Piano anticorruzione per tutelare l’Università - QdS

Piano anticorruzione per tutelare l’Università

Desiree Miranda

Piano anticorruzione per tutelare l’Università

mercoledì 08 Maggio 2013

Adottato a Palermo un provvedimento contro eventuali abusi e illeciti. Il rettore Lagalla: “Trasparenza traguardo importante”

PALERMO – Un piano anti-corruzione che metta al riparo l’università da abusi e comportamenti illeciti in tutte le attività: scientifiche, formative ed amministrative. È quanto adottato dall’Università degli studi di Palermo, in anticipo sul varo, a livello centrale, del Piano nazionale anticorruzione che la legge richiede per ogni ente pubblico. Il provvedimento è stato illustrato ieri dal rettore Roberto Lagalla, dal direttore generale Antonio Valenti e dal dirigente dell’area affari generali e legali Sergio Casella, nominato responsabile della prevenzione della corruzione e che ha predisposto il piano. Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, cioè comprensivo di tutte le situazioni in cui, nel corso dell’attività proprie dell’amministrazione, “si verifichi l’abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati ma anche, a prescindere dalla rilevanza penale, a tutte le situazioni in cui si evidenzi un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite”.
Gli uffici dell’Università, in ragione delle loro funzioni, sono stati quindi classificati in fasce di rischio. Il piano prevede inoltre che, previa intesa con i dirigenti,  il responsabile anti-corruzione proponga al direttore generale, la rotazione periodica dei dipendenti. Per coloro che lavorano nei settori più esposti al rischio di corruzione saranno inoltre avviati percorsi formativi sui temi dell’etica e della legalità che saranno assicurati, in primo luogo, da strutture interne dell’Ateneo e successivamente dalla Scuola superiore della Pubblica amministrazione.
 L’Ateneo avvierà quindi in tempi brevi il monitoraggio dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti che intrattengono rapporti di tipo economico a qualunque titolo, controllando gli eventuali rapporti di parentela o di affinità tra i soggetti coinvolti. “Continueremo a curare – aggiunge il direttore generale, Antonio Valenti – la piena attuazione nell’Ateneo del principio della trasparenza, finalizzata all’efficienza, alla prevenzione della corruzione e al miglioramento dei servizi prestati dall’Università, attraverso la sezione del nostro sito web, denominata Amministrazione trasparente”.
Soddisfatto il rettore Lagalla che sottolinea come “nell’ambito della legalità e della trasparenza abbiamo già portato al traguardo interventi importanti”. Nel corso dell’incontro di ieri sono stati illustrati anche gli ultimi provvedimenti adottati nel segno del risparmio, in particolare riguardo al parco macchine della struttura centrale e di tutto l’Ateneo. Qui sono passate da 9 a 3, e tutte di cilindrata inferiore a 1600, mentre il numero totale pari a 90 per tutto l’Ateneo si sta riducendo sempre più fino a quando non rimarranno esclusivamente quelle vetture utilizzate dai dipartimenti per attività di ricercare di laboratorio. “Abbiamo posto in essere la spending review – dice il rettore – molto prima che diventasse un obbligo di legge”.

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