Lo spirito con lo spirito non con la materia - QdS

Lo spirito con lo spirito non con la materia

Carlo Alberto Tregua

Lo spirito con lo spirito non con la materia

mercoledì 22 Maggio 2013
Je pense donc je suis, donc je existe, è il cuore del pensiero cartesiano. Lo scienziato, filosofo e matematico René Descartes (1569-1650) – famoso anche per le Regole per la direzione dello spirito (1628 c.a), le Meditationes de prima philosophia (1641), i Principia philosophiae (1644) e le Discours de la méthode (1637) – contrasta la filosofia scolastica di Aristotele e punta sulla prosecuzione del pensiero (che è puro spirito), anche senza corpo, in quanto continua ad esistere fuori dal tempo e dallo spazio.
Ognuno di noi può sapere, con particolare certezza, di essere una cosa pensante, al di fuori della materialità. Il pensiero non è cosa fisica ma sostanza che può sussistere per sé, che non dipende da altro.
Perché ci avventuriamo in una riflessione che riguarda il rapporto fra fisicità e spirito? Perché se non si capisce bene tale rapporto, non si capisce la vita terrena e materiale e, soprattutto, non si capisce che cosa ci stiamo a fare su questa terra, per cosa siamo venuti al mondo e abbiamo preso corpo e che cosa succederà quando esso inizierà un processo di trasformazione organica.

La morte del corpo, infatti, è soltanto una mutazione di forma e configurazione delle particelle che lo compongono. Fuori da esso vi è il pensiero, ovvero lo spirito, ovvero l’anima, che per Cartesio sono sinonimi. Quest’ultima è, dunque, immortale, così come sosteneva Platone.
Non occorre credere a una qualsivoglia religione per capire questo scenario. Basta leggere, leggere e leggere perché esso risalti in tutta la sua evidenza. Ma anche all’interno di una qualsivoglia religione, sembra impossibile sostenere che Dio vada lodato, perché egli non può essere vanitoso, pecca umana, e non ha bisogno di riconoscimenti da parte di soggetti che ha in qualche modo creato.
Egli ha stabilito le regole universali, insondabili, imperscrutabili e incomprensibili per gli esseri viventi, fra cui le persone, le quali, nella loro immensa superficialità, pretendono di capire cose che i loro limiti non consentono di comprendere.
Pian piano che l’ignoranza si dirada gli uomini comprendono qualcosa in più, ma ancora sono lontanissimi dallo scoprire la Verità. Se si rendessero conto della loro infinitesima dimensione e della loro pochezza, probabilmente farebbero maggiori passi avanti.

 
L’anima (ovvero lo spirito ovvero il pensiero), è interamente e veramente distinta dal mio corpo, sostiene lo scienziato e può essere ed esistere senza di lui.
Paracelsus (1493-1541), medico, crede alla profonda distinzione fra divino e umano, che è creatura di Dio. La Trinità di Dio si rispecchia nella trinità dei principi (zolfo, mercurio e sale) in cui si determina la materia originale; mentre energia creativa permane nella natura stessa.
Le testimonianze nei secoli sul rapporto fra spirito e corpo, inducono a credere all’esistenza di un Supremo Architetto. Poi, i ricercatori hanno tentato di spiegare scientificamente la nascita dei corpi viventi, partendo da un big bang forse datato sette miliardi di anni fa.
Non credo alle sedute mediatiche nelle quali qualcuno ritiene di evocare lo spirito o l’anima, anche perché ritengo che essi vivano nella loro dimensione che è quella dell’energia, senza tempo e senza spazio. è difficile per noi capire come vivano e cosa facciano. 

Tuttavia ritengo che lo spirito ultraterreno (o l’anima o il pensiero), stia sempre in contatto con il nostro spirito e viva  dentro di noi in un colloquio costante e senza limiti.
è difficile pensare che lo spirito possa incidere sulla materia o possa fare qualcosa per modificare gli eventi, per questo non credo ai miracoli, anche perché il Creatore ha stabilito le Regole della Natura in base alle quali essa funziona.
Non credo che egli intervenga per mutare tali regole, perché è buono e giusto e, se dipendesse da lui, non potrebbe consentire la morte di bambini e la sopravvivenza di centenari.
Però lo spirito ultraterreno interviene sullo spirito dei viventi, a mio modo di vedere, inspirandoli e inducendoli verso una certa direzione piuttosto che verso un’altra. Ognuno di noi, qualche volta, non sapendo perché, va verso un sito e dà la responsabilità al proprio istinto. Forse, però, è lo spirito ultraterreno che ci guida. Chissà!
Si può essere d’accordo, o meno , con quanto scriviamo, però la questione esiste e, probabilmente, non sarà mai risolta.

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