Occorre che la Sicilia venda la Sicilia - QdS

Occorre che la Sicilia venda la Sicilia

Carlo Alberto Tregua

Occorre che la Sicilia venda la Sicilia

martedì 07 Maggio 2013

La capacità di diventare competitivi

In Friuli i grilletti sono caduti, passando dal 25,5% delle elezioni politiche del 24 febbraio al 13,75% delle elezioni regionali del 21 e 22 aprile. Il dato più allarmante è il precipizio dei votanti, passati dal 70 al 50%.
Tradotto, significa che l’ira del popolo giuliano non ha trovato più rispondenza neanche nell’inutile movimento del Comico genovese e ha preferito non andare a votare.
Se si calcola che del 50% dei votanti il 13,75% è andato ai grilletti, significa che il presidente di quella regione, la democratica Debora Serracchiani, è stato eletto con poco più del 10% degli aventi diritto al voto. Nulla di sorprendente, considerato che Rosario Crocetta è stato eletto con il 15% degli aventi diritto al voto.
La morente partitocrazia cerca di sopravvivere ricorrendo a tutti gli espedienti possibili, compresa una comunicazione falsa e indecorosa, che continua a promettere l’iperuranio, ma disattende sistematicamente le proprie promesse.
Dov’è finita la rivoluzione di Crocetta? è stata approvata una sola legge buona, l’abolizione delle Province e la loro trasformazione in consorzi di Comuni.

È stata approvata anche la legge di stabilità 2013, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Come avevamo sospettato e più volte scritto, si tratta di una legge di sopravvivenza che assicura una copertura delle spese correnti con le entrate proprie (aliquote Ires, Irap e Irpef al massimo) nonché coi trasferimenti dello Stato.
L’assessore all’Economia Luca Bianchi, nel Forum che pubblicheremo prossimamente, ci ha dato alcune linee direttrici, ma ha sconsolatamente aperto le braccia quando gli abbiamo chiesto se avesse predisposto i necessari tagli alla spesa corrente improduttiva per destinare le risorse recuperate agli investimenti a sostegno delle imprese, all’innovazione e, soprattutto, al cofinanziamento dei fondi europei.
Gli abbiamo chiesto anche lumi, dopo anni di opacità dell’assessorato, anche ai tempi di Armao, su quella incomprensibile voce di bilancio, posta tra le entrate e denominata  avanzo di amministrazione: 10 miliardi su 26 di entrate, non sono noccioline. Bianchi ha assicurato che farà avere l’elenco dettagliato di tutte le voci di codesta incomprensibile denominazione che pubblicheremo insieme al Forum.

 
L’iniziativa più importante che dovrebbe mettere in campo Crocetta, riguarda uno slogan omnicomprensivo: La Sicilia vende la Sicilia. Il brand della nostra Isola è conosciuto in tutto il mondo con i suoi gioielli, fra cui Taormina, Siracusa, Agrigento, Cefalù. Basterebbe mettere in rete tutti i beni culturali archeologici, paesaggistici, marini, vulcanici, nonché parchi montani e 1.800 km di coste, per attirare turisti ed aumentare di 5 milioni i pernottamenti rispetto ai 14 milioni ( dati 2011).
La Sicilia può essere venduta nel mondo con i suoi prodotti agricoli innovativi, come già accade per il vino di qualità. Può essere venduta nel mondo con uno dei sette poli mondiali della StMicroelectronics (gli altri sei si trovano in Francia, Malta, Stati Uniti, Cina, Marocco, Singapore e Malesia).
La Sicilia può essere venduta nel mondo producendo biocarburante da sostituire al carburante fossile che ha danneggiato i tre territori ove insistono le raffinerie di Milazzo, Priolo e Gela. 

Certo, sarebbe indispensabile che si colpissero abusi edilizi, evasione fiscale e contributiva (stimata in Sicilia in oltre 20 miliardi: differenza tra redditi dichiarati e consumi), che si evadessero le 400 mila pratiche di sanatoria bloccate da quasi 30 anni, e che si portassero alla luce i 300 mila immobili fantasma.
Vi è poi la questione primaria di 1,3 milioni d’immobili a rischio sismico. La Fondazione Etica & Valori Marilù Tregua ha iniziato un percorso per mettere in sicurezza gli immobili, facendo firmare un protocollo a tutti i soggetti istituzionali, professionali, imprenditoriali, sindacali, bancari ed altri, per attivare un’iniziativa economica che metterebbe in moto l’economia per oltre 20 miliardi con l’attivazione di migliaia di piccole e medie imprese e la creazione di almeno 4.000 posti di lavoro.
In questo quadro, il ruolo primario viene rivestito dalle pubbliche amministrazioni regionale e comunali che debbono espellere dirigenti e dipendenti infedeli e incapaci e attivare procedimenti snelli, a servizio dei cittadini, con dirigenti e dipendenti bravi, onesti e professionali.
Questa è la scommessa più importante.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017