Gela è un caso internazionale, nessuno ferma l’inquinamento - QdS

Gela è un caso internazionale, nessuno ferma l’inquinamento

Liliana Blanco

Gela è un caso internazionale, nessuno ferma l’inquinamento

martedì 25 Agosto 2009

Il chirurgo, candidato alla segreteria del Pd, definisce l’area “tra le più inquinate al mondo”. Ignazio Marino: “Concentrazione di arsenico 1.600 volte superiore al tasso limite”

GELA (CL) – Gela peggio della Cina. Così è stata commentata la situazione ambientale del centro nisseno dal senatore Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd ed ex direttore dell’Ismett di Palermo, chirurgo di fama internazionale, autore di numerosi trapianti di interesse scientifico internazionale. “Ho saputo di un gravissimo caso di avvelenamento della popolazione di una città cinese. è giusto occuparsene, ma in Italia abbiamo una delle aree più inquinate del mondo: parlo di Gela. Chi pensa a quei bambini, quelle donne e quegli uomini siciliani nel cui sangue sono stati trovati arsenico, rame, piombo, cadmio e mercurio?”. Così Marino ha commentato la notizia dell’avvelenamento di oltre 1.300 bambini cinesi a Wugang. “La concentrazione di arsenico risulta in molti casi 1.600 volte superiore al tasso limite. Dove sono le autorità sanitarie locali che dovrebbero proteggere la salute dei nostri cittadini?” si chiede il senatore del Pd che presiede la commissione parlamentare di inchiesta sul servizio sanitario nazionale.
“Sanità nel Sud – continua Marino – non significa solo fornire strutture d’eccellenza; vuol dire offrire servizi di prevenzione. Nel caso di Gela, chi si sta occupando dei cittadini contaminati e chi di quelli che rischiano ancora la vita per la sola colpa di vivere lì?”
Nonostante la presa di posizione dell’allora sindaco di Gela, Rosario Crocetta sulla salute pubblica, non si è mosso nulla. In una nota inviata ai vertici della Raffineria di Gela e del ministero dell’Ambiente, il primo cittadino, due mesi fa ha chiesto di effettuare i lavori urgenti di adeguamento del Parco Coke, diretti a stoccare il pet-coke in ambiente chiuso ed a intervenire sul Parco Serbatoi, sia mediante la realizzazione del doppio fondo su quelli esistenti, per evitare fuoriuscite di sostanze inquinanti per le falde sotterranee pericolose per la salute dei cittadini e lavoratori, sia mediante la realizzazione di nuovi serbatoi conformi alla normativa vigente. In caso di inadempienza  – si legge nella nota – avvieremo le azioni necessarie volte a prevenire i rischi per la salute incluso l’istituto dell’ordinanza sindacale che potrebbe implicare il ritiro delle autorizzazioni”.
“Ho chiesto una conferenza di servizio al presidente della Regione – dice il deputato del MpA e presidente della Provincia Pino Federico – al fine di discutere le strategie da adottare per limitare le immissioni inquinanti nell’aria e nel sottosuolo”. Raffaele Lombardo in tempi non sospetti ha organizzato una grande manifestazione ambientalista a Gela che ha sollevato molte polemiche. “Abbiamo ottenuto un finanziamento – riferisce l’assessore provinciale al Territorio ed ambiente, Franco Giudice – per l’apposizione di 9 centraline in diversi punti della città finalizzate al monitoraggio delle emissioni nocive in atmosfera”. “Si tratta di un progetto che abbiamo studiato con l’ufficio speciale per l’ambiente – continua Federico – che non verrà soppresso ma continuerà a lavorare nonostante perda l’autonomia nel piano di razionalizzazione delle spese varato dal Governo regionale: insomma ci sarà qualche direttore in meno, ma la sostanza non cambia. Inoltre, stiamo realizzando la strada di collegamento nella zona di Butera che alleggerirà il traffico veicolare diminuendo l’inquinamento, provocato dai mezzi pesanti che attraversano la via Venezia”.

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