Rosario Dibennardo: "L’obiettivo è entrare nel Piano aeroporti" - QdS

Rosario Dibennardo: “L’obiettivo è entrare nel Piano aeroporti”

Antonio Borzi

Rosario Dibennardo: “L’obiettivo è entrare nel Piano aeroporti”

mercoledì 17 Luglio 2013

Forum con Rosario Dibennardo, presidente della Soaco Spa

Piano nazionale degli aeroporti, quanto è importante essere inseriti all’interno?
“L’inserimento nel Piano nazionale degli aeroporti è un punto fondamentale per il futuro dello scalo di Comiso. Questo ci permetterebbe di avere garantiti i servizi di torre Enav come avviene in tutti gli aeroporti di interesse nazionale .Noi abbiamo tutte le carte in regola per essere inseriti perché uno studio commissionato dall’allora ministro Matteoli e approvato da Enac riteneva l’aeroporto di Comiso idoneo a rientrare tra gli scali di interesse nazionale. Abbiamo avuto in questo senso segnali positivi da parte del nuovo ministro Lupi che ha dichiarato di voler discutere insieme alle regioni del nuovo piano nazionale”.
Come vede il rapporto con l’aeroporto di Fontanarossa?
“Io penso che per tipologia di traffico l’aeroporto di Catania e quello di Comiso possano essere integrati e non si debbano scontrare. La nostra tipologia di clientela è ovviamente differente da quella di Catania. Essendo anche nostro socio siamo contenti di avvalerci dell’esperienza dell’aeroporto di Catania con i suoi oltre 6 milioni di passeggeri l’anno. Inoltre abbiamo fatto uno studio secondo cui sono oltre 40 le tratte non coperte dallo scalo catanese quindi il mercato è ancora molto vasto in cui operare”.
Che tipo di traffico si prevede?
“Noi prevediamo un traffico low cost con i principali collegamenti con le città italiane, abbiamo garantito Roma e stiamo lavorando per Milano con Air One. Il nostro obiettivo è raggiungere un buon numero di passeggeri per dimostrare al Governo di meritare di far parte del piano nazionale degli aeroporti. Abbiamo già circa 160 mila passeggeri da Ryanair per il primo anno e 180 mila per il secondo anno. A questi aggiungiamo quelli di Transavia e quelli degli aerei che andranno a Malta”.
Il punto di pareggio con quale numero di passeggeri si raggiungerà?
“Tra 400-450 mila passeggeri. Nel piano industriale è previsto al quarto anno, ma noi puntiamo a raggiungerlo prima contenendo i costi".
Come pensate di attrarre le nuove compagnie?
“In primo luogo con la qualità della struttura e del servizio. Noi non offriamo soldi alle compagnie che arrivano nel nostro aeroporto ma soltanto una scontistica. La stessa Ryanair ha deciso di venire nel nostro aeroporto pur non avendo una scontistica elevate come in altre strutture, l’ha fatto perché crede nel nostro lavoro”.
Uno dei problemi dell’aeroporto però è quello di avere una carente rete viaria e un sistema di connessioni insufficiente che non consente ai cittadini e ai turisti di raggiungerlo agevolmente. Voi vi state interfacciando con le istituzioni per risolvere il problema?
“Mi sono interessato con la Provincia e sono stati stanziati 18 milioni di euro per il completamento della rete viaria che verranno messi a bando nel breve periodo. Allo stesso tempo stiamo dialogando con la Regione per rendere più agevole il collegamento con le diverse città siciliane. Un servizio che verrà introdotto in tempi brevi sarà quello di rent-a-car anche perché gli stessi clienti Ryanair sono molto interessati ad usufruirne”.
Cosa risponde a chi dice che avrete viva breve?
“In questo momento ci mettono sullo stesso piano degli altri aeroporti, ma siamo gli unici che dobbiamo pagare il servizio di torre grazie al contributo di 4,5 milioni di euro stanziati dalla Regione siciliana. Quello che posso dire è che stiamo programmando l’attività in modo molto scrupoloso e stiamo interloquendo con molte compagnie aeree per aumentare il numero di voli”.
Di che tipo di finanziamenti vi avvalete e quanto pensa sia importante l’aeroporto per l’intera area geografica?
“Purtroppo i 4,5 milioni stanziati dalla Regione Sicilia per la fase di start up servono a pagare i servizi di torre Enav e stiamo utilizzando i fondi stanziati dalla Camera di Commercio di Ragusa che con i suoi 380 mila euro ha dimostrato di credere molto in questa nuova realtà. Avere uno scalo funzionale nell’area ragusana permetterà di instaurare in circolo virtuoso per gli albergatori, i ristoratori e l’intera economia dell’area che potrà finalmente accogliere i turisti”.
 
