Rate condominiali insolute. Rischio per chi compra casa - QdS

Rate condominiali insolute. Rischio per chi compra casa

Emiliano Zappala

Rate condominiali insolute. Rischio per chi compra casa

sabato 20 Aprile 2013

Nel caso di scoperture nei pagamenti saldare spetta all’acquirente

CATANIA – Trovare casa oggi è sempre più difficile, in Sicilia come nel resto della penisola. Il motivo fondamentale è che la crisi ha allargato enormemente il divario tra la domanda e l’offerta. Chi possiede un’abitazione la vende o la affitta a prezzi più alti e chi ne cerca una ha meno soldi per pagarla. In Sicilia la differenza tra i prezzi medi di mercato e quelli richiesti da chi cerca casa, a luglio del 2012, era del 12 per cento. A febbraio del 2013 è scesa al 10 per cento. Un piccolo ribasso che rappresenta appena un lieve segnale di ripresa.
 
Anche per questo motivo forse si è registrato, sempre a febbraio, un leggero aumento della domanda di immobili in quasi tutte le città isolane, escluse Messina, Caltanissetta e Trapani. Le città che presentano invece i prezzi più alti sono il capoluogo Palermo con 2.164 euro al metro quadro, registrato a dicembre 2012 (dato rimasto sostanzialmente invariato da luglio), e Catania, con prezzi appena più bassi, ma comunque superiori alla soglia psicologica dei 2.000 euro al metro quadro.
In uno scenario già così arduo e complesso può nascondersi un’altra insidia per gli aspiranti acquirenti di beni immobiliari: il pagamento di rate condominiali non previste. È ormai sempre più frequente infatti che il nuovo proprietario dell’abitazione trovi a suo carico dei pagamenti di rate condominiali non regolarmente pagate dai precedenti inquilini. Tutelarsi da questo ulteriore colpo è fortunatamente meno complicato di quello che sembra. Basterebbe chiedere al venditore di produrre, al momento dell’atto di cessione, una dichiarazione dell’amministratore del condominio, con la quale quest’ultimo attesta la regolarità dei pagamenti delle quote condominiali fino a quel momento, per venire a conoscenza, prima della firma, di eventuali mancanze e pagamenti in sospeso.
Un simile atto di prevenzione potrebbe rivelarsi essenziale. Nel caso di irregolarità nei pagamenti infatti, spetterà all’acquirente il pagamento, non solo delle quote mancanti per l’anno in cui entra in possesso dell’abitazione, ma anche per quelle dell’anno precedente. A quel punto l’unica via di fuga sarebbe l’azione legale contro il venditore, per recuperare le somme che quest’ultimo aveva tralasciato di versare, facendo forza sul fatto che sull’atto di cessione deve essere indicata la data dell’immissione in possesso dell’immobile da parte del nuovo proprietario. Un processo lungo e tortuoso che coverebbe a tutti i costi evitare.

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