Muos, il 10 maggio udienza al Tar per il ricorso del ministero Difesa - QdS

Muos, il 10 maggio udienza al Tar per il ricorso del ministero Difesa

redazione

Muos, il 10 maggio udienza al Tar per il ricorso del ministero Difesa

sabato 27 Aprile 2013

Ma ancora non si hanno i risultati dello studio dell’impatto sull’ambiente e sulla salute. Chiesto un risarcimento danni di 25 mila € per ogni giorno di ritardo

Palermo – Il 10 maggio, davanti alla Camera di consiglio della prima sezione del Tar di Palermo, si terrà l’udienza del ricorso del ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni relative al sistema Muos della marina militare Usa di Niscemi e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana. Il ricorso al Tar ha il numero di registro 808/2013 ed è stato depositato dall’Avvocatura dello Stato il 20 aprile scorso e integrato, quattro giorni dopo, con il deposito complessivo di 59 documenti allegati. I ‘resistenti’ sono, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, la Giunta regionale e il governatore Rosario Crocetta.
Nel ricorso, il ministero della Difesa chiede alla Regione Siciliana il risarcimento di un danno patrimoniale pari a 25 mila euro al giorno, con decorrenza dal 29 marzo 2013, e di un danno non patrimoniale da quantificare successivamente perché i provvedimenti della Regione incidono negativamente sui rapporti tra Italia e Stati Uniti d’America e Nato.
“Il ricorso al Tar da parte del ministero della Difesa è totalmente infondato e non rispetta l’accordo col Governo nazionale. Trovo veramente singolare che il Ministero abbia deciso di ricorrere al Tar avverso la decisione di revoca da parte della regione per l’istallazione dell’impianto Muos Niscemi, anche perchè lo stesso ministro, ha partecipato all’incontro tra i governi regionale e nazionale, che ha deciso la sospensione dell’istallazione delle parabole, subordinando il proseguimento di tali lavori alla realizzazione dello studio sulla salute umana e la valutazione sull’impatto ambientale”. Queste le parole del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commentando ieri la notizia del ricorso al Tar del ministero della Difesa.
“È ovvio che, nel redigere quel comunicato stampa congiunto tra i governi, lo stesso governo nazionale, abbia ammesso che quegli studi sono inesistenti e quindi eventualmente è la Regione siciliana che dovrebbe casomai chiedere i danni, qualora proseguano lavori non autorizzati a Niscemi- ha sottolineato Crocetta. L’assurdità del comportamento del Ministero, ad avviso del presidente, sta nel pretendere da una regione comportamenti contrari alle normative vigenti, dal momento che,  prima che possa realizzarsi qualsiasi impianto industriale, debbano essere  effettuati studi sull’impatto ambientale e sulla salute umana. Inoltre, essendo il diritto costituzionale alla salute uno dei diritti fondamentali dell’uomo, anche gli accordi tra stati assumono valenza minore rispetto a quel diritto.
“Difenderemo gli interessi dei siciliani” assicura Crocetta, dispiaciuto che il Ministero della Difesa abbia fatto un passo indietro rispetto agli accordi con il governo, e che lo faccia in una fase in cui è alla fine del suo mandato. “Confido nella giustizia, poiché non si può imporre a nessun territorio, di accettare istallazioni di alcun tipo, senza garantire il rispetto e la tutela della salute umana”.

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