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Palermo – Dirigenti nel centro del mirino. Orlando “sfida” gli inefficienti

Gaspare Ingargiola

Palermo – Dirigenti nel centro del mirino. Orlando “sfida” gli inefficienti

giovedì 04 Aprile 2013

Tra i casi più spinosi quello dell’ufficio Edilizia privata, definito dal sindaco un “nervo scoperto”. Da Guttuso a Basile, gli scontri e le rivoluzioni operate dall’amministrazione

PALERMO – Non si può certo dire che la nuova amministrazione di Leoluca Orlando sia stata “fortunata” con i dirigenti comunali. Negli undici mesi del nuovo corso di Palazzo delle Aquile non sono mancati scontri, anche aspri, e indagini interne in molti settori della macchina amministrativa. E in qualche caso è arrivato il trasferimento o addirittura il siluramento di questo o quel dirigente, di questa o quella posizione organizzativa.
A tenere banco, com’è noto, sono stati soprattutto gli incendi divampati attorno alla Gesip e all’Amia. I diverbi con i commissari straordinari dell’Amia, Sebastiano Sorbello, Paolo Lupi e Francesco Foti, e con il liquidatore della Gesip, Giovanni La Bianca, sono entrati nella dialettica consueta di questo primo anno dell’Orlando quater. A febbraio i primi si sono dimessi rimettendo il proprio mandato nelle mani del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. E la Bianca è stato sfiduciato dal Cda della Gesip e sostituito.
Gli strappi istituzionali hanno coinvolto a più riprese anche i burocrati comunali. Il primo a settembre, quando Filippo Guttuso, dirigente delle Biblioteche, è stato sottoposto a procedura disciplinare perché “per due giorni, all’inizio del nuovo orario – si legge nella nota firmata dall’assessore Francesco Giambrone – le Biblioteche non hanno rispettato l’apertura pomeridiana a causa del comportamento del dirigente delle Biblioteche, che non ha emanato le necessarie disposizioni”. Risultato? La Cgil presenta ricorso al Giudice del lavoro e il Comune, “condannato per comportamento antisindacale”, come ha scritto il sindacato, è costretto a ripristinare i vecchi orari.
A gennaio è scoppiato il caso Edilizia privata, con l’ufficio posto all’interno del Polo tecnico di via Ausonia, che si occupa, tra le altre cose, di concessioni e condoni edilizi. Sotto accusa è finito il dirigente Serafino Di Peri. L’assessore Agata Bazzi, di concerto con il segretario generale, ha avviato una Commissione d’inchiesta per verificare le presunte “irregolarità” nel settore. “Abbiamo toccato un nervo scoperto”, ha detto il primo cittadino. Di Peri, provata la sua estraneità ai fatti, è rimasto al suo posto, ma l’indagine ha già portato alla sospensione dal servizio di un dipendente.
Il 12 marzo il ragioniere generale Bohuslav Paolo Basile, da sette anni Revisore dei conti di Palazzo delle Aquile, è stato trasferito ad altro ufficio. Al suo posto è arrivata la dirigente ai Tributi Carmela Agnello. Con il “particolare”, però, che l’ufficio cui Basile è destinato, una sorta di sportello unico per il reperimento e il coordinamento dei fondi europei, in realtà non esiste ancora. L’allontanamento sembrerebbe legato ai rilievi che talvolta Basile avrebbe sollevato sull’eccessivo ricorso ai debiti fuori bilancio e alle questioni contabili rilevate in alcune operazioni, come il bilancio della Sispi o il progetto della nuova società consortile.
Il 14 marzo, poi, è stata la volta dell’Ufficio Verde e Giardini: il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico del dirigente Domenico Musacchia, accusato, secondo quanto ha scritto Palazzo delle Aquile, “di aver usato per fini privati le autovetture di servizio”. Toccherà alla Magistratura stabilire la realtà dei fatti.
È di dieci giorni fa, infine, la notizia di un’indagine urgente affidata al capoarea del Settore Manutenzioni, Sergio Pollicita, disposta per appurare “il malfunzionamento e la disorganizzazione del Coime, la struttura comunale responsabile con i propri operai di diversi lavori e servizi per la città”. A finire sotto accusa, in particolare, è stata la manutenzione degli immobili comunali e di quelli confiscati alla mafia, effettuata “con troppi ritardi”, e l’immotivata chiusura per alcuni giorni dell’ingresso del Parco Ninni Cassarà che dà su via Ernesto Basile. E a questo punto potrebbe essere il dirigente del Coime, Francesco Teriaca, il prossimo a finire nel mirino.

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