Ddl riforma elettorale: si abolisce il cosiddetto listino - QdS

Ddl riforma elettorale: si abolisce il cosiddetto listino

Raffaella Pessina

Ddl riforma elettorale: si abolisce il cosiddetto listino

giovedì 27 Giugno 2013

Sala d’Ercole bloccata, non approva una legge dal 30 di aprile. Necessario dopo la riduzione dei deputati regionali a 70

PALERMO – Deserta la seduta d’Aula di ieri a Palazzo dei Normanni. In apertura i parlamentari presenti erano meno di dieci. All’ordine del giorno ancora una volta non c’era alcun disegno di legge, ma atti ispettivi sull’istituzione in Sicilia delle zone franche urbane. Assente anche il Governo. L’ultimo disegno di legge trattato dall’Ars è stata la legge finanziaria approvata, quasi due mesi fa, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Il presidente Ardizzone ha rinviato la seduta di circa un’ora. La seduta è poi ripresa in serata.
Intanto Pietro Alongi è stato proclamato deputato all’Ars e immesso nelle funzioni di parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana, dopo il rituale giuramento. Alongi prende il posto del deputato del Pdl Salvino Caputo, dichiarato decaduto di diritto dalla commissione verifica dei poteri il 21 maggio scorso in seguito alla condanna in via definitiva per tentato abuso di ufficio quando era sindaco di Monreale. Alongi è stato primo dei non eletti nella lista del Pdl.
Qualche movimento invece si è registrato nelle commissioni legislative. Presso la commissione Sanità si è costituita una sottocommissione d’indagine sul 118 e sul servizio di trasporto degli emodializzati. Avrà sei mesi di tempo per completare i suoi lavori. Della sottocommissione fanno parte i deputati Domenico Turano (Udc), Salvatore Oddo (Megafono), Dino Fiorenza (Pds), Giovanni Ioppolo (Lista Musumeci) e Mario Alloro (Pd). La commissione Affari istituzionali ha esitato ieri la bozza del disegno di legge regionale che abolisce il “listino” nelle elezioni regionali.
 
“In parlamento regionale si potrà arrivare solo con il sistema del suffragio universale e della preferenza – ha detto Marco Forzese (Drs), presidente della commissione –  La norma è pronta per l’esame dell’Aula e sono certo che il presidente Ardizzone la possa calendarizzare già per i prossimi giorni. Nel ddl esitato oggi abbiamo disciplinato anche la materia del seggio assegnato al candidato presidente arrivato secondo. In questo caso, l’ipotesi di vacanza del seggio verrà risolta con l’assegnazione al candidato piùvotato, in ambito regionale, tra liste che compongono la minoranza”. Dure critiche invece da Antonella Milazzo e Mariella Maggio del Pd insieme con Alice Anselmo dell’Udc, stigmatizzando il mancato inserimento dell’emendamento sulla doppia preferenza di genere alle elezioni regionali, nel ddl che abolisce il cosiddetto ‘listino’. “Vogliamo pensare che si tratti solo di un incidente di percorso al quale porremo presto rimedio in aula”.
 
E hanno aggiunto che riproporranno la norma in Aula. “Un segnale sicuramente positivo- ha detto invece Nino D’Asero, capogruppo del Pdl all’Ars – nell’ottica della riduzione dei costi della politica e, un ottimo viatico all’auspicato nuovo patto di pace tra istituzioni e politici da una parte e cittadini dall’altra”.  “Anche la abolizione del listino – aggiunge D’Asero- è essenziale per una nuova credibilità della classe politica siciliana. Il premio di maggioranza, cioè il listino – conclude – appariva ai piu’ come una vera e propria nomina a deputato per alcuni che, in questo modo, divenivano onorevoli senza nemmeno essere stati in lizza. Adesso, i cittadini potranno eleggere l’intera rappresentanza all’Ars”.
 
Infine critiche all’Ars dal Governatore Crocetta per il mancato esame di un ddl trasmesso dal Governo il 14 dicembre scorso sulla trasparenza, l’incompatibilità e l’ineleggibilità per i deputati che abbiano contratti di appalti o concessioni di lavori con la Regione, la norma si estende anche a figli, mogli, parenti e ai prestanome. “Con tale ddl – afferma Crocetta, facendo riferimento anche all’ultima inchiesta che ha svelato un illecito sistema di gestione dei fondi pubblici – potrebbero essere evitate tante inchieste giudiziarie e sarebbe chiaro a tutti che chi fa il deputato o l’assessore deve scegliere se fare politica o business”. Tale norma, chiosa Crocetta, “è già prevista per enti locali e non si capisce perché non dovrebbe esserlo per i parlamentari regionali e per i componenti della giunta”. Annunciata l’intenzione di inoltrare una lettera per prelievo d’urgenza del ddl al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e al presidente della Commissione Affari istituzionali Marco Forzese.

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