Pd, il “nuovo corso” chiede il rimpasto - QdS

Pd, il “nuovo corso” chiede il rimpasto

Raffaella Pessina

Pd, il “nuovo corso” chiede il rimpasto

martedì 18 Giugno 2013

La corrente appena nata si è riunita a Enna, sostegno dal sottosegretario Berretta. Appoggio da Marziano, pres. III Comm. Ars e ass. Lo Bello

PALERMO – Una nuova corrente è nata all’interno del Pd. Si chiama “Nuovo corso Pd”: è descritto come “iniziativa politica culturale”, ma si tratta di una ‘nuova’ area, o se si vuole corrente, strutturatasi all’interno dell’inquieto partito, che lancia l’assalto per pilotare una fase diversa e determinare “un forte cambiamento in Sicilia nella formazione politica e nel governo della Regione”. Punta il dito contro l’attuale gestione, che ha condannato “alla marginalità”, e contro il Megafono di Rosario Crocetta, al quale si chiede adesso un “incisivo rimpasto”. Vi partecipano tra gli altri Angelo Capodicasa a Vladimiro Crisafulli, parlamentari vecchi e nuovi, intenzionati a far sentire la loro voce, soprattutto in vista del congresso.
 
L’iniziativa, che ha avuto un momento assembleare nel fine settimana Enna,  è stata promossa da molti dei sostenitori dell’ex area Bersani-Mattarella, e ha visto la partecipazione di parlamentari come Capodicasa, Greco, Iacono, Zappulla, Alloro, Maggio, degli ex parlamentari Battaglia, Consiglio, Crisafulli, Di Benedetto, Donegani, Messina, Piro, Samperi, Russo, amministratori e quadri tra i quali Enzo Napoli, coordinatore dell’esecutivo regionale. Franco Piro è stato designato portavoce dell’area. Messaggi di adesione sono pervenuti da Bruno Marziano, presidente della terza commissione Ars; dall’assessore regionale per il Territorio Maria Lo Bello, dal sottosegretario per la giustizia Giuseppe Berretta, dall’ex parlamentare Alessandra Siragusa. Un messaggio è stato inviato dall’ex parlamentare Pino Apprendi che, pur sottolineando la sua appartenenza all’area Letta, ha assicurato il proprio apporto per “battaglie comuni da condurre all’interno del Pd”. Presente anche il deputato Fabrizio Ferrandelli.
Dal dibattito sono emerse alcune linee della nuova area: “Il Pd deve lavorare per rappresentare compiutamente il blocco sociale del rinnovamento in Sicilia, anche in termini di governo, superando l’odierna marginalità”. Da questo punto di vista “è inaccettabile che non sia ancora stata avviata negli organismi alcuna discussione anche in vista della preparazione del congresso regionale. Occorre una radicale modifica nel modo di essere del Pd, che deve essere fondato sul rispetto delle regole, sul pieno funzionamento dei meccanismi democratici di partecipazione e di scelta, sulla chiarezza della linea politica”. In questa direzione “va sciolto il nodo dei rapporti con Il Megafono”. Soprattutto, il Pd deve avere una capacità di iniziativa progettuale che “lo renda centrale nello scenario politico regionale ma anche nella iniziativa di governo, superando l’attuale marginalità.
L’opportunità data dal governo del presidente Crocetta non può essere sprecata, esso deve rappresentare compiutamente il blocco sociale del rinnovamento in Sicilia”. Ecco perché “non si chiede solo un rimpasto, ma il recupero di una dimensione politica del governo, più rappresentativa delle forze politiche che lo sostengono e quindi più capace di affrontare e superare positivamente i nodi strutturali della crisi siciliana”. Su questi temi si terrà una iniziativa pubblica il 28 giugno a Palermo. Oggi intanto seduta assembleare a Palazzo dei Normanni.

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