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Palermo – Giorni importanti per il futuro Amia. Ma i dubbi sono più delle certezze

Gaspare Ingargiola

Palermo – Giorni importanti per il futuro Amia. Ma i dubbi sono più delle certezze

venerdì 05 Luglio 2013

L’offerta non dovrà essere inferiore ai 7,8 mln di €. Ma ci si chiede chi possa volere questa patata bollente. Emesso il bando per l’acquisto di beni mobili e dipendenti della società

PALERMO – La curatela fallimentare di Amia (Paolo Bastia, Andrea Gemma, Mario Serio) e Amia Essemme (Francesco Macario) ha emesso il bando per l’acquisto del ramo d’azienda riguardante i beni mobili e tutti i 2.390 dipendenti a tempo indeterminato (1.528 Amia, 829 Amia Essemme) delle due ex partecipate. Rinviato, almeno per il momento, l’altro bando previsto per l’affitto dei beni immobili, come la sede di piazzetta Cairoli e i tre autoparchi di Brancaccio, Partanna Mondello e Tasca Lanza.
Si avvia così la fase post-Amia, mentre prosegue il dialogo fra Regione e Comune per avviare la seconda fase di Palermo differenzia, il servizio per la raccolta differenziata porta a porta.
L’offerta per aggiudicarsi il bando non dovrà essere inferiore a 7 milioni e 879 mila euro, di cui 6 milioni e 129 mila per Amia e 1 milione e 750 mila per Amia Essemme. Ma la curatela “si riserva la facoltà, nell’ipotesi in cui non pervengano offerte pari o superiori al prezzo di stima, di aggiudicare all’offerente che abbia indicato un prezzo non inferiore al 75% del prezzo di stima”. In caso di inadempimento o non veridicità dell’offerta è prevista una penale molto salata: 600 mila euro.
La cessione, oltre al personale e ai beni mobili, include anche beni immateriali, certificazioni di qualità, sistemi informatici, procedure, licenze autorizzazioni alla gestione dell’impresa e soprattutto le quattordicesime per il 2013, che ai dipendenti Amia dovranno essere pagate per le prestazioni lavorative eseguite fino alla data dell’aggiudicazione e ai dipendenti Amia Essemme per intero. Della nuova società non faranno parte i debiti, il Tfr, le disponibilità liquide, i crediti.
Ai curatori il compito di saldare fin dove possibile i debiti con i fornitori, che comunque ammontano a decine di milioni. L’acquirente, nell’attesa del tempo che solitamente trascorre tra l’aggiudicazione e la stipula del contratto definitivo, potrebbe richiedere alla curatela di avere in locazione i beni immobili strumentali all’esercizio della attività d’azienda. In pratica la curatela, in attesa di venderli, affitterebbe gli autoparchi e la sede principale per un profitto che si aggirerebbe sui 90 mila euro mensili.
Le offerte dovranno essere presentate entro le ore 11 del 16 luglio. Sei giorni dopo, ovvero il 22 luglio, scadrà l’esercizio provvisorio fallimentare, già prorogato dal Tribunale rispetto alla prima scadenza del 15 giugno: è possibile che, dato il poco tempo a disposizione, i giudici propendano per un’ulteriore proroga.
Il vincitore dovrà garantire il mantenimento di tutti i livelli occupazionali e dovrà avviare il servizio immediatamente, specie nei settori più sensibili come la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento. Dovrà inoltre creare una new co. in cui inserire i beni acquistati. Se vincerà il Comune, come appare scontato, la new co. sarà un soggetto gestore in house. È plausibile che possa trattarsi di Palermo Ambiente, l’Ato rifiuti di Palermo e Ustica, attualmente in liquidazione. Palermo Ambiente verrebbe convertito in un’Aro (Area di raccolta ottimale), come previsto dalla riforma regionale sulle Srr. La trasformazione dovrebbe avvenire tramite una modifica dello statuto comunale.
Palazzo delle Aquile, comunque, non sembra avere molti concorrenti in questa gara, che in fin dei conti gara non è: e non solo perché i privati non fanno la fila per aggiudicarsi una patata bollente come l’Amia, ma anche perché piazza Pretoria è titolare del contratto di servizio, senza il quale non è possibile prendere in consegna la gestione della raccolta dei rifiuti. Un eventuale privato che si aggiudicasse il bando, insomma, potrebbe vedersi negato il contratto di servizio e costretto, di conseguenza, a traslocare in un’altra città per raccogliere l’immondizia.

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