Formazione professionale, dopo l’addio si riesuma l’Avviso 20 - QdS

Formazione professionale, dopo l’addio si riesuma l’Avviso 20

Michele Giuliano

Formazione professionale, dopo l’addio si riesuma l’Avviso 20

sabato 27 Aprile 2013

Sgambetto al governo regionale della commissione Lavoro: ora si pensa di fare marcia indietro. Sollecitazioni bipartisan, alla fine l’esecutivo siciliano cede alle pressioni

PALERMO – Prima la netta chiusura: “Niente Avviso 20 da rifinanziare, non ci sono i margini”. Sono bastati appena pochi giorni di pressioni politiche e sindacali per far fare marcia indietro al governo regionale che adesso invece apre al rifinanziamento della contestata misura che finanzia le attività formative per il 2013-2014.
 
Dopo una riunione di maggioranza il governatore, Rosario Crocetta, ha mostrato evidenti segni di cedimento: “I deputati vogliono questo? Vediamo cosa si può fare – spiega –. Dovremo confrontarci con Bruxelles e col governo nazionale, per capire quali risorse sono compatibili e utilizzabili. Ma in questo caso servirà la disponibilità degli enti, che incontreremo, insieme ai sindacati. Alcuni dei vecchi corsi possono essere finanziati dal Piano giovani. Altri no. Presenteremo una ipotesi di lavoro agli enti. Servirà una profonda rimodulazione. E cambieranno molte cose, compresi i metodi di selezione del personale, che dovranno rispettare i parametri dettati dall’Ue. Vedremo quanto saranno disponibili gli enti”.
 
Infatti rimane l’incognita dei fondi per il rifinanziamento. Appurato che di quella famosa somma per il finanziamento triennale dell’Avviso 20 non se ne ha più traccia in bilancio, l’unica opportunità per rifinanziare l’Avviso 20 è utilizzare i fondi del Piano giovani con cui il governo siciliano aveva intenzione di creare una sorta di riqualificazione del personale.
Era già stato avviato una sorta di cronoprogramma per avviare questo percorso in quanto di questi soldi l’Avviso 20 non può disporne come gli pare e piace. Sono fondi europei vincolati, che vanno quindi spesi in un certo modo, e che non contemplano alcuni istituti contrattuali che invece spettano ai lavoratori degli enti di formazione (malattia o permessi sindacali ad esempio, ndr). Da qui nascono quindi degli ostacoli di non poco conto. Il dietrofront del governo regionale era stato chiesto addirittura da diversi deputati della stessa maggioranza, tanto che la commissione Lavoro all’Ars aveva addirittura presentato un emendamento in cui si chiedeva che i 290 milioni della seconda tranche dell’Avviso 20, e inseriti nel piano Giovani, fossero proprio utilizzati per il pagamento della seconda annualità del progetto formativo.
 
Una contestazione diretta alle scelte dell’assessore alla Formazione Nelli Scilabra che in commissione, insieme alla dirigente Anna Rosa Corsello, ha criticato l’intervento dei deputati Pd. Ora da più parti viene chiesto il licenziamento dell’assessore ma c’è il secco no di Crocetta. “Mi sembra particolarmente ingenerosa – precisa il vicecapogruppo del Pdl all’Ars, Marco Falcone – la presa di posizione di alcuni membri della maggioranza nei confronti dell’assessore Scilabra, la quale ha dato l’ok alla nostra richiesta, condivisa da larga parte del Parlamento regionale, di finanziare la seconda annualità dell’avviso 20 attingendo al Piano giovani. La Scilabra ha operato una scelta responsabile che scongiura il blocco dei corsi e il rischio di posti di lavoro, una scelta che merita condivisione piuttosto che stizza”.
 


L’approfondimento. Cigl e Cisl: chiesto l’intervento dei ministri
 
In una lettera inviata ai Ministeri al Lavoro e Coesione sociale, oltre che alla Commissione europea e all’assessorato regionale Formazione, i sindacati di Cgil e Cisl chiedono un intervento urgente sulla vertenza: “Tenuto conto che l’Avviso 20 – scrivono i sindacati – è una misura stabilita su un piano triennale che prevedeva, nella sua seconda annualità, l’attuazione del Piano giovani con una copertura finanziaria di 286 milioni di euro elevabili a 310 milioni con le misure per il sostegno all’occupazione, e che il governo regionale ha annunciato una riforma del settore, ma siamo ancora nella fase di discussione dei contenuti, chiediamo quindi un intervento autorevole del tavolo di governance per trovare soluzioni concrete atte a garantire le attività formative senza soluzione di continuità e i livelli occupazionali, nonché il sostegno al reddito del personale operante nella filiera in occasione del proclamato passaggio”. “Da anni – aggiungono il segretario regionale della Cisl Giorgio Tessitore e il responsabile della Formazione dello stesso sindacato, Giovanni Migliore – chiediamo una riforma organica del settore che ci ha visti impegnati anche contro le resistente delle istituzioni”.

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