Si viaggia sempre di meno a bordo dei mezzi siciliani di trasporto pubblico - QdS

Si viaggia sempre di meno a bordo dei mezzi siciliani di trasporto pubblico

Rosario Battiato

Si viaggia sempre di meno a bordo dei mezzi siciliani di trasporto pubblico

martedì 18 Giugno 2013

Lo rivelano gli ultimi dati del Focus Istat sulla mobilità Urbana, relativi al 2011, pubblicato pochi giorni fa. Per le grandi città record al ribasso: a Palermo la domanda è addirittura crollata del 15%

ROMA – Trasporto pubblico isolano che continua la sua travolgente discesa che associa il calo della domanda e dell’offerta. Lo confermano gli ultimi dati del Focus Istat sulla mobilità Urbana diffuso nella seconda settimana di giugno con dati relativi al 2011.
Nel complesso è l’Italia del tpl a far segnare risultati negativi, anche se le differenze regionali risultano, ancora una volta, determinanti. Nel 2011 la domanda di trasporto pubblico, definita dal rapporto tra il totale dei passeggeri trasportati ogni anno dai diversi sistemi modali di trasporto pubblico urbano (autobus, tram, filobus, metropolitana, funicolare e vaporetti) e il totale dei residenti, è pari a 227,6 con un decremento dello 0,2% rispetto al 2010. Nei grandi comuni del Centro-Nord questo dato è abbastanza consolidato, visto che i valori sono sempre superiori ai 200 passeggeri per abitanti, ma lo stesso non può dirsi, nonostante qualche eccezione, delle città meridionali dove la mobilità continua a confermarsi insostenibile in barba a tutti i consigli, e le minacce, europee.
Alcune performance risultano imprendibili: Venezia, ad esempio, raggiunge i 673,2 passeggeri trasportati per abitante, data anche la decisiva influenza del fattore turistico, e stesso discorso vale per Siena (251,9) e altre città d’arte o di attrazione internazionale. Tra i comuni di media dimensione demografica una domanda di trasporto pubblico locale elevata caratterizza Bergamo (oltre 250 passeggeri per residente), ma valori tra 100 e 200 passeggeri trasportati per abitante si riscontrano anche a Perugia e Ancona al Centro, Brescia, Trento, Bolzano e Parma al Nord.
Napoli e Cagliari sono le uniche due eccezioni del panorama meridionale visto che la loro media oscilla intorno ai 230 passeggeri per abitante, mentre è notte fonda per tutti gli altri. Tra questi ci sono appunto i centri isolani che non lasciano adito a dubbi sullo stato di crisi del tpl: nessuno raggiunge i i 90 passeggeri trasportati per abitante, solo Catania si avvicina a quota 87, mentre per tutti gli altri ci sono valori addirittura inferiori a 50 con punte al ribasso al di sotto del 10 per Agrigento, Caltanissetta e Ragusa.
A Palermo la domanda di trasporto pubblico è crollata del 15% passando da 54,6 del 2010 a 46 del 2011. Pessimo anche il dato relativo al tasso di motorizzazione (numero di autovetture per mille abitanti) che piazza Catania tra le prime dieci d’Italia con un valore pari a 721,7. Il centro etneo, tra i grandi comuni, resta il più motorizzato d’Italia cui si aggiunge una bassa diffusione dei veicoli meno inquinanti (220 autovetture per mille abitanti). Eppure Catania offre un livello di post-km superiore a 4mila, un valore superiore di oltre mille posti alla media dei capoluoghi di provincia.

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