Quanti siete e chi siete in Consiglio di amministrazione?
“I soci sono stati ridotti da nove a cinque. Il numero è stato ridotto a partire dal Cda in cui mi sono insediato. Oltre a me, in qualità di presidente, il Consiglio è composto dal sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, e da tre componenti che sono di nomina Intersac: Giuseppe Ursino, amministratore unico, Salvatore Politino e l’ex presidente della camera di commercio di Ragusa Giuseppe Cascone. I membri del Cda non hanno un compenso fisso ma solo un gettone di presenza quando ci sono le riunioni del Cda e non quando ci sono invece incontri di carattere tecnico. È una sfida che ci siamo lanciati nel 2011 visto che l’aeroporto non era ancora attivo. Naturalmente è giusto che questo meccanismo cambi dal prossimo Cda, essendo in presenza di un aeroporto attivo”.
L’organico da quante persone è formato?
“L’organico della Soaco è di 4 unità, che sono quelli della fase iniziale: 3 ingegneri e un commerciale, dal 30 maggio si è aggiunto anche un responsabile della security. Abbiamo 10 guardie giurate particolari e altre 6 persone per garantire il servizio a terra che aumenteranno fino a 18 persone entro dicembre. Devono essere persone che già hanno operato in altri aeroporti perché altrimenti l’Enac non rilascia la certificazione. Il personale è tutto a tempo determinato”.
Quanto è costato l’aeroporto?
“Circa 40 milioni di euro. Nonostante tutti i ritardi e una trafila durata sette anni, alla fine il Comune è riuscito consegnare l’opera e la Soaco è riuscita a certificarla”.
 
Come siete arrivati ad aprire la struttura e che obiettivi avete raggiunto fino ad adesso?
“Quando sono subentrato io, il Comune di Comiso doveva consegnare alla Soaco la struttura, ciò è avvenuto, in maniera anticipata e provvisoria nel 2011, mentre la consegna definitiva è poi avvenuta a ottobre 2012. A novembre abbiamo firmato la convenzione e a maggio 2013 abbiamo finalmente inaugurato. Alla data del 12 luglio, abbiamo già schedulati 74 voli ad agosto e 104 a settembre. A questi vanno sommati quelli legati alla compagnia Transavia che sono in totale 24. Tirando le somme abbiamo in programma 200 voli in due mesi. Oltre ai numeri sui voli è importante sottolineare l’ottenimento del certificato Enac, la cui consegna è avvenuta il 22 maggio, pochi giorni prima dell’inaugurazione. Il nostro è l’unico certificato di aeroporto rilasciato negli ultimi decenni. Ciò significa che la società è stata in grado di adempiere a tutte le operazioni per cui era stata predisposta e questa, per noi, è stata naturalmente una soddisfazione. Il 30 maggio abbiamo aperto inaugurato l’aeroporto dopo aver sentito i soci, una volta che infatti la struttura era pronta abbiamo spinto per l’apertura poiché sarebbe stato solo uno spreco di denaro tenerla chiusa. Diverse compagnie hanno fatto quindi il loro audit di qualità, è infatti indispensabile che una compagnia, prima di siglare un accordo, voglia vedere la struttura. Questi controlli sono andati bene, tanto che, alcune società – tra cui la Tunisair, la Medavia e Ryanair – vedendo da sé ciò che avevamo fatto e la nostra organizzazione, hanno deciso di firmare un contratto. Lo stesso ha fatto la Transavia e tante altre che, per il momento, non posso svelare poiché siamo ancora in fase di contrattualizzazione”.

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