“Nel 2012 è stato introdotto il marchio territoriale ‘Banco Popolare Siciliano’, ossia l’espressione siciliana del gruppo Banco Popolare. Un marchio nuovo, dunque, presente in Sicilia con una rete di 119 sportelli, alcuni dei quali hanno una storia centenaria. Dal 2007, anno della nascita del Banco Popolare, questa rete è parte integrante del gruppo insieme alle altre banche del territorio con sede a Verona, Lodi, Novara e Bergamo. L’operazione di semplificazione delle strutture, avviata a partire da fine 2011, ha portato alla nascita della Direzione territoriale centro sud, a testimonianza della volontà del gruppo di valorizzare quest’area avvicinando il polo decisionale al territorio”.
“Il nostro core business è senz’altro rappresentato dalle piccole e medie imprese e dalle famiglie. Non siamo la banca delle grandi imprese, ma una banca Popolare. Grande attenzione prestiamo quindi ai mutui e al credito”.
“Direi di sì, soprattutto per i mutui su cui, nonostante la crisi del mercato, puntiamo molto. Altre banche sono forse meno pronte, rispetto a noi, a farlo”.
“Siamo soddisfatti del lavoro svolto, vorrei sottolinearlo, in ottima sinergia con tutti i colleghi. Tutti si sono messi in gioco. Fare banca è un bel mestiere, ma negli ultimi tempi è un po’ difficile, quindi ci riteniamo soddisfatti. Tante delle cose che volevamo fare le abbiamo portate a termine, ma soprattutto abbiamo messo a punto un’ottima squadra che di certo può fare meglio”.
“Catania è per noi il cuore dell’attività, la zona in cui abbiamo acquisito la maggior parte degli sportelli. In tutta la provincia ce ne sono circa 40, facilitati, nella loro attività, dalla natura stessa del territorio, uno tra i più interessanti del meridione. Abbiamo poi una presenza buona anche nel messinese e a Palermo.
La Direzione Centro Sud, si dirama da Roma in giù, ma possiamo dire che la Sicilia è la regione più importante della nostra realtà, con Catania capofila. Basti pensare che tra gli investimenti del nostro gruppo al Sud circa il 50 per cento è in Sicilia. Fiorenti sono poi la Campania, Roma e la Puglia”.
“Il 2013 è un anno dedicato allo sviluppo perché siamo convinti di avere ancora delle potenzialità inespresse. Il capitale attuale ci consente di incrementare l’attività commerciale. Abbiamo anche voglia di fare mutui alle famiglie, quindi il 2013 rappresenta per noi un anno per proporci in maniera positiva al mercato e quindi di crescita. Pur rimanendo in una situazione internazionale economica difficile, infatti, cominciamo a vedere qualche spiraglio e i risultati dei primi mesi dell’anno di certo ci confortano”.
“Abbiamo scelto la semplicità. Siamo da sempre una banca popolare che resta sul territorio. Per dare una dimensione della situazione, abbiamo circa due miliardi di raccolta e due miliardi di impieghi. Non raccogliamo dunque da una parte per impiegare poi da un’altra, ma cerchiamo sempre di mantenere una situazione di equilibrio e di investire sul territorio. Siamo una banca tradizionale. Questo vuol dire che offriamo prodotti semplici e abbiamo un rapporto diretto con i nostri clienti, in modo che la gente possa avere più fiducia in noi e sentire la banca più vicina”.
“Verifichiamo continuamente attraverso un servizio di customer satisfaction certificato. Ogni mese vengono effettuati controlli e interviste per verificare se il servizio offerto ai clienti è il linea con gli standard richiesti. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare costantemente e di conseguenza “coltivare” il rapporto con il cliente”.
“In Sicilia siamo un gruppo di 798 persone, mentre in tutta la Direzione Territoriale Centro Sud contiamo circa 1800 persone. In questo momento non avvertiamo l’esigenza di variare questi numeri”.
“Sono ancora tanti i nodi da sciogliere, ma se controlliamo il termometro della crisi in questi ultimi due anni, ovvero lo spread, è notevolmente sceso sotto la soglia di allarme. Credo che questo sia il segnale che i mercati sono più positivi. Le tensioni si stanno sempre più allentando e per il futuro siamo moderatamente ottimisti, sperando che tali segnali positivi si intensifichino sempre più”.
“Offriamo credito, anche se la domanda è a corrente alternata. Di solito si finanziano tre tipi di attività: i fatturati, gli investimenti o i crediti. Per i fatturati allo stato attuale, sono le imprese orientate al mercato domestico ad avere le maggiori difficoltà rispetto a chi, invece, opera nei mercati internazionali. Sia in termini di fatturato che di investimenti, le imprese viaggiano a velocità molto differenti. Come dicevo da parte nostra offriamo credito ma dall’altra parte notiamo che non vi è una grande domanda, sintomo che non c’è grande propensione agli investimenti”.
“Le funzioni del Comitato sono consultive e propositive per tutto ciò che concerne politiche creditizie, sponsorizzazioni, investimenti e disinvestimenti in società legate alle infrastrutture territoriali, oltre ad altri numerosi temi funzionali al legame tra il Banco e il proprio ambito territoriale di operatività.
La sua creazione si muove nell’ottica di una volontà generale del Banco Popolare di essere sempre più vicino alle imprese e alle famiglie facilitando il rapporto diretto con il territorio. Un territorio, quello siciliano, dove il Banco opera con cinque aree affari dislocate a Catania, Catania Nord, Palermo, Messina e Caltanissetta. Una regione strategica in cui, in questo ultimo anno, il Banco ha rafforzato la propria presenza.
Dopo la costituzione della direzione territoriale Centro-Sud e il lancio del Banco Popolare l’insediamento del Comitato Territoriale rappresenta infatti un ulteriore passo di avvicinamento al territorio nel solco della grande tradizione cooperativistica del Banco Popolare, della quale siamo particolarmente fieri”.
“L’organigramma del comitato è composto da otto personalità di spicco appartenenti ai territori di riferimento presiedute da Sergio Marullo di Condojanni, avvocato e professore associato di diritto privato di Roma. I due Vice Presidenti sono invece Massimo Sommella, dottore commercialista di Napoli e Gaetano Granozzi, avvocato patrocinante in cassazione, catanese, nominato in rappresentanza del territorio isolano”.