Costi conti correnti, botta e risposta fra Bankitalia e consumatori - QdS

Costi conti correnti, botta e risposta fra Bankitalia e consumatori

Veronica Benigno

Costi conti correnti, botta e risposta fra Bankitalia e consumatori

mercoledì 03 Luglio 2013

A quanto ammontano i costi reali dei conti correnti? Secondo Bankitalia intorno ai 100 euro l’anno, ma per i consumatori la cifra è triplicata

Di solito, fra i due litiganti il terzo gode. In questo caso però, nella diatriba fra Bankitalia e le Associazioni dei consumatori sui costi reali dei conti correnti, il terzo sarebbero i clienti delle banche e non sembrano poi così fortunati. Stando infatti alle rilevazioni di Adusbef e Federconsumatori, per gestire il proprio conto si può arrivare a pagare fino a 300 euro all’anno.
 
Esaminando l’offerta di dieci delle maggiori banche italiane (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bnl – Bnp Paribas, Mps, Banca Popolare, Carige, Popolare di Milano, Banca Sella, Popolare di Vicenza e Credem, ndr), e scorrendo nel dettaglio tutte le voci di spesa riportate nell’Indicatore sintetico di costo (Isc), il documento associato per legge ad ogni conto corrente, le due Associazioni avrebbero scoperto che l’esborso a carico dei consumatori sarebbe molto elevato, anche a fronte di un numero minimo di operazioni effettuate.
 
Il costo più basso per un profilo a bassa operatività – secondo Adusbef e Federconsumatori – è quello di Bnl (238,35 euro), il più alto è invece quello della Banca Popolare di Vicenza (438,70 euro). Cifre così eclatanti sarebbero la somma di piccole commissioni legate alle operazioni più comuni, come il pagamento di bollette (fino a 4 euro con Bnl) o dell’Imu (fino a 10 euro con Monte dei Paschi di Siena), il prelievo bancomat presso altri sportelli (fino a 2,20 euro con Banca Popolare di Vicenza), e i bonifici (5,25 euro con UniCredit).
 
Bankitalia però smentisce i dati, e conferma che le spese di gestione dei conti correnti sono in calo. Nel 2012, grazie anche alla capillare diffusione dell’online banking, i costi medi sono stati pari a 101 euro (-4% rispetto al 2011, con ulteriori riduzioni previste per l’anno in corso). C’è di più: Palazzo Koch contesta il metodo utilizzato da Adusbef e Federconsumatori, che avrebbe generato risultati così alti perché avrebbe tenuto conto solo della spesa massima prevista per ogni operazione, ovvero di ciò che l’Isc deve riportare per legge.
 
Il monitoraggio effettuato da Via Nazionale, invece, si baserebbe su una campionatura rappresentativa di varie banche, diverse aree geografiche e altre variabili socio-demografiche, e avrebbe pertanto preso in considerazione i dati effettivi di spesa a carico dei consumatori, sicuramente inferiori ai valori massimi che le banche sono obbligate a dichiarare per tener fede agli impegni sulla trasparenza.

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