“Le tipologie di reato sono tante, tra le più frequenti senza dubbio i furti nelle abitazioni. Il problema è che la legge spesso non consente ai magistrati di dare una certezza alla pena, quindi ci siamo trovati a dover arrestare le stesse persone a distanza di qualche mese. Abbiamo effettuato numerosi controlli tra i “Compro oro” che hanno portato all’arresto di alcuni negozianti e alla revoca di licenze. Un’altra tipologia di reato molto frequente riguarda le rapine e i furti di rame. Dall’1 gennaio al 16 aprile abbiamo arrestato 50 persone colte in flagranza di reato. 151 sono state invece denunciate per i reati più vari”.
“Il fenomeno esiste da sempre e continuerà ad esistere. È riduttivo pensare che si tratti soltanto di un problema della polizia. Dal 22 gennaio ad oggi sono stati effettuati sequestri di diverse tipologie di droghe, in particolare hashish, marijuana e cocaina. L’ultima operazione svolta ha portato al sequestro di circa 9 chilogrammi di hashish e, all’arresto di dieci persone. Crediamo molto nell’attività di prevenzione ed è per questo che puntiamo molto sul rapporto con le scuole. Ogni dirigente scolastico ha un suo referente con il quale mantiene un vivo contatto. Oltre all’attività di prevenzione procediamo anche con i blitz di controllo e quindi con attività di repressione. Ciò non solo per contrastare il fronte della droga ma anche per altri fenomeni diffusi tra i giovani, come il bullismo. Recentemente abbiamo fermato la baby gang di Ortigia”.
“Lo scorso anno abbiamo assistito a 16 sbarchi e, in questi primi mesi del 2013, ve ne sono già stati parecchi. La gestione degli sbarchi è un’operazione che richiede un grosso dispendio di forze poiché ci troviamo davanti gente di diverse nazionalità e con diverse esigenze. Ovviamente per prima cosa ci preoccupiamo della tutela dei minori, sempre nel pieno rispetto della legge”.
“Abbiamo riscontrato vari casi di estorsione e usura che sono stati risolti in modo ottimale, spesso grazie alla collaborazione di alcuni civili per mezzo di denunce. Non posso sostenere che nella provincia ci sia una grosso allarme, ma di certo il fenomeno esiste ed è acuito dal forte momento di crisi in cui viviamo e dalla scarsa disponibilità delle banche a concedere prestiti. Abbiamo promosso un’azione di sensibilizzazione insieme con le associazioni di settore, per diffondere il messaggio che la legge tutela chi denuncia”.
“In realtà è poco collaborativa. Credo che uno dei motivi sia l’indole dei siracusani, di per sé rinunciatari. Per carattere tendono a non rischiare molto. Voglio però ribadire che noi tuteliamo al massimo, sia in termini di sicurezza che di sostegno economico, chi decide di rivolgersi alle forze dell’ordine”.
“C’è un rapporto strettissimo e proficuo di collaborazione e di sinergia. Insieme riusciamo ad ottenere grandi risultati e vorrei elogiare tutti per il lavoro svolto. Spesso quindi, nelle ordinanze coinvolgo tutte le forze dell’ordine della provincia stessa”.
“Nonostante i maggiori rappresentanti siano in carcere, vi sono ancora dei referenti nelle varie zone. Ultimamente siamo intervenuti soprattutto nella zona sud. La criminalità organizzate cerca sempre di redisporsi, ma non è più come tanti anni fa”.
“Soffriamo moltissimo la crisi economica perché come tutte le strutture dello Stato abbiamo avuto dei blocchi nel ricambio generazionale del personale. E, poiché parliamo di sicurezza, l’età media del personale, per molti servizi, non può essere troppo alta. Abbiamo avuto dei momenti in cui i reintegri erano molto inferiori rispetto ai congedi. L’organico attuale è di circa 650 persone in tutta la provincia, ma avremmo bisogno sia di agenti che funzionari”.
“Sono sei: Avola, Noto, Pachino, Augusta, Priolo e Lentini. Ogni Commissariato gestisce un territorio con diverse caratteristiche perché la pubblica sicurezza è dinamica. La questura svolge comunque un ruolo di coordinamento a livello provinciale. Quando vi sono emergenze, infatti, non importa quale sia il Commissariato di competenza, il questore deve intervenire tempestivamente".
“Infatti, si occupa anche di prevenzione, sorveglianze speciali, di contrasto al gioco d’azzardo e anche di ammonimenti. Questi ultimi sono molto importanti per combattere reati come lo stalking. Gli ammonimenti sono un deterrente ma anche un precedente, perché se non vengono rispettati scattano una serie di aggravanti per i fatti successivi, fino a giungere all’arresto facoltativo”.