Menzogna e calunnia mali da combattere - QdS

Menzogna e calunnia mali da combattere

Carlo Alberto Tregua

Menzogna e calunnia mali da combattere

venerdì 10 Maggio 2013
Monica Lewinsky fu accusata di aver fatto sesso orale con il Presidente in carica degli Stati Uniti, Bill Clinton. Lo stesso Presidente, accusato di questo comportamento tenuto anche nella sala Ovale, negò con vigore la circostanza. Ma la pressione dell’opinione pubblica, attraverso giornali e televisioni, aumentò di giorno in giorno perché il popolo aveva capito che Clinton mentiva e lo voleva costringere a dire la verità.
A questo punto intervennero i servizi segreti i quali cominciarono a fare circolare la voce che il Presidente aveva fatto quello che aveva fatto per l’interesse nazionale, quasi costretto a chiudere la bocca della stagista per evitare che propagasse informazioni altamente riservate. Ma anche questa tesi fu contrastata dall’opinione pubblica e dai media che misero alle corde Clinton.
A questo punto, di fronte all’ipotesi dell’impeachment, così come era accaduto per Richard Nixon all’epoca del Watergate, davanti alle telecamere, in lacrime, il Presidente confessò la verità.

Fu perdonato dal popolo americano perché finalmente la menzogna era stata scoperta e la verità rivelata. Lo stesso popolo non ce l’aveva con Clinton per quello che aveva fatto, ma perché aveva mentito. La menzogna per gli statunitensi è il peggior male che possa esistere e costituisce reato politico, sociale, morale e religioso.
Nel perdono svolse un ruolo attivo la moglie, Hilary Rodham, forse anche per la sua strategia che la vide successivamente nominata da Barack Obama segretario di Stato (Ministro degli Esteri), e che la vede probabile candidata alla presidenza per il partito democratico nelle prossime elezioni che si svolgeranno il secondo martedì del mese di novembre del 2016, stessa data da centinaia di anni.
La menzogna non è dei nostri tempi. Ricordiamo Giulio Raimondo Mazzarino (1602-1661), più volte citato nei miei editoriali, cardinale e non prete, primo ministro di Luigi XIV, il Re Sole, di cui fu pubblicato, nel 1684, a Colonia, un volumetto intitolato Breviario dei politici. Nello stesso, Mazzarino incitava i politici a mentire, mentire, mentire perché tanto la gente non si sarebbe ricordata delle menzogne.

 
Di menzogna parla un altro storico francese, Alexis de Tocqueville (1805 – 1859) che pubblicò La democrazia in America, in due volumi, il primo nel 1835, il secondo nel 1840. Tocqueville mette il dito sulla piaga, sul comportamento, anche menzognero, del popolo americano di due secoli fa.
Mario Monti e Sylvie Goulard, hanno scritto De la Démocratie en Europe, libro pubblicato nel 2012, che il professore mi ha donato personalmente. I continui riferimenti all’opera dello storico francese fanno risaltare fra le altre cose, comportamenti non adeguati della classe politica, non sempre conformi all’interesse generale.
C’è chi mente per abitudine, c’è chi mente per gioco, c’è chi non vive se non mente. Costoro, ignorano che, invece, la verità aiuta a vivere meglio, perché non c’è bisogno di lambiccarsi il cervello per ricordare quello che si è detto, in modo da non auto smentirsi.
La verità è una grande compagna perché è facile e semplice da ricordare e perché è spesso inoppugnabile, anche se la verità non è assoluta come accade nei processi ove spesso è contraddetta dalla verità giudiziaria.

La calunnia è un venticello, un’auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente, incomincia a sussurar.  Così canta Don Basilio nel Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. E continua: Dalla bocca fuori uscendo lo schiamazzo va crescendo prende forza a poco a poco, vola già di loco in loco…alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia e produce un’esplosione come un colpo di cannone.
Calunnia e menzogna sono due mali che affliggono l’umanità da quando essa è nata, cui si affiancano invidia e gelosia. Vi è una parte della gente che ripudia questi valori negativi, ma un’altra parte che li usa per il proprio tornaconto. è la solita linea di demarcazione fra bene e male. Bisogna che ognuno la conosca per evitare di cadere nel burrone dell’ ignoranza che fa più danni del cancro.
Sapere è essenziale. Ma per sapere bisogna volerlo fortemente, diversamente si rimane nella morsa della non conoscenza che è una sorta di menzogna virtuale.

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