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Messina – Rifiuti, chiusa una discarica ne va trovata presto un’altra

Francesco Torre

Messina – Rifiuti, chiusa una discarica ne va trovata presto un’altra

mercoledì 26 Agosto 2009

I problemi del conferimento nel bel mezzo della stagione estiva e il nodo delle due società di gestione. Cancelli serrati a Mazzarrà. E nel nuovo sito di Pace è tutto da realizzare

Messina – Era stato annunciato da tempo, e adesso è una realtà con cui tutta la città dovrà fare i conti. La discarica di Mazzarrà ha chiuso i cancelli, anche piuttosto bruscamente, sollevando le proteste delle amministrazioni comunali di tutta la provincia di Messina, adesso prive di un luogo dove poter conferire i rifiuti. “Pur non essendo note le ragioni di tale diniego”, ha commentato tra gli altri il sindaco di Sant’Angelo di Brolo Basilio Caruso, “appare particolarmente pericoloso ed assolutamente inopportuno che, nel pieno della stagione estiva, si possa addivenire ad una tale decisione”. Sugli scenari futuri di questa notizia, non rimane che ripensare alle immagini di Napoli che hanno fatto il giro di tutto il mondo. Ma è ancora troppo presto, anche perché la materia è continuamente suscettibile di nuove scosse. Per esempio, proprio nel momento in cui la città rimaneva prima della sua unica discarica, a Palermo l’assessore regionale Mario Milone ha firmato la delibera per la realizzazione e l’apertura della discarica di Pace. Con questa soluzione, fortemente voluta dal sindaco Buzzanca, si eviterebbe naturalmente di trasportare i rifiuti in una località così lontana come Mazzarrà Sant’Andrea, con conseguente risparmio di tempo e denaro. Cosa non secondaria considerando che il servizio verrebbe affidato a Messinambiente e che gli stimati 20 milioni di risparmio che si potrebbero ricavare da questa operazione servirebbero anche a coprire il gap tra quanto l’amministrazione comunale è disposta a spendere per il servizio rifiuti (18 milioni di euro) e quanti ne richiede la società presieduta da Nino Dalmazio (21 milioni solo per la gestione del personale, ma almeno 25 per una gestione ottimale del servizio).
 Da parte nostra, abbiamo già denunciato più di una volta l’assurdità di una gestione dei rifiuti che vede la presenza di due società partecipate, due consigli di amministrazione, una pletora di dipendenti venuti fuori da tutte le clientele e massonerie occulte della città. Con i risultati che tutti i messinesi hanno sotto gli occhi, e che anche le statistiche nazionali mostrano, come la presenza nel fondo della classifica da diversi anni in quanto a percentuale di raccolta differenziata.
Ma quale sindaco avrà mai il coraggio e la lungimiranza di programmare un piano serio per la gestione dei rifiuti che preveda la cancellazione di Messinambiente e la concessione di risorse per incrementare la raccolta differenziata e non essere più scarichi delle discariche? Perché il vero nodo della questione è questo.
 


Fondi insufficienti. L’emergenza e le poche risorse disponibili
 
MESSINA – L’argomento rifiuti fa paura. Lo dimostrano le parole rivolte diciamo in tempi non sospetti dal sindaco Buzzanca a Berlusconi e Lombardo: “La mancanza di fondi – ha commentato il primo cittadino – non ci consente di utilizzare a pieno l’Inceneritore di Pace che richiede, per la sua struttura, continui costi per: manutenzioni, controllo, smaltimento ceneri, analisi ecc. Con il protrarsi di tale situazione è realistico prevedere che nel corrente mese potrebbe interrompersi la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ciò anche in considerazione del fatto che non si è in condizione di corrispondere ai dipendenti di Messinambiente le somme di loro spettanza”.
 L’inceneritore di Pace ora ha avuto il via libera dalla regione. Ma l’emergenza non può aspettare oltre. Soprattutto in questo periodo dell’anno. L’agosto messinese dei Giganti e della Vara potrebbe trasformarsi presto in quello del fetore e delle blatte.

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