Bufera sulla Formazione, revocato l’accreditamento a 235 enti - QdS

Bufera sulla Formazione, revocato l’accreditamento a 235 enti

Michele Giuliano

Bufera sulla Formazione, revocato l’accreditamento a 235 enti

sabato 23 Marzo 2013

Nuovo braccio di ferro tra la Regione e l’esercito dei gestori dei corsi di avviamento al lavoro. È un caso anche la mancata copertura finanziaria del piano triennale per l’Avviso 20

PALERMO – “Sono 235 gli enti di formazione cancellati dalla liste della Regione e 43 quelli su cui abbiamo riscontrato irregolarità multiple, a cui contestiamo, a seguito di ispezioni, anche inadempienze retributive accertate nei confronti dei lavoratori”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palermo, tracciando un bilancio delle attività svolte dall’assessorato regionale alla Formazione professionale. “Abbiamo fatto un’operazione di cleaning” ha aggiunto. Tra gli enti, già accreditati dalla Regione e cancellati dopo i controlli, perché sono state riscontrate irregolarità, ci sono il Cipe, Medea, Ial Sicilia, Eureka, Euriform. “Abbiamo avviato il procedimento di revoca di accreditamento di questi enti – ha sottolineato Crocetta – Stiamo procedendo in questo modo -per tutelare i lavoratori, nessuno si aspetti sconti. I lavoratori stiano tranquilli. Nei prossimi bandi chiederemo che gli enti abbiamo un conto corrente dedicato solo al personale”.
Nei giorni scorsi la Regione aveva chiesto la restituzione delle integrazioni date agli enti nel 2007. Da qui le serie e fondate preoccupazioni che ciò si ripercuoterà sulle tasche dei lavoratori con la mancata corresponsione, da parte degli enti interessati, delle retribuzione pregresse.
“Non volendo entrare, per ora, nello specifico dell’atto che dipende da una ordinanza della Procura della Corte dei Conti Sicilia, – scriveva l’Unione Lavoratori Liberi – è chiaro ormai a tutti che il contratto collettivo nazionale di lavoro è diventato carta straccia perché gli enti che hanno effettuato troppe assunzioni nel tempo, sebbene alcune di queste imposte dalle legge come quelle relative alle categorie protette, non sono nelle condizioni di rispettarlo e l’amministrazione regionale che da un lato lo recepisce e riconosce, dall’altro non eroga le somme per il maggiore costo previsto per il personale e quindi non mette nelle condizioni gli stessi enti di formazione professionale di erogare le somme in ossequio allo stesso Ccnl”.
Nello specifico la Procura della Corte dei Conti ha citato a giudizio per un danno erariale di 4,7 milioni di euro dieci tra ex assessori regionali alla Formazione, dirigenti regionali e l’ex governatore Raffaele Lombardo. Avrebbero concesso indebitamente a decine di enti di formazioni somme a titolo di integrazioni. Il dipartimento regionale della Formazione ha messo in mora gli enti, in tutto 35, finiti nel mirino della Procura: dovranno restituire le somme percepite indebitamente per l’organizzazione dei corsi tra il 2007 e il 2009. “Noi non dobbiamo restituire nulla – dice Paolo Genco, presidente di Forma Sicilia, associazione che raggruppa 60 enti della formazione -. Quelle somme non sono state estorte all’amministrazione dagli enti di formazione che non sono state condannate. E una storia vecchia quella restituzione che non ha nessun presupposto giuridico”.
L’altro caso scoppiato due giorni fa ha tutti i presupposti per essere considerato un giallo: mancherebbe la copertura finanziaria del piano triennale relativo all’Avviso 20. La commissione Bilancio all’Ars ha chiesto al governo di fare chiarezza. L’ipotesi è che le risorse siano state stornate su altri programmi dell’assessorato. C’é chi ha già avanzato la proposta di una commissione d’indagine e chi punta all’azione giudiziaria. “Macché spariti – spiega l’ex dirigente del Dipartimento Formazione Ludovico Albert, colui che programmò le triennalità dell’Avviso 20 -, non so che abbiano fatto di questi soldi in questo periodo. Io so che noi i fondi della seconda annualità, 286 milioni di euro, li abbiamo messi in sicurezza nel piano giovani altrimenti sarebbero tornati a Bruxelles. E il motivo è semplice: è tecnicamente impossibile inserire le risorse in bilancio per due annualità ma vanno programmate le somme che verranno utilizzate per l’anno in corso. Metterli in sicurezza era l’unica”.
 


L’approfondimento. I sindacati: “I dipendenti sono l’anello debole”
 
E’ duro il commento di enti di formazione, sindacati e associazioni di categoria rispetto alla tegola relativa alla restituzione delle integrazioni che si è abbattuta sulla formazione siciliana.”In questo stato di confusione e approssimazione generale – sostiene l’Unione Lavoratori Liberi della Formazione professionale – a rimetterci sono sempre e solo i lavoratori ormai anello debole di una battaglia sotterranea che si sta combattendo tra la Regione e gli Enti formativi, lavoratori che ormai allo stremo non possono più fare fronte nemmeno alle elementari esigenze familiari per non parlare delle spese quotidiane per recarsi sul posto di lavoro”. Intanto l’Ars, a proposito di stipendi, ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo regionale a sbloccare i pagamenti e sostenere gli enti di formazione aderenti alla Confap: “Si tratta di strutture – dice Anthony Barbagallo, deputato regionale del Pd – che si occupano di formazione di minori in realtà spesso difficili e nelle quali lavorano operatori che da oltre un anno non ricevono stipendio”. L’odg impegna il governo regionale ad autorizzare immediatamente i pagamenti rendicontati pregressi.

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