Crisi del mattone: nel 2012 al Sud male, ma non malissimo - QdS

Crisi del mattone: nel 2012 al Sud male, ma non malissimo

Liliana Rosano

Crisi del mattone: nel 2012 al Sud male, ma non malissimo

mercoledì 01 Maggio 2013

Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate 3° e 4° trimestre a confronto. Le flessioni risultano leggermente più contenute rispetto alla media nazionale

PALERMO – La crisi del mattone si fa sempre più sentire. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, c’è un vero e proprio crollo delle compravendite di immobili.
I dati diffusi nel mese di marzo 2013 dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, avevano messo nero su bianco una situazione abbastanza difficile per il mercato del mattone: nel 2012 le unità immobiliari vendute in Italia sono state 993.339; quasi 330 mila in meno rispetto al 2011, in calo del -24,8% su base annua (2012 su 2011). Al Sud va male ma non malissimo. Secondo l’Osservatorio, nei comuni del Sud, capoluoghi e non, si registra la perdita minore, -23,2%. Nelle maggiori città italiane per popolazione, la flessione delle compravendite di abitazioni registrata nel quarto trimestre 2012 è stata pari a -25,2%.
Già nel terzo trimestre del 2012 le convenzioni notarili sono calate del 23,1% a quota 134.984. A colpire, è il fatto che sia che si tratti di convenzioni di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori, oppure di unità immobiliari ad uso economico o ancora di unità ad uso speciale, l’andamento delle variazioni tendenziali è sempre negativo, anche a livello territoriale.
I dati dell’Istat che riguardano il terzo trimestre 2012 segnalano il calo maggiore nel Nord Est (-25,7%) per le convenzioni stipulate per uso abitativo,seguito dal Nord-ovest (-24,5%) e dal Centro (-23,5%). Le Isole (-22%) e il Sud (-16,9%) mostrano variazioni tendenziali negative inferiori alla media nazionale (-23%).
A pesare molto nelle Isole è il calo (-31,9%) degli acquisti ad uso economico. Segno che la crisi colpisce anche il commercio. Il calo è più marcato nelle isole e nel Nord-ovest (-29%) mentre la media nazionale si attesta ad un -25,7%. Meno pesante ma altrettanto pronunciata la diminuzione nel Sud (-23,7%), nel Nord-est (-23,6%) e nel Centro (-21,5%). Secondo i dati Istat, nel III trimestre 2012 le convenzioni per il trasferimento di proprietà di unità immobiliari ad uso economico raggiungono il loro vertice negativo (-25,7%); anche importante è la variazione tendenziale negativa per i trasferimenti di proprietà degli immobili ad uso abitazione ed accessori (-23%). In ambedue i casi si tratta del calo tendenziale più elevato a partire dal primo trimestre 2008. I dati mostrano come, nei primi nove mesi del 2012, le convenzioni notarili per compravendite di unità immobiliari ammontano a 457.518, in diminuzione del 21,4% rispetto allo stesso periodo del 2011.
 
Sono, in particolare, le Isole (-24,4%), il Nord-est (-23,3%) e il Centro (-22,5%) a presentare variazioni tendenziali negative al di sopra della media nazionale. Nei primi tre trimestri del 2012 le convenzioni notarili per compravendite di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori diminuiscono, in termini tendenziali, del 21,4%; quelle di unità immobiliari ad uso economico del 21%. Per le unità immobiliari ad uso abitazioni ed accessori sono, in particolare, le Isole (-24,1%), il Nord-est (-23,5%) e il Centro (-22,5%) a far registrare i cali tendenziali maggiori, mentre nel Nord-ovest (-20,9%) e al Sud (-17,2%) le flessioni risultano più contenute rispetto a quella media nazionale. Per le convenzioni di compravendita di immobili ad uso economico sono le Isole a registrare la diminuzione tendenziale più marcata (-28,9%) seguite dal Centro (-23%) e dal Nord-est (-22,1%). Cali più contenuti, al di sotto della media nazionale (-21%), si registrano invece al Sud (-18,7%) e al Nord-ovest (-18,4%). Mutui in caduta libera in tutta Italia.
Chi compra casa ha anche una certa perplessità ad accendere un mutuo. E i dati non lasciano dubbi: le compravendite di abitazioni con mutuo ipotecario realizzate nel 2012, mostrano un tasso di variazione fortemente negativo rispetto al 2011, -38,6%. Questo significa che il capitale complessivamente erogato nel 2012 ammonta a circa 19,6 miliardi di euro, che corrispondono a una riduzione di quasi 15 miliardi di euro rispetto a quanto concesso per i mutui accesi nel 2011.
Le concessioni di ipoteche immobiliari a garanzia di mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni verso banche e soggetti diversi dalle banche registrano una perdita annua del 39,5%. Il calo è particolarmente accentuato nelle isole (-50,6%) e al Sud (-42,8%).
Secondo il sito Mutui.it, negli ultimi sei mesi è stato respinto il 95% delle richieste di accensione mutui.

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