Buoni risultati raggiunti nella lotta al crimine - QdS

Buoni risultati raggiunti nella lotta al crimine

Nicola Digiugno

Buoni risultati raggiunti nella lotta al crimine

venerdì 03 Maggio 2013

Forum con Filippo Nicastro, questore di Caltanissetta

Avvicinare i cittadini alle forze dell’ordine: è un’attività che prosegue?
“Sì, va avanti ottimamente. I risultati sono positivi. Molti reati sono stati scoperti grazie alla collaborazione dei cittadini. Così sono stati arrestati gli autori dei fatti in questione. Stiamo parlando di rapine e furti. Nell’ultimo anno, c’è stata una collaborazione veramente fattiva da parte della popolazione. La nostra attività, in tal senso, ha avuto esito favorevole. In questa direzione, la nostra presenza è costante anche nelle aule scolastiche. Personalmente mi reco periodicamente alla scuola Angeli, mentre diversi funzionari, con specifiche competenze in materia di bullismo e legalità, sono impegnati in altri istituti della provincia”.
Come sono i rapporti con le altre istituzioni, Comuni e Provincia?
“Sin dal mio arrivo, grande collaborazione. La ritengo fondamentale. I risultati importanti si ottengono anche in sinergia, e sotto questo aspetto posso ritenermi soddisfatto”.
Gli obiettivi più importanti nell’ultimo anno?
“Abbiamo affrontato l’emergenza degli arrivi di un massiccio numero di extracomunitari dal Nord Africa, gestendola bene anche al Cie e al Cara. Abbiamo visto arrivare più di tremila stranieri in dodici mesi, un numero notevole. Il Cie è in ristrutturazione, lavora a regime ridotto, ma nei prossimi giorni tornerà a funzionare come sempre. Abbiamo apportato delle modifiche, resesi necessarie per la sicurezza degli ospiti e, allo stesso tempo, degli agenti di polizia. Nell’ultimo anno abbiamo registrato sedici feriti all’interno del Cie. Quotidianamente sono impegnati circa cento uomini nell’arco di una giornata, tra militari, polizia e carabinieri. Sono molti? La vigilanza è necessaria da quelle parti. Altra emergenza importante, Niscemi, il Muos. C’è stata un’ottima gestione dell’ordine pubblico, anche grazie alla collaborazione dei cittadini, che hanno compreso subito il senso della nostra presenza. Manifestare è legittimo, ma nel rispetto delle regole. Quando ciò viene meno, e siamo di fronte a un reato, dobbiamo intervenire. Qualcuno ha ricevuto un avviso di garanzia, inevitabilmente. Da parte nostra, non abbiamo mai dato una sola manganellata, questo ci tengo a sottolinearlo. Poi c’è l’emergenza furti, che non è solo locale. E’ un problema nazionale, legato al malessere economico che stiamo vivendo, che vede protagoniste persone che spesso non riescono ad arrivare alla fine del mese. Si tratta, comunque, di furti portati a termine da persone organizzate, che hanno una certa esperienza nella materia. Abbiamo puntato l’attenzione anche sulle compravendite di oro, e proprio recentemente abbiamo sequestrato diversi monili, a quanto pare di provenienza illecita. In generale, dai controlli nei negozi che acquistano oro, effettuati con personale amministrativo e della Mobile, è emerso che sono in regola da un punto di vista formale. C’è la signora che vende la fede nuziale perché in difficoltà, c’è chi la fede va a rubarla anziché vendere la propria”.
Con quale criterio gestisce la Questura?
“Un esempio. Il personale che fa straordinario, programmato, previsto per legge, lo fa per strada, non in ufficio. Questo significa avere una presenza più diffusa. In proporzione, Caltanissetta supera Palermo in termini di vetture della polizia sul territorio. Quasi sei auto che girano a quadrante. Certamente, non possiamo essere ovunque e comunque”.
Le ultime rapine?
“Abbiamo preso tutti i responsabili, peraltro forestieri che credevano di trovare terreno fertile a Caltanissetta, e invece non l’hanno trovato affatto”.
 
Che tipologia di reati emerge nel nisseno?
“A Caltanissetta nulla di particolarmente significativo. Il capoluogo è apparentemente più tranquillo. A Gela il discorso è diverso. Da quelle parti il vero allarme è rappresentato dalla delinquenza minorile, che è un problema in tutta la provincia. Fra le realtà più a rischio anche Niscemi, Mazzarino e San Cataldo. Ci sono anche reati che destano allarme sociale, il furto è uno di questi”.
Quanti poliziotti di quartiere operano nel capoluogo?
“Sono quattro, in due pattuglie giornaliere. Il poliziotto di quartiere sta vicino al cittadino. Anche in questo caso ottimi risultati. Sempre fondamentale, lo sottolineo, la collaborazione della gente, che non è solo la denuncia, ma la segnalazione di ogni cosa che desti il minimo sospetto”.
Usura e estorsioni, qual è la situazione?
“Non si sono registrate molte denunce in questo senso”.
Cosa ci dice del fenomeno droga?
“C’è la massima attenzione da parte nostra, con una certa preoccupazione. C’è un notevole uso di hashish e marijuana, anche a Gela. L’ultimo sequestro di dieci panetti dimostra la qualità dei nostri servizi antidroga”.
Qual è il rapporto con i sindacati?
“Ottimo. Sia da vicario che da questore, ho sempre mantenuto in maniera diretta i rapporti con le organizzazioni sindacali. Il confronto è un momento di crescita, ovviamente nel rispetto dei ruoli”.
 

 
Curriculum Filippo Nicastro
 
Filippo Nicastro è questore di Caltanissetta dal primo gennaio 2011. è nato ad Agrigento 61 anni fa. Si è laureato in giurisprudenza all’Università di Palermo, nel 1975. Si è arruolato in polizia nel 1976. è stato dirigente delle Mobili di Trapani, Agrigento e Reggio Calabria. Ha diretto i commissariati di Piazza Armerina e Gioia Tauro. è stato dirigente della direzione investigativa antimafia di Caltanissetta. Vicario del questore di Ragusa nel 2000, promosso dirigente superiore nel 2005, ha ricoperto l’incarico di questore a Sondrio e Vibo Valentia.

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