza. Peccato, però, che nel mese di febbraio nella Gurs sia stato pubblicato il decreto che sancisce la riconversione dell’area in chiave residenziale. Si va, dunque, verso una battaglia legale, ma i lavoratori rimangono senza stipendio né lavoro.
Sicilia Limoni. 26 ex operai di fabbrica tedesca nata per estrarre l’essenza dei limoni. Sancito nelle scorse settimane il piano di licenziamento con l’azienda, che ritirerà la denuncia penale per i blocchi dei camion avvenuti alla fine del mese di gennaio. Nelle more dell’accordo, oltre alla copertura economica anche per il mancato preavviso, un incentivo di 3.500 euro per chi accetta la rateizzazione. Per i 26, però, si aprono inesorabilmente le porte della mobilità e, dopo, della disoccupazione.
Rodriquez (ora Intermarine). 14 lavoratori su 74 sono in cassa integrazione dal 2009. Altri 13 dal 21 febbraio. E la mancanza di nuove commesse rischia di far saltare l’intero storico cantiere, che ha già perso il proprio nome essendo il marchio Rodriquez acquisito per incorporazione dalla Intermarine del Gruppo Colaninno. È la fine della cantieristica a Messina?
Ferrotel. 24 ex operai dell’indotto ferroviario, forse ad oggi rappresentano la vertenza più lunga. Dal primo gennaio non hanno nemmeno più il sussidio. A metà febbraio hanno nuovamente occupato i binari della stazione. Li ha calmati un altro apostolo di San Crocetta, l’assessore ai trasporti Bartolotta. Poi è scomparso. Lo chiamano miracolo della fuga delle responsabilità.
Aicon. 324 ex operai impiegati nella produzione di yacht di lusso, licenziati in tronco a Giammoro. Se ne parla pochissimo, ma il loro numero è impressionante. L’idea di un nuovo acquirente esiste già da un po’. La realtà, però, è l’assenza del lavoro.
Tra le vertenze di lavoro cittadine, poi, merita certamente un accenno la delicata situazione di tutti coloro che sono impiegati nel settore dei servizi sociali, ma approfondiremo in altra circostanza. Occupiamo questo spazio per citare altre urgenze.
Framon. Eh sì, la crisi pare abbia colpito anche i Franza, che negli hotel Royal e Liberty hanno chiuso le cucine e i bar e hanno messo una cinquantina di lavoratori in cassa integrazione a rotazione.
Il Detective. 37 ex guardie giurate rimaste a spasso a causa del mancato rinnovo del contratto con l’Università. L’Orsa ha coinvolto nella vertenza il prefetto Trotta. Convocata una riunione. Le parole non mancano mai, i fatti sì.
Feluca. A volte ritornano. I 17 lavoratori dei servizi informatici del Comune attendevano il ricollocamento a margine dell’istituzione di una New Co. L’ipotesi, però, è stata bocciata da Luigi Croce, commissario straordinario di nomina regionale. Secondo la Cisl, però, le consulenze esterne per gli stessi servizi che prestavano i 17 stanno costando a Palazzo Zanca una barca di soldi. Potrebbe dunque tornare in auge la creazione della New Co. Potrebbe. Al momento, ciò che conta sono le elezioni, e la sopravvivenza politica. Poi, chi vivrà, vedrà.

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