Estate al mare tra il “profumo” di liquame. E lungo la costa il degrado regna sovrano - QdS

Estate al mare tra il “profumo” di liquame. E lungo la costa il degrado regna sovrano

Marcello Medica

Estate al mare tra il “profumo” di liquame. E lungo la costa il degrado regna sovrano

giovedì 04 Luglio 2013

La stagione dei bagni è iniziata, ma Comune e Capitaneria non hanno dichiarato le acque balneabili

MODICA (RG) – Marina di Modica e Maganuco, a estate già iniziata, versano ancora nel degrado e nell’abbandono, con tutte le conseguenze negative per il turismo e la vivibilità in entrambe le frazioni balneari. Non sono poche, infatti, le problematiche che qualsiasi osservatore può facilmente notare, anche perché alcune lo coinvolgono personalmente non appena mette piede in tali zone. Basti guardare l’enormità di rifiuti proprio all’ingresso di Maganuco o a quello che una volta era un muro a secco all’ingresso di Marina di Modica, oggi, purtroppo, diventato soltanto un cumulo di pietre, alcune delle quali in mezzo alla strada.
Così come la carreggiata di via Del Laghetto invasa dalla sabbia o dall’ingente perdita d’acqua che continua a fuoriuscire da mesi nell’assoluta indifferenza di tutti. Per non parlare della presenza di grosse buche stradali causa di danni per i veicoli e pericolo costante per l’incolumità di tutta la cittadinanza.
Ancora presenti, in entrambe le frazioni, i segni del maltempo dei mesi scorsi, rappresentati, in primo luogo, da ammassi di sabbia che ha coperto ogni struttura, le quali vanno ricuperate al più presto. Da evidenziare anche i segni dell’inciviltà di quei cittadini che abbandonano rifiuti dappertutto, persino nel laghetto di Marina di Modica o come nel caso dei rifiuti anche pericolosi presenti nelle scogliere di entrambe le frazioni e che, oltre a costituire un pericolo per l’incolumità dei bagnanti e per le acque di balneazione, non danno una bella immagine verso l’esterno.
Altra criticità è quella degli atti vandalici in entrambe le frazioni: dalle scritte a macchia d’olio fino alle strutture danneggiate, come nel caso della bambinopoli di Marina di Modica. Come non parlare, infine, dell’assenza di quei servizi essenziali che fanno di una località balneare un posto accogliente e sicuro. Basti pensare all’assenza delle passerelle che conducono alla spiaggia o del servizio di salvataggio, come si evince dai cartelli presenti in entrambe le frazioni, nonché alla mancanza del servizio docce a Marina di Modica, o quello della pulizia della spiaggia che, nel caso di Maganuco, richiederebbe un intervento mirato a causa dell’enorme quantità di alghe che invadono la battigia.
Tante altre sono le problematiche che investono le due frazioni balneari, come quella relativa all’inquinamento delle acque di balneazione e che proprio nei giorni scorsi ha prodotto non pochi allarmismi tra la cittadinanza. A tal riguardo, forze politiche e sociali hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo chiarezza agli organi competenti sulla sicurezza del mare. È stato il caso dell’associazione “Fare verde Modica” che per bocca della sua referente, Maria Chiara Adamo, si è così espressa: “In questi giorni riceviamo continuamente segnalazioni da parte di numerosi cittadini, turisti e nostri iscritti, che lamentano la presenza di chiazze bianche, scure, oleose, schiuma biancastra e diversi corpuscoli strani in mare, nei pressi delle spiagge di Marina di Modica e Maganuco. Denunciano il fatto che, nonostante la stagione estiva sia iniziata, le autorità preposte non hanno ancora comunicato se le acque marine sono balneabili o meno. Oltre a queste segnalazioni, ce ne sono sopraggiunte altre riguardanti lo stato di abbandono e di sporcizia in cui versano le sopradette spiagge, confermando la presenza di rifiuti di piccola dimensione e anche di quelli ingombranti. In merito alla conferma che le acque sono inquinate, ci sono stati comunicati numerosi casi di dermatite da contatto, nausea, vomito e dissenteria prolungata”.
“Fare verde Modica” ha invitato l’amministrazione comunale e la Capitaneria di Porto a comunicare le risultanze degli esami di cui sopra, tranquillizzando così popolazione e turisti circa la balneabilità o meno delle acque marinare, apportando, inoltre, una bonifica per quanto riguarda i rifiuti di qualsiasi specie e un controllo puntiglioso sui depuratori fognari con maggiore attenzione agli scarichi e allo smaltimento del liquame. A intervenire sulla vicenda, nei giorni scorsi, anche il deputato nazionale del Pdl, Nino Minardo, il quale ha chiesto chiarezza circa la balneabilità delle acque. “Di fronte alle evidenti difficoltà ad avere notizie precise – afferma Minardo – è opportuno che le autorità competenti chiariscano lo stato di salute del nostro mare. Non si può assistere, in piena stagione estiva, a rimbalzi di responsabilità, tra smentite e conferme sul mare inquinato o meno, senza che si informino i cittadini se è possibile prendere un bagno: c’è di mezzo la nostra salute e quella dei nostri figli. Le notizie di questi giorni – prosegue Minardo – relative a possibili sversamenti a mare di sostanze inquinanti, dell’ipotesi di tracce di diossina, stanno certamente creando allarme tra la collettività iblea che giustamente chiede a gran voce di sapere l’effettivo stato di balneabilità del nostro mare e se concretamente ci sono rischi per la salute pubblica”.

L’Asp e l’Arpa escludono la presenza di diossina

MODICA (RG) – Restituire Marina di Modica e Maganuco ai cittadini. È questo il primo impegno del sindaco, Ignazio Abbate, che ha garantito di focalizzare sin da subito l’attenzione sulle due frazioni balneari modicane lasciate a se stesse, nonostante la già avviata stagione estiva. “Nulla è stato predisposto ad oggi dall’uscente amministrazione – dichiara Abbate – per cui dobbiamo rimboccarci le maniche per fare tutto ex novo in tempi celeri. Già dai prossimi giorni, degli operai saranno nelle zone marittime per risistemarle in vista dell’estate”. Il neo sindaco ritiene che, al momento, si debba intervenire laddove necessario, così da risolvere alcuni problemi urgenti del territorio comunale. Fatto questo si potrà pensare a una riorganizzazione generale, che comprende anche l’individuazione di risorse economiche. Intanto, per quanto concerne l’ipotizzato inquinamento delle acque di balneazione, nei giorni scorsi, è stata esclusa la presenza di diossina in mare. Il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, sollecitato da forze politiche e sociali, ha convocato l’Asp e l’Arpa di Ragusa in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza, a seguito del forte allarme della collettività per chiarimenti sul grado di balneabilità del mare ibleo. Durante l’incontro è stata data assicurazione da parte dei dirigenti dei due organismi che dalle analisi effettuate non c’è presenza di diossina.

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