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Messina – Taormina: Palermo boccia il Prg. Mancano le valutazioni tecniche

Massimo Mobilia

Messina – Taormina: Palermo boccia il Prg. Mancano le valutazioni tecniche

martedì 09 Aprile 2013

L’assessorato Territorio e ambiente ha dato al Comune 15 giorni di tempo per ovviare alle mancanze. Prosegue la storia infinita: senza il “Parere motivato” il Piano è carta straccia

TAORMINA (ME) – In una già precaria e compromessa situazione urbanistica, la città di Taormina rischia di restare ancora a lungo senza un Piano regolatore. Con una nota trasmessa nei giorni scorsi dalla Regione a Palazzo dei Giurati è stata intimata infatti la mancata adozione di valutazioni tecniche necessarie ed essenziali per la definitiva approvazione del Prg, rimasto ormai in stand by da diversi anni.
Inviata al sindaco, Mauro Passalacqua, e al presidente del Consiglio comunale, Eugenio Raneri, la missiva proveniente dall’assessorato regionale Territorio e ambiente, e firmata dal dirigente del dipartimento Urbanistica, Gaetano Gullo, rileva che “non risultano agli atti elementi utili a consentire il proseguo dell’istruttoria del Piano”, a causa dell’assenza del cosiddetto “Parere motivato”, previsto dall’art. 13 del D.Lgs. n. 152 del 2006, il cui obbligo è stato ribadito anche dal legislatore regionale con la Legge n. 26 del 2012, in riferimento all’art. 11.
Non è la prima volta del resto che la Regione interviene presso il Comune di Taormina per la stessa ragione: sulla bozza di Piano regolatore inviata a Palermo il 12 ottobre del 2010, il Dipartimento regionale aveva infatti già rilevato l’assenza del parere motivato dandone comunicazione scritta affinché gli uffici di Palazzo dei Giurati provvedessero a colmare la lacune. Richiesta evidentemente rimasta inascoltata.
Adesso l’Assessorato torna a chiedere urgenti notizie, evidenziando come “sono venute meno, ormai da tempo, le misure di salvaguardia delle previsioni del Prg in questione, decorrenti dalla data della sua adozione”. Nel ribadire l’obbligo di dotare il Piano della valutazione mancante, necessaria per chiudere definitivamente il procedimento, la Regione ha dato al Comune di Taormina quindici giorni di tempo dalla ricezione dell’ultima nota (entro il 16 aprile) per avere riscontro sull’avvio della procedura mancante o per fornire valide motivazioni che non hanno consentito l’adozione degli atti occorrenti allo scopo. In mancanza di valide giustificazioni verrà nominato un Commissario ad acta per portare a compimento la procedura.
Nuove ombre si affacciano dunque sul Prg taorminese, un Piano risalente agli anni ’70 su cui si è iniziato poi a lavorare negli ultimi cinque anni per giungere ad un nuovo progetto, ma rimasto impantanato tra centinaia di emendamenti e diverse lungaggini burocratiche. Nel frattempo la città di Taormina ha conosciuto periodi di speculazioni edilizie senza precedenti, senza che nessuno intervenisse per fermare colate di cemento, spesso in pieno centro storico, ormai divenute palazzine.
Ricordiamo, ad esempio, il sequestro che la Polizia municipale di Taormina ha effettuato lo scorso febbraio nei cantieri di Villa Mon Repos, storico edificio dell’Ottocento che fu residenza del Casinò, dove si sta costruendo un complesso di residence-resort, con punti di difformità tra quanto costruito e la volumetria consentita dal regolamento comunale. A denunciare inizialmente il rischio di mettere a repentaglio uno degli ultimi scorci paesaggistici più suggestivi di Taormina, era stato il locale circolo di Legambiente, rivolgendosi alla Regione ed appellandosi ad un vincolo di inedificabilità in quella zona. L’Assessorato regionale aveva chiesto anche in quel caso chiarimenti, il Comune si era difeso sostenendo che era stato possibile rilasciare per quei lavori una concessione sanatoria. Incertezze dovute anche alla mancanza di un vero Piano regolatore. Rischio che Taormina non può più permettersi di sostenere.

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