Raee, la crisi ferma la raccolta. Crollo registrato anche in Sicilia - QdS

Raee, la crisi ferma la raccolta. Crollo registrato anche in Sicilia

Rosario Battiato

Raee, la crisi ferma la raccolta. Crollo registrato anche in Sicilia

mercoledì 24 Aprile 2013

In vetta alla classifica nazionale c’è la Valle d’Aosta. In leggera ripresa anche la Puglia. Nell’Isola, tra il 2011 e il 2012 dato in negativo pari a circa il 10% in meno

PALERMO – Mentre Palermo affoga letteralmente nell’immondizia, la Sicilia con 13 mila 650 tonnellate di Raee raccolti,  ottiene la medaglia d’argento tra le Regioni del Sud e Isole. Un dato in controtendenza che si riferisce alla raccolta assoluta dei rifiuti elettronici e tiene conto anche della variazione negativa della raccolta rispetto al 2011, pari al 9,63%. Secondo posto anche in termini di media pro capite, 2,73 kg per abitante, nonostante non raggiunga il dato nazionale. I centri di conferimento presenti sul territorio regionale sono 83, di cui 80 centri di raccolta e tre luoghi di raggruppamento, con una media di 1,66 strutture ogni 100.000 abitanti.
A fornire una fotografia del sistema di ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia è il Centro di coordinamento Raee, che nei giorni scorsi ha presentato a Milano il rapporto annuale 2012. Dallo studio pare che il sistema nazionale di gestione dei rifiuti elettrici, a sei anni dalla sua nascita, stia producendo i suoi effetti grazie all’aumento delle strutture di raccolta distribuite in modo capillare in tutta Italia. E così, i centri di conferimento sono passati da 3.511 a 3.767, più 9% rispetto al 2011, avvalendosi dei centri di raccolta comunali (3.672) e dei luoghi di raggruppamento (95) allestiti e gestiti dalla distribuzione e serviti direttamente dai sistemi collettivi, come previsto dal Decreto ministeriale 2010 n. 65 relativo alla raccolta “uno contro uno”.
La media pro capite, pari a 4 kg/abitante, resta in linea con l’obiettivo minimo previsto dalla normativa europea. Per la prima volta, tuttavia, si è registrato un decremento dei Raee raccolti, che passano da 260.090.413 kg del 2011 a 237.965.563 kg nel 2012. Le cause sono imputabili in parte alla crisi economica, che ha penalizzato gli acquisti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) da parte delle famiglie, facendo crollare l’immesso sul mercato del 12%. La quantità dei rifiuti prodotti e destinati al trattamento e riciclo ha subito, invece, un decremento pari all’8,5% confermando che il sistema nazionale di gestione è, nonostante il momento contingente, una realtà consolidata e un modello organizzativo con caratteristiche che lo rendono tra i più apprezzati in Europa.
C’è un altro elemento, poi, da non sottovalutare: l’aumento dei prezzi medi delle materie prime ha reso più appetibile il riciclo di materiali speciali, metalli preziosi e leghe metalliche contenuti nei Raee; questo ha alimentato un canale cosiddetto “informale” di smaltimento troppo spesso finalizzato esclusivamente al recupero delle materie prime di valore, senza particolari attenzioni agli impatti ambientali. La conseguenza è un aumento delle quantità di Raee che sfuggono alla gestione dei Sistemi collettivi riuniti nel CdC Raee che prevede impegnativi target di riciclo, comprendenti il trattamento dei materiali più problematici (e più inquinanti) e meno redditizi.
 

 
L’Isola è la seconda nel Sud, ma tra le peggiori d’Italia
 
CATANIA – I dati generali, in merito agli strumenti di raccolta, dicono che i centri di conferimento passano da 3.511 a 3.767 (più 9% rispetto al 2011) mentre si registra “un decremento” dei rifiuti raccolti, che “passano da 260.090.413 kg del 2011 a 237.965.563 kg nel 2012”. Secondo il report le cause vanno addebitate alla crisi economica che “ha penalizzato gli acquisti di apparecchiature elettriche ed elettroniche da parte delle famiglie, facendo crollare l’immesso sul mercato del 12%”.
La Sicilia è la seconda regione del Sud per 13,6 milioni di chilogrammi raccolti in valore assoluto, ma è tra le peggiori d’Italia per una raccolta pro capite a 2,73 kg, un dato decisamente inferiore alla media nazionale che nella linea europea dei 4 kg/abitante. Rispetto al 2011 anche l’Isola ha fatto segnare un deciso crollo nella raccolta complessiva (-9,63%), un risultato che ha superato la media del sud e delle isole (-4,72%) e anche quella italiana (-8,51%). Ancora pochi i centri di raccolta (80 su un totale meridionale di 713). A muoversi in positivo è, invece, un’altra regione del sud: la Puglia ha raccolto quasi 9 milioni di chilogrammi (+15% rispetto al 2011).

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