Sanità: regole in primis e assessore al centro - QdS

Sanità: regole in primis e assessore al centro

Lucia Russo

Sanità: regole in primis e assessore al centro

mercoledì 02 Settembre 2009

Diversi compiti di controllo e verifica in capo al vertice politico. Un’agenzia esterna per valutare i direttori generali

PALERMO – È finalmente entrata in vigore la riforma sanitaria approvata nel marzo scorso dal Parlamento regionale. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, nel fare gli auguri a i nuovi manager delle aziende sanitarie siciliane si è definito emozionato. Il nuovo sistema vede, infatti, un ruolo centrale dell’assessore con accentuati poteri di controllo. Il vertice politico dovrà verificare la corrispondenza tra i risultati raggiunti dalle Aziende e quelli fissati negli atti di programmazione locale e assicurare il controllo, anche con verifiche trimestrali, sull’operato dei direttori generali in relazione agli obiettivi programmatici loro assegnati.
“La nostra riforma – ha detto Russo -.  frutto di un eccellente dibattito parlamentare, è guardata con molta attenzione in tutta Italia, dove siamo riusciti a dare della Sicilia l’immagine di una Regione virtuosa che vuole azzerare il deficit migliorando e implementando i servizi. Programmazione, risultati, controlli ed eventuali sanzioni saranno i punti cardine di questa riforma che punta a valorizzare il criterio del merito professionale e non quello dell’appartenenza. Ai manager ho indicato gli obiettivi da raggiungere e ho chiesto impegno e dedizione per interpretare nel migliore dei modi il senso di una riforma che rappresenterà un segnale di forte discontinuità con il passato. Il nostro motto deve essere: regole, regole, regole. Nel più breve tempo possibile dovremo procedere alla fase degli accorpamenti, migliorando i servizi territoriali, offrendo ai cittadini piu’ servizi e piu’ qualita’, eliminando sprechi e privilegi, abbattendo le liste d’attesa, potenziando i pronto soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza del 118, e occupandoci perfino di quello che nella legge viene definito il decoro ambientale”.
La valutazione dei direttori generali è affidata a un soggetto esterno: l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ovvero un’agenzia esterna che l’assessore individuerà attraverso procedure ad evidenza pubblica.
La legge prevede il divieto per le Aziende di affidare mediante appalto di servizi o con consulenze esterne l’espletamento di funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o di unità operative aziendali. Previste deroghe solo nei casi di comprovata necessità con provvedimento del direttore generale e previa approvazione dell’assessorato.
L’assessore verificheraà anche flussi e dati economici gestionali.
I direttori generali decadranno automaticamente in caso di mancato raggiungimento dell’equilibrio economico di bilancio e in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi: il loro contratto avrà durata triennale, rinnovabile per altri tre anni nella stessa azienda.
è inoltre previsto che nel triennio successivo all’entrata in vigore della legge “è fatto divieto di procedere all’impiego di personale in numero superiore a quello utilizzato dall’attuale gestore”.

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