I giovani startupper siciliani puntano tutto sulla moda - QdS

I giovani startupper siciliani puntano tutto sulla moda

Antonio Leo

I giovani startupper siciliani puntano tutto sulla moda

giovedì 18 Luglio 2013

Progetti innovativi tra tecnologia e comfort, per sfruttare al meglio energia e risparmiare. Arrivano Eralos3, Orange Fiber, F. Mom, Progettowedding.com, Evaflair

PALERMO – Una recente ricerca del Gruppo Mediobanca ha dimostrato come, nonostante i venti della crisi continuino a soffiare, sia ancora conveniente investire nella moda in Italia. D’altro canto, si sa, il made in Italy è un marchio che all’Estero si continua a vendere benissimo. Quello dell’eleganza e dello stile è un settore su cui anche molti startupper siciliani hanno deciso di puntare. Alcuni, come per esempio i catanesi Giuseppe Suriani, Adriana Santonocito ed Enrica Arena, vorrebbero addirittura rivoluzionare il modo di vestirsi.
Giuseppe, con la sua Eralos 3, è portatore di un cambiamento che potremmo definire copernicano. E sì perché la sua startup ha ideato una struttura solare e fotovoltaica ibrida che nella flessibilità e leggerezza ha i suoi punti di forza. Può essere applicata su capi di abbigliamento, cellulari e borse. Per fare cosa? Per dire addio per sempre a quel fastidioso messaggio del cellulare che ci avverte della batteria in via di esaurimento. L’obiettivo di Eralos 3 è “fondere  insieme tecnologia e design”, con un occhio alla sostenibilità. “L’ultima novità, già in fase di produzione – ci ha raccontato recentemente Giuseppe – è una linea di accessori composta da cartelle, zaini, borse donna e borsoni. Prodotti 100% riciclabili realizzati totalmente con materiale riciclato, orientati ai dispositivi elettronici portatili e realizzati esclusivamente da artigianato siciliano, motivi per i quali ogni accessorio sarà un pezzo unico”. I prezzi? Modici, intorno ai 65-75 euro circa.
Adriana ed Enrica, invece, hanno ideato un capo di abbigliamento che più sostenibile non si può. Come? Attraverso gli agrumi. Con la loro startup, Orange Fiber, stanno mettendo a punto una tecnologia che permette di ricavare tessuti dalla cellulosa degli scarti agrumicoli. L’obiettivo è creare vestiti che uniscano moda e rispetto della natura. E che addirittura fanno bene alla pelle. “Tramite le nanotecnologie – ci ha spiegato Adriana – riusciamo ad arricchire questo tessuto con delle microcapsule che contengono oli essenziali di agrumi. Quest’ultimi permettono così di avere un capo che è bello, ma al tempo stesso funzionale al benessere del consumatore”.
A Palermo, la startup F. Mom vuole unire moda e comfort, venendo incontro alle esigenze delle donne in stato interessante. L’obiettivo del Ceo, Manfredi Bruccoleri, è quello di realizzare “capi d’abbigliamento premaman prêt-à-porter eleganti che rispondano alle esigenze di comfort e siano riutilizzabili in diversi momenti della gravidanza grazie a specifiche tecniche sartoriali”. Si tratta, in altre parole, di abiti che attraverso un “set di tecniche sartoriali e tecnologiche” possono essere riutilizzati nelle varie fasi della gravidanza. Un’idea assolutamente vincente, che conta clienti in tutto il mondo tra Russia, Stati Uniti e Cina. E i prezzi non sono affatto proibitivi, se si pensa che il capo è pensato per durare: si va dai 250 euro agli 800 euro, a secondo del tipo di seta e di lavorazione.
A Siracusa, Salvatore Cobuzio ha fatto della “personalizzazione” di matrimoni ed eventi il proprio business. Attraverso il portale “Progettowedding.com” vende tutto quello che serve per rendere unico l’evento nuziale: dalle bomboniere agli sposi sulla torta, al ventaglio, ai segna posto, bolle di sapone e via discorrendo. “La nostra offerta – ci ha raccontato Cobuzio – non si ferma, però, solo al matrimonio. Abbiamo anche altri target: una sezione del sito è dedicata all’infanzia, quindi nascite, battesimi, comunioni, cresime. Inoltre è possibile acquistare oggettistica per feste di laurea e in più offriamo il ‘progetto torte’, che include tutti quegli strumenti che servono per realizzare i dolciumi. Vi è poi una sezione del nostro sito interamente dedicata agli abiti da sposa, venduti a un prezzo realmente concorrenziale”.
Chiudiamo il cerchio con la startup “di origine modicana” Evaflair, guidata da Eva Macauda. Si tratta di un’azienda che aiuta i piccoli artigiani italiani ad esportare i propri prodotti all’Estero. “Mi sono resa sempre più conto – ha dichiarato al QdS Eva – che il nostro artigianato è l’asso nella manica del Belpaese. Nel caso specifico della moda, sono tanti gli atelier e i laboratori artigianali che da soli non riescono ad aprirsi ad altri mercati, come possono fare i cosiddetti big brand. Da qui l’idea di un marchio ombrello per promuoverli e sostenerli nell’internazionalizzazione”.

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