Formazione, già 3.000 licenziati ma l’assessore rassicura i lavoratori - QdS

Formazione, già 3.000 licenziati ma l’assessore rassicura i lavoratori

Michele Giuliano

Formazione, già 3.000 licenziati ma l’assessore rassicura i lavoratori

giovedì 11 Aprile 2013

Conferme e smentite sulle sorti dei dipendenti degli Enti alla luce della “crisi” del settore. “Non fermiamo l’azione di riforma ma garantiremo i dipendenti”. Con quali soldi?

PALERMO – Continuano a rincorrersi, una dietro l’altra, voci di conferme e smentite attorno al mondo della formazione professionale siciliana. Prima i licenziamenti di alcuni dipendenti degli enti, poi la garanzia della Regione al ritorno alla legge 24 del ’76 sulla garanzia occupazionale, poi di nuovo, voci su un licenziamento di massa di tutti e 10 mila i lavoratori degli enti siciliani.
Sono i sindacati ad avere lanciato l’allarme nei giorni scorsi: “Gli Enti di formazione – sostiene in una nota Giovanni Migliore, responsabile Formazione della Cisl Scuola – stanno procedendo al licenziamento di tutto il personale degli interventi formativi con data 7 giugno e degli sportelli con data 30 settembre”. Ad oggi sono già circa 3.000 i lavoratori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento (gli ultimi sono stati i 620 dipendenti del Cefop).
Secondo il sindacalista a pesare su questa scelta ci sarebbe il “buco” in bilancio che è emerso in queste settimane per il finanziamento della seconda e terza annualità dell’Avviso 20 che regola le attività formative siciliane: “Le dichiarazioni del presidente della Regione Rosario Crocetta in commissione Lavoro all’Ars, con le quali ha annunciato il mancato finanziamento della seconda annualità dell’Avviso 20/2011 senza individuare però, ad oggi, un percorso ben definito per la continuità delle attività formative e senza dare le giuste garanzie per il personale, – aggiunge Migliore – non sono servite a fermare le procedure. Domina l’incertezza, chiediamo subito un incontro alla Regione”.
Il sindacalista è firmatario insieme a Cgil, Uil e Snals, di una lettera per la richiesta d’incontro al Presidente della Regione Crocetta e all’assessore alla Formazione Nelli Scilabra sulla vertenza Formazione. Le associazioni Forma Sicilia e Cenfop Sicilia, hanno convocato infatti i sindacati per comunicare l’apertura dello stato di crisi che sarà seguita dall’avvio delle procedure previste dalla legge a carico dei singoli enti.
“Nonostante le continue promesse, non vi sono prospettive – dice Migliore – neanche per chi, ogni giorno, lavora con abnegazione nei percorsi di obbligo istruzione. Tutto ciò mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro e non è più accettabile sentirsi dire che nessuno dovrà preoccuparsi e protestare perché il governo darà le soluzioni. Noi siamo ben lieti che si metta mano al riordino di un settore ormai allo sbando e siamo i primi a denunciare le anomalie ormai non più tollerabili”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Nelli Scilabra ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che ha incontrato insieme con il dirigente generale dell’Assessorato Anna Rosa Corsello: “Ho deciso di convocare le organizzazioni sindacali per condividere con loro i prossimi passi della riforma e tranquillizzare i lavoratori della formazione professionale.
 
Nessuno – puntualizza l’assessore – ha dichiarato uno stop del settore, i lavoratori stiano tranquilli e i sindacati contribuiscano a rasserenare il clima. Nessuno pensi che lo stato di agitazione, spesso generato in modo strumentale, ci induca a fare passi indietro. Non ci fermiamo nella nostra azione di riforma e ribadiamo che i lavoratori saranno difesi dal nostro Governo”. Già venerdi si aprirà il primo tavolo di esame congiunto tra enti e sindacati per definire meglio la questione.
 


L’approfondimento. Necessario rivedere il sistema di accreditamento
 
I sindacati sono tornati in questi giorni a parlare della necessità di rivedere il sistema di accreditamento degli enti di formazione. “Sin dal 2008 – aggiunge ancora Giovanni Migliore della Cisl Scuola – chiediamo che venga rivisto il sistema di accreditamento degli enti che altrimenti genera il lievitare di enti di ogni genere che non garantiscono la necessaria operatività. Chiediamo, inoltre, le garanzie per tutti gli operatori del settore, a partire da chi è stato già espulso e ancora aspetta che si concretizzino le promesse del governo. Non si può rimanere per decine di mesi senza stipendio e senza prospettive future. Siamo i primi a chiedere che chi ha sbagliato paghi, ma, certamente, ad avere sbagliato non sono i lavoratori. Chiediamo dunque un confronto urgente per avere certezze per i lavoratori dato che le scadenze dei percorsi formativi e degli sportelli sono imminenti”.
Intanto l’assessore ha comunicato le sue prossime mosse: dall’8 giugno i lavoratori ancora in servizio saranno posti in aggiornamento per 5 mesi con salario ridotto. Un sacrificio chiesto al personale per lavorare nell’immediato futuro.

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