Formazione, un Albo per mettere ordine - QdS

Formazione, un Albo per mettere ordine

Michele Giuliano

Formazione, un Albo per mettere ordine

martedì 25 Giugno 2013

In via di completamento la procedura di iscrizione dei lavoratori assunti fino al 31 dicembre del 2008. In questo modo la Regione vuole regolamentare e soprattutto monitorare il personale

PALERMO – In via di completamento l’iter per il rinnovo dell’albo unico degli operatori della Formazione professionale siciliana. In questi giorni gli enti stanno inviando l’autocertificazione prodotta dai propri dipendenti per l’iscrizione all’Albo diramato dal Dipartimento della Formazione Professionale.
A fare questa procedura devono essere gli operatori della formazione professionale assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008 (giorno in cui la Regione ha introdotto il blocco delle assunzioni, ndr). Ad essere inseriti i propri dati anagrafici (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza e codice fiscale) e quelli relativi alla propria posizione lavorativa (ente gestore datoriale, data di decorrenza del rapporto di lavoro, numero di matricola, categoria funzionale di appartenenza e profilo professionale, numero di ore lavorative settimanali, titolo di studio conseguito e specializzazioni o classificazioni professionali, precedenti esperienze professionali e lavorative), con autocertificazione redatta ai sensi del Dpr numero 45/2000.
Si tratta di un provvedimento introdotto dalla Regione che mira a garantire maggiore ordine, maggiore controllo, maggiore salvaguardia del personale a tempo indeterminato. Queste le ambizioni dell’albo degli operatori della formazione professionale che aveva visto i primi tentativi di istituzione con il precedente assessore regionale al ramo Mario Centorrino.
In particolare “il personale necessario alla realizzazione delle attività formative dovrà essere individuato tra i soggetti iscritti all’albo”. Ancora, novità di non poco conto, “il personale che risulterà in esubero potrà essere utilizzato nelle istituzioni scolastiche  (progetti a tempo pieno della scuola, centri di ascolto, supporto all’utenza, attività extra curriculari) e Universitarie, nei Servizi per l’Impiego, con modalità e procedure che saranno individuate con le parti sociali e le strutture interessate”.
L’adozione del “ruolo unico ad esaurimento” è condizione preliminare o contestuale indispensabile prima di intervenire con azioni di razionalizzazione del sistema. In tal modo, il “ruolo”, oltre a conferire dignità giuridica alle funzioni svolte dagli operatori, è strumento attuativo effettivo della garanzia contenuta nell’articolo 2 della legge regionale 25/93 che letteralmente afferma che “è garantita la continuità lavorativa e riconosciuto il trattamento economico e normativo previsto dal contratto collettivo di lavoro di categoria”.
 


Un albo già esistente ma con efficacia relativa
 
La formazione professionale in Sicilia è spesso argomento di discussione e confronto tra l’amministrazione regionale e i sindacati del ramo, con un continuo alternarsi di proposte e di controproposte per la gestione di un settore sempre più imponente e “costoso” per le casse della Regione siciliana, nel quale operano centinaia di Enti e che dà lavoro a parecchie migliaia di lavoratori, a tempo indeterminato e non, ormai da parecchi decenni.
In realtà l’albo degli operatori della formazione professionale esiste già ed è stato istituito quasi 25 anni fa, con decreto 135 del 14 marzo 1986, in applicazione all’art. 14 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24. Al decreto istitutivo sono state poi apportate nel corso degli anni successive modifiche ed integrazioni. In particolare, con il Decreto Assessoriale n. 26/97/II/FP del 8 settembre 1997, l’Assessore pro-tempore Carmelo Briguglio dispose la pubblicazione dell’Albo degli Operatori della Formazione Professionale in servizio a tempo indeterminato alla data del 30 settembre 1995.

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