No oil tour, un viaggio nel triangolo delle industrie e dell’inquinamento - QdS

No oil tour, un viaggio nel triangolo delle industrie e dell’inquinamento

Giuseppe Solarino

No oil tour, un viaggio nel triangolo delle industrie e dell’inquinamento

martedì 16 Luglio 2013

Deputati regionali e nazionali del M5S hanno visitato gli impianti industriali di Priolo Gargallo, Melilli (Sr) e Gela (Cl). Molte richieste dalla società civile. Trizzino: “Abbiamo materiale da tradurre in nuovi atti parlamentari”

MELILLI (SR) – Si è svolta nell’arco di due giorni il “No oil tour”, il giro di ricognizione nelle aree ad alto rischio di inquinamento della Sicilia, organizzato dal Movimento Cinque Stelle “per accendere i riflettori sul lato oscuro dell’olio nero che tante cicatrici lascia ed ha lasciato sui territori della zona e sulla pelle dei siciliani”.
Il tour, partito da Catania, ha fatto tappa in provincia di Siracusa, presso i comuni di Priolo e Melilli facenti parte del triangolo industriale. Vi hanno preso parte i senatori del M5S: Vito Crimi, Mario Michele Giarrusso, Vilma Moronese, Paola Nugnes, Paola Taverna, Laura Bottici, Carlo Martelli, Nunzia Catalfo, Vincenzo Santangelo, Ornella Bertotta. Presenti anche i deputati regionali del M5S Giampiero Trizzino, presidente della IV commissione Ambiente dell’Ars, Valentina Palmeri, Stefano Zito e Sergio Tancredi. Dopo aver visitato l’area industriale ed alcune discariche abusive di pirite i parlamentari hanno partecipato ad un incontro con i cittadini e le Associazioni ambientaliste dell’area industriale che si è tenuto presso la sala consiliare del Palazzo di Città di Melilli.
Dopo l’introduzione della moderatrice, Antonella Di Prima, ha preso la parola il sindaco di Melilli, Giuseppe Cannata, il quale si è augurato che “l’intervento dei rappresentanti politici regionali e nazionali possa portare ad un miglioramento delle condizioni ambientali del triangolo industriale e dello stato di salute dei residenti, con l’avvio al più presto delle bonifiche ed una riduzione delle fughe di fumi tossici che sempre più spesso si verificano nella nostra zona”.
Subito dopo ha preso la parola don Palmiro Prisutto, rettore della Chiesa Madre di Augusta, il quale ha posto l’accento sul silenzio a livello nazionale di gran parte dei mezzi di comunicazione sui problemi del triangolo industriale. “Non vogliamo sconti sul prezzo della benzina per le popolazioni residenti del triangolo ma non vogliamo neanche una riduzione delle aspettative di vita degli abitanti. A causa dell’inquinamento si registrano costantemente morti per cancro ed altre patologie e malformazioni neonatali diffuse”.
Natale Scigliano, dell’Associazione Priolo Parla, ha chiesto “l’installazione di sistemi più moderni per rilevare le fughe di inquinanti nell’aria e consentire alla popolazione di essere avvisata per tempo ed, eventualmente, decidere di allontanarsi temporaneamente dai luoghi di residenza”.
Luigi Solarino, presidente di “Decontaminazione Sicilia”, ha chiesto che “le industrie non debbano essere controllate soltanto ogni quattro mesi ed avvisate in anticipo sul giorno di controllo, come stabilisce l’attuale normativa, ma 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Inoltre sarebbe opportuna una legge che impedisca le coltivazioni o l’allevamento di bestiame nei pressi degli impianti industriali. In tal modo sulle nostre tavole non ci giungerebbe cibo inquinato che immettiamo nell’organismo con gravi conseguenze per la nostra salute”.
Vito Crimi, già capo gruppo al senato del M5S, ha sottolineato che “è necessario l’impegno del Movimento nella lotta all’inquinamento dell’area del petrolchimico dopo aver visto la concentrazione di tanti impianti industriali”. Infine ha concluso gli interventi Giampiero Trizzino che ha dichiarato: “Il degrado di queste zone è inimmaginabile. L’inquinamento qui si tocca quasi con mano. Alcune persone ci hanno anche raccontato di gente che nelle settimane scorse ha respirato a Priolo polvere di pirite proveniente da una discarica abusiva. È un fatto su cui indagheremo, perché se fosse vero sarebbe gravissimo. Abbiamo materiale in abbondanza da tradurre presto in nuovi atti parlamentari, anche con l’aiuto dei senatori presenti al tour. Questa manifestazione è il proseguimento di un lavoro che la nostra commissione sta portando avanti da tempo, con audizioni sul posto, esposti, risoluzioni ed altri atti parlamentari. La Sicilia non può morire di inquinamento dobbiamo agire e farlo in fretta”. Il tour si è concluso il giorno seguente a Gela.

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