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Palermo – Ecco il nuovo Piano del traffico, lo stesso varato da Cammarata

Gaspare Ingargiola

Palermo – Ecco il nuovo Piano del traffico, lo stesso varato da Cammarata

sabato 30 Marzo 2013

Il sindaco: “Un escamotage per non prepararlo ex novo ed evitare di perdere altri due anni”. Il documento della Giunta Orlando ricalca quello della precedente amministrazione

PALERMO – La restrizione, in due diverse fasi, delle Ztl A e B entro un’area che comprenderà il centro storico e l’asse Notarbartolo-Duca della Verdura; la ridefinizione e la riorganizzazione della sosta sulle strisce blu, con un’opera di riequilibrio a favore delle strisce bianche gratuite e l’introduzione della sosta a ore; il raddoppio delle aree pedonali da 40 a quasi 80 ettari e l’estensione delle piste ciclabili da 8,5 a 40 km. Sono queste le novità fondamentali dell’atto di indirizzo del Piano urbano del traffico che il sindaco Leoluca Orlando, il vice sindaco Cesare Lapiana e l’assessore alla Mobilità Tullio Giuffrè hanno presentato a Villa Niscemi. Un piano nuovo, che “a Palermo manca dal 1998”, ha detto Orlando, ma in un certo senso anche “vecchio”, perché redatto sulla falsariga di quello varato dall’amministrazione Cammarata, che non ottenne per tempo l’approvazione definitiva del Consiglio comunale.
“Un escamotage – ha spiegato il sindaco – per evitare di doverlo preparare ex novo allungando i tempi di altri due anni. Intanto, il Consiglio comunale potrà approvare questo modificandolo dove riterrà opportuno e poi procederemo con delibere più specifiche”. Le otto Circoscrizioni, intanto, hanno già espresso il loro parere sul provvedimento con sei voti favorevoli e due bocciature (della Seconda e della Settima). L’auspicio dell’amministrazione è che il sì di Sala delle Lapidi giunga entro aprile.
Il Put, che ha validità biennale, è dunque soltanto il primo passo verso una revisione complessiva della mobilità in città, tant’è vero che dovrebbe essere sostituito dal più definitivo Pum, il Piano urbano della mobilità, accompagnato al prossimo Prg, che a sua volta indicherà più in concreto alcuni interventi, come quello massiccio sui percorsi per le biciclette. Inoltre, verranno rivisti i termini del rapporto con l’Amat, perché, come ha spiegato Lapiana, “mentre oggi con l’azienda abbiamo un semplice contratto di servizio, grazie al Put ridefiniremo tutto il trasporto urbano”.
“Certamente – ha aggiunto Giuffrè sulla questione legata all’azienda di trasporto – il completamento entro l’anno della linea 1, e forse di un tratto della linea 2, incideranno sul Piano industriale dell’Amat. Speriamo così di rimpinguare le casse dell’azienda, al momento soggette a una necessaria opera di contenimento dei costi”.
Il nuovo Put punta soprattutto sulla realizzazione di un catasto delle strade e di un Piano per il trasporto merci, sulla zonizzazione acustica, sulla tutela della mobilità lenta (pedonale o ciclabile) e sulla riorganizzazione dei movimenti e della sosta dei veicoli. Si parte da una classificazione degli assi viari e dalla definizione di un regolamento viario sulla base dei dettami del Codice della strada. Verrà istituita una gerarchia delle strade, differenziate in “interquartiere”, “intermedia” e “strada di quartiere”.
 
Il regolamento viario chiarirà come dovranno essere composte le sedi stradali, ossia la tipologia di traffico ammesso e le caratteristiche tecniche. Le strade saranno classificate anche in base alle mansioni che potranno avere. Saranno raddoppiate le aree pedonali in ciascuno dei quattro mandamenti del centro storico, ma i componenti dell’amministrazione non si sono sbilanciati su quali potrebbero essere le strade o piazze interessate. Sarà una serie di apposite delibere a specificarlo in un secondo tempo. E, sempre in tema di mobilità debole, si proporrà l’estensione delle piste ciclabili fino a 40 km, come previsto nel Piano triennale delle opere pubbliche. Senza considerare gli altri 4,5 km di piste del Parco della Favorita “per le quali esiste già un progetto che attende però l’autorizzazione di chi gestisce la Riserva”, ha annunciato l’assessore.

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