Bed&show, aggiungi un posto che c’è un’artista in più - QdS

Bed&show, aggiungi un posto che c’è un’artista in più

Antonio Leo

Bed&show, aggiungi un posto che c’è un’artista in più

venerdì 07 Giugno 2013

È un portale che agevola “gli scambi di ospitalità”. Anche My space si è interessata alla startup, diventandone partner. Tiberio Ferracane, da Marsala, ha creato Bed and show: una community in aiuto di chi vive di cultura

MARSALA (TP) – Aggiungi un posto a tavola, che c’è un’artista in più. È questa l’idea di Tiberio Ferracane, che, in tempi di tagli alla cultura e di paghe grame, vuole agevolare chi di arte vive con la sua “Bed and show”.
L’idea nasce da un’esigenza personale, risponde a un problema che per primo ha sentito sulla propria pelle. Tiberio è un musicista, nato a Torino nel ’64, ma originario del Sud del mondo. I suoi genitori sono di Tunisi, figli di emigrati marsalesi. La Sicilia, per lui, era quella rappresentata dalla comunità sicula insediatasi lungo le coste del Nord Africa dirimpettaio. Almeno fino a quando non ha deciso di ripercorrere le sue origini, giungendo a Marsala. E fu amore a prima vista, una sorta di cerchio che si chiude lungo tre, o forse quattro, generazioni. “Io credo che il futuro sia al Sud, almeno il mio”, ci racconta Ferracane.
Dicevamo che fa il musicista, scrive canzoni per la precisione. “Ho partecipato al premio ‘Mia Martini’, che ho vinto come migliore interprete nel 97’ e come primo classificato nel 98’ ‘nella vetrina degli artisti’”. Due cd all’attivo e vari spettacoli presentati per l’Italia. Ma, riallacciandoci a quella triste faccenda dello stato della cultura nel Bel Paese, per campare ha fatto anche altri mestieri, come l’agente di assicurazioni. Fino a quando ha detto basta: “Nel 2011 in un momento di profonda crisi, quasi di disperazione, non si trovava da suonare se non per pochi euro, ho pensato di mettere in auto tutta la mia strumentazione, andare nella mia casa di Marsala, e risalire l’Italia chiedendo ospitalità di volta in volta da una città all’altra, di paese in paese”.
 
La risalita, però, ben presto da esigenza personale è diventata una scommessa lavorativa. “Il passaggio è stato facile: mi sono chiesto perché non costituire una rete tra tutti gli artisti e, in una sorta di assistenza mutualistica fra gli stessi, aiutarsi a muoversi per l’Italia ospitandosi a vicenda così da salvaguardare i cachet esigui”. Forse è proprio vero quello che diceva Einstein: nei momenti bui bisogna avere il coraggio di rischiare. Do it.
In che cosa consiste Bed and show?
“Bed&show è un sito dedicato agli artisti tutti, divisi per categoria (gruppi, cantanti, attori, poeti, circensi e via discorrendo), che mettendo a disposizione uno o più posti letto possono ospitare ed essere ospitati a loro volta. L’iscrizione è gratuita. Abbiamo creato anche un web magazine dedicato alle notizie relative all’arte che spesso non hanno spazio in altri mezzi di comunicazione. Un ringraziamento doveroso va ai ragazzi di Abc interactive, che hanno creato la parte grafica del portale e mi hanno sempre sostenuto. E non solo nell’idee, che comunque sono state sempre illuminanti”.
Quanti sono gli artisti entrati a far parte del vostro network?
“Ad oggi gli artisti iscritti sono 1.095 per 1.120 posti letto su 520 comuni spalmati sul territorio italiano”.
La vostra community si estende anche al di fuori dei confini nazionali?
“La ricerca geolocalizzata è stata estesa a molti paesi della comunità europea e cominciamo con gioia ad avere anche iscritti al di fuori dei confini italiani”.
Avete in mente di creare un’applicazione mobile del portale?
“Il sito è stato creato in modo che possa essere usato anche con i dispositivi mobile, tuttavia stiamo studiando un’applicazione ad hoc”.
Qual è il vostro modello di business?
“Adesso siamo nella fase più delicata, dobbiamo passare alla commercializzazione del nostro network, in modo che cominci a mantenersi. I numeri sono incoraggianti e ci sono tutti i presupposti perché ciò accada. La ricerca geolocalizzata dei luoghi dove si vuole andare e il tipo di iscritti ci spinge a commercializzare attività affini al mondo artistico, facilmente rintracciabili per le notizie che abbiamo sugli utenti registrati”.
Avete partecipato a qualche competizione per startup e ricevuto l’attenzione degli investitori?
“Stiamo partecipando attualmente alla ‘Fiera delle Startup’ di Milano. Myspace si è interessata sin da subito alla nostra idea: siamo gli unici italiani a essere loro partner. Inoltre, stiamo collaborando con ‘Bla bla car’ e come non menzionare il ‘Mei’ (Meeting delle etichette indipendenti, nda) di Giordano Sangiorgi che da subito ha abbracciato con entusiasmo quello che era ancora solo un progetto. Gli investitori sono alla porta, ora è il momento di chiudere il cerchio. Ne sono certo”.

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