Per la formazione professionale è pronta una cura dimagrante - QdS

Per la formazione professionale è pronta una cura dimagrante

Michele Giuliano

Per la formazione professionale è pronta una cura dimagrante

martedì 04 Giugno 2013

Dall’Assessorato emanato l’avviso per la riproposizione dei corsi: enti pronti alla messa in mora. “Avviso 20” con fortissimi tagli: per il Fas disponibile il 25% della scorsa annualità

PALERMO – Dopo la prima ondata di licenziamenti ora rischia di arrivare una mazzata per gli enti di formazione, già alle prese con problemi di mancati rinnovi dell’accreditamento che li farà stare automaticamente fuori dai futuri finanziamenti, al netto ovviamente di ricorsi in itinere.
La Regione siciliana ha finalmente ufficializzato il rinnovo dei corsi formativi, dando 7 giorni di tempo agli enti per presentare la documentazione. Ma non sarà una riproposizione tale e quale dei corsi già finanziati quest’anno perché saranno previsti drastici tagli nelle varie misure di finanziamento.
Tutto contenuto nell’avviso protocollo 2247 appena emanato dall’assessorato regionale all’Istruzione ed alla Formazione professionale. I tagli saranno consistenti. La misura “Forgio” (formazione giovanile) dell’avviso “Percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana” non potrà superare l’85 per cento del volume economico dei singoli pacchetti così come approvati e finanziati nell’annualità precedente; va decisamente peggio nelle altre due misure: il Fas (ambiti speciali) vengono rifinanziati nella misura solo del 25 per cento rispetto all’annualità che si sta completando; addirittura pare scomparire la misura della Formazione continua di cui non c’è traccia nell’avviso appena emanato dalla Regione. Il governo siciliano, comunque, inserirà, in sede di rinnovo, specifiche clausole per la tutela dei lavoratori ma secondo quali criteri è difficile capirlo. Se soldi non ce ne sono sarà difficile confermare la pianta organica esistente.
Si parla in tutta la Sicilia di un’ondata di 4 mila licenziamenti, solo in provincia di Trapani all’incirca 500. Intanto in una nota inviata all’assessore Nelli Scilabra, al Dirigente Generale Anna Corsello, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e ai presidenti delle commissioni dell’Ars Lavoro e Bilancio, le associazioni degli enti storici come Forma, Cenfop, Assofor, Anfop e Asef chiedono che vengano posti in essere tutti gli atti che permettano l’avvio del 100 per cento del piano formativo ex Avviso 20/11. Le associazioni degli Enti, che in una lettera inviata all’Ars chiedono che venga bloccato il piano del governo, ribadiscono di essere giunte alla definitiva determinazione di mettere in mora l’assessorato nel caso in cui non finanziasse al 100 per cento tutte le misure.
L’assessore però non ci sta ai continui attacchi di enti e sindacati: “Cgil, Cisl e Uil – dice la Scilabra – vogliono ancora corsi inutili? Ci è stato chiesto di mettere nero su bianco la nostra intenzione di rilanciare quella parte di attività formative presenti nell’ex Avviso 20. Quell’atto tanto richiesto è stato firmato ma i sindacati confermano lo sciopero di domani (oggi per chi legge, ndr) e iniziano a generare un allarme sociale da incanalare contro il governo della Regione e contro le nostre intenzioni di riforma della formazione professionale”. L’assessore annuncia un nuovo bando entro dicembre per aprire il settore alla preparazione di nuove figure professionali più aderenti alle esigenze del mercato.
 

 
L’approfondimento. Continua la protesta a tutti i livelli
 
Continua la protesta di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola proprio riguardo la vertenza della formazione. Delegazioni di lavoratori sono state ricevute dai dirigenti dei Centri per l’Impiego nei capoluoghi di provincia. Ai funzionari dell’amministrazione periferica del lavoro sono state illustrate le ragioni della protesta e consegnato un documento con la preghiera di trasmetterlo ai due assessori regionali Nelli Scilabra alla Formazione ed Ester Bonafede al Lavoro. “Il governo sta perdendo l’occasione di recuperare i ritardi accumulati – sostiene la Uil Scuola – e di ricomporre un proficuo rapporto con il sindacato e i lavoratori. Qualche assessore non ha ancora chiaro il meccanismo di spesa dell’Fse ed il quadro problematico che abbiamo davanti, ma soprattutto, siamo certi, non ha consapevolezza che i lavoratori sono troppo stanchi perché attendono da troppo tempo decisioni e scelte di governo. Siamo fuori tempo massimo e i capricci e le sottovalutazioni di qualche assessore appaiono tragicamente ridicoli”. La cosa che appare certa è che difficilmente, in questo contesto, enti e sindacati faranno un passo indietro rispetto alla linea dura adottata.

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