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Trapani – Alcamo, città impazzita tra automobili e smog

Vincenza Grimaudo

Trapani – Alcamo, città impazzita tra automobili e smog

martedì 16 Luglio 2013

Trasporto pubblico inesistente e pochi controlli sulle strade da parte della Polizia municipale

ALCAMO (TP) – Trentamila auto per 14 mila nuclei familiari, oltre le due macchine per famiglia. Benvenuti ad Alcamo, la città del caos e del traffico impazzito, dove il trasporto pubblico urbano è un miraggio, di vigili urbani ce ne sono pochi e si vedono di rado sulle strade, e dove i mezzi alternativi sono ridotti al lumicino. Quindi per il cittadino alcamese, ma anche per chi viene da fuori, le alternative sono poche: auto personale o nulla.
Come se non bastasse, da poco è arrivata anche l’ultima mazzata: stop all’area pedonale del corso VI aprile in estate, facendo rimanere come tale soltanto la piccola piazza Ciullo. Lo ha deciso il Consiglio comunale, che ha approvato un’apposita mozione sottolineando come non ci siano “le condizioni ideali per creare una zona a traffico limitato, per cui in attesa di una migliore organizzazione meglio sospendere tutto”.
È stata così votata a larghissima maggioranza la mozione d’indirizzo mossa anche dalla recente protesta dei commercianti di corso VI Aprile. “La crisi – hanno affermato – ci sta attanagliando e quest’isola pedonale, pensata così, ci danneggia ulteriormente. Allontana il cliente che non potendo transitare all’interno del centro storico preferisce andare altrove dove ci sono posteggi a pochi passi dall’attività commerciale”.
Nel corso degli anni, sul fronte della vivibilità, Alcamo sembra aver fatto enormi passi indietro. Sino a qualche anno fa c’era un trasporto pubblico urbano, soppresso per ragioni economiche anche perché fruito da pochi. Recentemente era stata realizzata nella parte alta sempre di corso VI aprile una pista ciclabile: altro progetto abortito, dopo le vibranti proteste di commercianti e consiglieri comunali che hanno definito l’installazione dei cordoli un pericolo per i pedoni. Si è dovuto quindi smontare tutto in fretta e furia. Ora fallisce anche l’area pedonale che veniva attivata nei fine settimana e per tutto il periodo estivo. E così, mentre le città europee vanno verso l’indirizzo di creare aree di ritrovo a misura del pedone, da queste parti invece si torna all’antico.
 
“Sperimentazione fallita, assenza di programmazione e politica ecologista inesistente”: è un attacco frontale quello del movimento Abc nei confronti dell’amministrazione comunale, accusata di avere fallito su tutta la linea riguardo alla gestione del centro storico, con particolare riferimento all’isola pedonale di corso VI aprile. “Durante l’ultimo anno – si legge in una nota del gruppo – l’operato dell’amministrazione comunale è stato ispirato quasi esclusivamente a criteri di improvvisazione, mascherata, nelle dichiarazioni pubbliche, da sperimentazione. La sperimentazione però non è stata attuata nel senso di una seria programmazione, magari ispirata ad un reale miglioramento della qualità della vita cittadina, alla crescita collettiva; non è stata mai frutto di studio e di programmazione, né volta a favorire una migliore fruibilità della zona”.
 
Secondo il gruppo consiliare di opposizione era quasi scontato che provare una zona a traffico limitato, senza prendere però l’impegno di progettare servizi e infrastrutture a contorno, avrebbe portato all’aborto dell’isola pedonale. Abc ha poi elencato tutti i fallimenti, a suo dire, dell’esecutivo a supporto del sindaco Sebastiano Bonventre:
“Come già accaduto – hanno affermato – con il cordolo lungo corso VI aprile, montato in fretta e furia e smontato con altrettanta fretta, al fine di creare una cosa spacciata da pista ciclabile che era contemporaneamente percorso pedonale e corsia d’emergenza nell’altro senso di marcia. Per non parlare dei semafori, ormai soltanto con funzione decorativa, o dei dissuasori a scomparsa all’entrata del centro storico, ormai danneggiati e totalmente in disuso”.
Risultato? File interminabili di auto nelle aree nevralgiche, da viale Europa sino ad Alcamo Marina nel periodo estivo, e parcheggi insufficienti a corredo del centro storico. Benvenuti a city-caos.
 


L’amministrazione Bonventre alla ricerca di una svolta
 
ALCAMO (TP) – Non ci sta l’amministrazione comunale alla descrizione di una città caotica. Pur ammettendo che di problemi da affrontare ce ne sono ancora tanti, con carte alla mano si parla dei grandi passi in avanti fatti.
“Mi dispiace – ha detto il sindaco Sebastiano Bonventre – l’orientamento del Consiglio comunale per la riapertura di corso VI aprile. Rischiamo in questo modo di tornare indietro di decenni. Non credo però che il danno al commercio sia derivante dalla Zona a traffico limitato. Certamente raccogliamo l’istanza del Civico consesso e lavoreremo sin da subito affinché si possa migliorare il salotto della città, rendendolo ancor più accogliente e con servizi all’altezza. Implementeremo anche i parcheggi”.
Il sindaco poi parla di tutta una serie di iniziative che si stanno proprio concretizzando in questi giorni: “A settembre si istituirà il Pedibus, un servizio strutturato di accompagnamento a piedi dei bambini nei loro percorsi da casa a scuola e viceversa; abbiamo riattivato poi le 20 biciclette elettriche; senza dimenticare poi il bus elettrico che stiamo proprio per rimettere in sesto. Credo che siano tutte iniziative ecologiche e che avranno un grande impatto sulla viabilità alcamese”.
Poi per il secondo anno consecutivo è stato riattivato anche l’autobus pubblico che collega il centro urbano con Alcamo marina, località balneare distante all’incirca 7 chilometri nel cui tragitto si forma un enorme ingorgo di auto. Così come lo scorso anno il percorso si snoderà all’incirca per 35 chilometri.

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